
Una vita sedentaria e un’alimentazione scorretta sono killer silenziosi che possono avere preoccupanti conseguenze sullo stato di salute. L’attività fisica corretta e una sana alimentazione sono la garanzia per la perdita di peso. Non esistono cure miracolose per le malattie, tranne una, l’attività fisica: zero controindicazioni o effetti collaterali e riduzione della mortalità per tutte le cause in stretta relazione dose-risposta. Più se ne fa e più si contrastano sovrappeso, depressione, iperglicemia, malattie cardiovascolari, ipertensione, allergie. Anche bassissimi “dosaggi” di movimento sono meglio di niente. Le persone che si lamentano del fatto che non riescono a perdere peso sono le stesse che non riescono a trovare lo stimolo per fare attività fisica con costanza. Doversi muovere ogni
giorno è per loro una fatica e ogni scusa o giustificazione è valida per non muoversi, salvo poi lamentarsi che l’ago della bilancia non si muove e la dieta non funziona. Insomma, dobbiamo assolutamente fare qualcosa per cambiare le nostre abitudini, sconfiggere la nostra sedentarietà e insegnare ai giovani l’importanza del movimento. Fare sufficiente movimento riduce il rischio di molti problemi di salute. Oltre agli effetti positivi sul corpo, sentirsi bene fisicamente rende ottimisti e aumenta la fiducia in sé stessi. L’attività fisica migliora: l’abilità e la resistenza, l’immagine di sé, l’umore, la capacità di affrontare le sfide della vita e di riprendersi dopo momenti difficili. Muoversi aiuta anche a disconnettersi dalla routine quotidiana e a liberare la mente dalle preoccupazioni. In breve, prendersi cura del proprio corpo permette anche di prendersi cura della propria salute mentale. Continua a leggere



La paura della paura è un meccanismo psicologico molto frequente. Si tratta come dice la parola stessa dell’avere paura di percepire paura. Dello sviluppare una tale intolleranza alla sola possibilità di poter provare paura, tanto da arrivare al punto di iniziare a pensarci in modo quasi ossessivo, e mettere in moto una serie di comportamenti protettivi e di evitamento, atti a scongiurare ogni possibile ed ipotetica fonte di pericolo. Il nome della paura della paura è: ansia anticipatoria. L’ansia anticipatoria si può manifestare al pensiero di dover fronteggiare qualcosa che percepiamo come pericoloso o rischioso o incerto: un esame, una nuova conoscenza, un viaggio, un colloquio di lavoro. La mente crea delle immagini negative di scenari futuri, prima ancora che quello stato diventi reale. Queste immagini mentali anticipatorie pessimistiche producono emozioni disturbanti che possono influenzare la nostra quotidianità. Chi soffre o ha sofferto di attacchi di panico conosce molto bene la paura della paura: in questo caso, il timore è che recandosi nel luogo, o avvicinandosi alla situazione, in cui generalmente si sperimenta un attacco di panico, il sintomo si possa nuovamente scatenare, anticipando così addirittura lo scatenamento dell’attacco stesso. L’ansia anticipatoria e gli attacchi di panico sono quindi strettamente correlati e vanno a creare un circolo vizioso che si autoalimenta.
Gli ormoni femminili non solo regolano le funzioni legate alla riproduzione, ma sono fondamentali, anche per difendere l’organismo da varie malattie. Con la menopausa cessa quasi del tutto la produzione di tali ormoni, e questo può dare luogo a una serie di disturbi e patologie. Per curare i sintomi della menopausa e proteggere la salute dagli squilibri ormonali sono molto utili i fitoestrogeni, ormoni vegetali che si trovano in varie piante, erbe e frutti. Essi hanno una struttura simile agli estrogeni femminili e svolgono le loro stesse funzioni; in più contrastano l’invecchiamento e mantengono tonica ed elastica la pelle. Quando si parla di fitoestrogeni si fa riferimento soprattutto alla soia e ai suoi isoflavoni, dal momento che le ricerche sulle proprietà degli ormoni vegetali sono partite appunto dalla constatazione che alcune malattie sono meno diffuse nei Paesi orientali in cui è molto comuni ormai da secoli il consumo della soia.