Malattie cardiovascolari e differenze di genere

Uomini e donne, diversi in tutto, soprattutto nel cuore. Non è questione di sentimenti, ma di come siamo fatti. Tra i due sessi intercorrono molte più differenze di quanto si possa pensare. Anche se oggi i dati in letteratura sono ancora parziali, quelle poche evidenze ci dicono che esistono differenze enormi in base al genere e che queste possono però influenzare direttamente il modo di fare prevenzione, diagnosi e cura. Le malattie cardiovascolari rappresentano a oggi una delle categorie più diffuse di patologie al mondo, e sono gravate da un’importante mortalità. L’insorgenza di queste malattie è differente nelle donne e negli uomini. Negli ultimi decenni, molti studi clinici si sono concentrati su questi disturbi. Alcuni di essi hanno rilevato che, nonostante le donne abbiano minor incidenza, prevalenza e mortalità per tali patologie, ricevono anche meno cure (in termini di prevenzione, accertamenti diagnostici e trattamenti) rispetto alla controparte maschile; alcuni studi hanno inoltre notato che, in seguito ad un evento cardiovascolare acuto, il sesso femminile ha una prognosi peggiore rispetto agli uomini colpiti da tale malattia. Nelle donne la malattia si manifesta con dieci anni di ritardo rispetto agli uomini e dà segnali differenti: il cuore delle donne è più suscettibile alle scariche adrenergiche provocate dalle forti emozioni, ad esempio e nell’infarto non compaiono i tipici segnali riportati dagli uomini. Inoltre, fino a quando non subentra la menopausa ha una specie di ombrello ormonale che la protegge. Le malattie cardiovascolari non colpiscono quindi entrambi i sessi allo stesso modo e gli approcci diagnostico-terapeutici non sono sempre sovrapponibili. Dai fattori di rischio, ai sintomi, alle cure: sono queste le principali diversità da tenere in considerazione.

Le principali differenze fra il cuore maschile e femminile

Il cuore degli uomini e delle donne non invecchia allo stesso modo, e le differenze di genere potrebbero aiutare a capire come evolve lo scompenso cardiaco a seconda del sesso del paziente. Le differenze biologiche tra uomini e donne interessano tutto il metabolismo e non possono che riguardare anche il muscolo cardiaco e, di conseguenza, la maggiore o minore predisposizione verso determinate malattie. Il cuore delle donne, di minor peso rispetto a quello maschile, ha anche una diversa composizione proteica e un differente funzionamento delle arterie. Inoltre, solo il gentil sesso sviluppa con l’avanzare dell’età un tipo di tessuto, definito connettivo, che ne rende più rigide le pareti.

Quali malattie colpiscono di più e in modo differente uomini e donne

Gli uomini hanno un rischio maggiore di essere colpiti da malattie cardiovascolari in più giovane età. Mentre il sistema cardiovascolare delle donne durante l’età fertile è protetto dagli estrogeni. Questi ormoni, infatti fanno da scudo all’apparato cardiovascolare e regolano in senso favorevole l’assetto metabolico. La menopausa rappresenta una fase di profondo cambiamento perché, con la caduta dei livelli di estrogeni, il metabolismo si modifica, favorendo un aumento della pressione arteriosa e del peso corporeo. Proprio questi fattori comportano maggiori rischi per il cuore, perché aumentano le probabilità per la donna d’insorgenza di patologie dell’apparato cardiovascolare. Il genere influenza anche la sintomatologia di molte patologie. Per esempio, nel caso dell’infarto del miocardio, i sintomi possono essere diversi nei due sessi, determinando talvolta un ritardo nella diagnosi, soprattutto nelle donne. Le donne sono spesso penalizzate nelle cure, poiché i trial clinici sono effettuati quasi esclusivamente negli uomini e le conoscenze sulla diversa risposta alle terapie nei due sessi spesso non sono applicate nella pratica clinica. Ne consegue una minore appropriatezza delle cure nel sesso femminile, almeno per alcune malattie, rispetto a quello maschile.

 Quando sia ha un infarto i sintomi sono diversi

Negli uomini i sintomi dell’infarto sono di solito clamorosi: una pugnalata, un dolore insopportabile, un macigno sul petto. Nelle donne spesso solo un senso di peso, o di fastidio, sul petto, un dolorino alla schiena, o alla spalla, o alla mandibola, un po’ di fiato corto, nausea, sudorazione, senso di testa vuota, stanchezza diversa dal solito: noi donne ci sdraiamo qualche minuto e pensiamo che il disturbo se ne andrà, così com’è venuto. Le differenze ci sono perché i coaguli di sangue che provocano l’infarto (trombi) nella donna si formano nei rami piccoli e periferici delle arterie coronarie, non nei rami principali, quindi danno sintomi meno clamorosi. I sintomi possono comparire anche a riposo, perfino durante il sonno, non solo durante uno sforzo, in un periodo di stress protratto per preoccupazioni personali o famigliari gravi, per sé stesse o per i genitori anziani.

Anche le donne hanno problema di colesterolo

Gli estrogeni, in pratica, proteggono le donne dall’aumento dei lipidi e del colesterolo nel sangue e quindi dall’aterosclerosi, ovvero l’accumulo di placche aterosclerotiche che tendono a ostruire i vasi sanguigni, a impedire il normale flusso di sangue e ad aumentare il rischio di molte problematiche cardiovascolari. I dati evidenziano che fino alla menopausa le donne, rispetto agli uomini, manifestano un minor rischio di problematiche cardiovascolari, di ipocolesterolemia e di iperlipidemie. Dopo la menopausa, però, il rischio diventa comparabile. Ancora una volta, è tutta colpa delle alterazioni ormonali che caratterizzano la menopausa. Gli esami del sangue di alcune donne in menopausa, a volte, iniziano a presentare un asterisco sui valori del colesterolo e dei trigliceridi

Il cuore affaticato è un problema anche al femminile

Lo scompenso cardiaco, o scompenso cardiaco congestizio, è una condizione o un gruppo di sintomi correlati all’incapacità del cuore di pompare quantità di sangue sufficienti per far fronte alle necessità dell’organismo. La prevalenza di insufficienza cardiaca cronica è in costante aumento. Entrambi i sessi ne sono interessati, ma con significative differenze nell’eziologia, epidemiologia e presentazione clinica, prognosi, comorbidità e risposta al trattamento. Le donne tendono a sviluppare la patologia in età avanzata, spesso si tratta di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata, presentano più sintomi, hanno una qualità di vita peggiore degli uomini, ma anche una prognosi migliore. Nelle donne, inoltre, l’insufficienza cardiaca cronica ha più frequentemente un’eziologia non ischemica e l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito sono le principali comorbidità.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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