Ipertensione, terapie e prevenzione

Più di un miliardo di persone nel mondo è affetto da ipertensione, con picchi del 60% tra gli ultrasessantenni. È una malattia che rappresenta anche un fattore di rischio principale d’insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, nefropatia cronica, arteriopatia periferica e declino cognitivo.

L’ipertensione arteriosa è di solito asintomatica, tuttavia alcuni soggetti potrebbero accusare cefalea, disturbi visivi, epistassi frequente, anomalie del battito cardiaco, ronzii auricolari. Una pressione mal controllata può essere motivo di agitazione per molte persone. Ma questa malattia  si può curare, con i farmaci giusti e soprattutto adottando un corretto stile di vita, il che, tradotto in parole semplici, significa volersi bene. L’ipertensione è un fattore di rischio cosiddetto “indipendente” per le malattie cardiovascolari, che si sviluppano più rapidamente e facilmente nei soggetti ipertesi. Non è facile stabilire con certezza le cause di questa malattia. Gli uomini sono più soggetti al rischio di diventare ipertesi fino a 30-40 anni, poi la situazione si inverte. Continua a leggere



Depressione e movimento

Durante un colloquio online in questo periodo di lock-down, una paziente ha fatto una considerazione molto significativa “…sono sempre stata abituata a tenere sotto controllo la mia ansia con l’iperattività, tenendomi sempre impegnata con lavoro, numerosi interessi; ora ferma in casa mi sento molto spiazzata…”. Ne parliamo con la Dottoressa Cristina Toni, psichiatra del Centro Medico Visconti di Modrone. L’obbligo all’immobilità può avere un effetto destabilizzante per chi ha un temperamento ansioso, e fa fatica a ridurre il suo livello di funzionamento, ma anche per chi ha un temperamento cosiddetto “ipertimico”, ovvero per quelle persone che hanno alti livelli di energia, sentono poco la stanchezza e sono iperproduttivi sul lavoro, sempre strabordanti di iniziative e progetti. Sono persone di successo lavorativo che spesso, quando vanno in pensione, sviluppano depressione perché non si sentono a loro agio a stare fermi e improduttivi. Continua a leggere



Generazioni e alimentazione

Le vecchie generazioni, le tradizioni, i genitori o gli amici, non sempre hanno le conoscenze o le competenze per poter dare consigli sull’alimentazione. Spesso si suppone che le vecchie generazioni siano le migliori in assoluto dato che queste sono fonte di grande conoscenza ma, molto frequentemente, tale concetto viene a mancare, specialmente quando si parla di campo alimentare. Sicuramente molti di voi, soprattutto i più giovani, notano questo distacco generazionale: oggi si tende a informarsi, a crescere sotto l’aspetto culturale mentre, in passato, l’obiettivo principale è stato quello di trovare un’occupazione lavorativa e assicurare il pane in tavola alla propria famiglia. Ebbene i tempi cambiano ma la mentalità della vecchia generazione, intesa come zii, nonni, genitori, amici e parenti sopra i 50 anni, non riesce a evolversi particolarmente: i concetti che sono stati loro insegnati rimangono ben presenti nella loro mente e lasciano poco spazio a quelle che vengono definite come novità. Lo stesso vale per il campo alimentare: anche in questa circostanza si tende a notare come il concetto di alimentazione sana sia completamente antico, sotto una certa ottica. Mangiare pane e non pasta o altri farinacei, evitare determinati tipi di carni e soprattutto cuocere completamente le pietanze, per impedire a specifiche problematiche di palesarsi, sono tutti i concetti che spesso contraddistinguono la vecchia generazione. Vediamo perché le vecchie generazioni non riescono a essere così al passo coi tempi in questa tematica e come deve comportarsi la nuova generazione in merito all’alimentazione. Ne parliamo con il nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni. Continua a leggere



Covid19, il reumatologo risponde

In accordo con le raccomandazioni della SIR (Societa’ Italiana di Reumatologia), la Dottoressa Laura Pisoni, reumatologa del Centro Medico Visconti di Modrone, ci fornisce indicazioni utili.

1) I pazienti con malattie reumatologiche infiammatorie sono più esposti al rischio di infezione da COVID-19?

Al momento non disponiamo di dati certi. I dati desumibili dall’epidemia in Cina non hanno mai riportato l’esistenza di un rischio aggiuntivo per i pazienti portatori di patologie reumatologiche. Continua a leggere



I Plantari: cosa sono e a cosa servono

Il podologo dopo aver effettuato una accurata valutazione biomeccanica che comprende una valutazione sia statica che dinamica del paziente che manifesta una sintomatologia a livello dell’arto inferiore, stabilisce se intervenire con un plantare e soprattutto con quale tipologia di plantare, ci spiega la Dottoressa Maria Cantarelli, podologa del Centro Medico Visconti di Modrone. Continua a leggere



Canta che ti passa

La voce è un potente strumento che ci permette di esplorare in maniera profonda noi stessi, attraverso un lavoro fisico, energetico ed emotivo capace di andare oltre i blocchi e di affrontare la complessità che caratterizza l’essere umano. Se osserviamo le tradizioni culturali di tutte le popolazioni, possiamo vedere come in ognuna sia presente l’utilizzo del canto come mezzo per guarire l’individuo e la comunità. Che si tratta dei mantra, come quelli ancora oggi utilizzati nelle culture asiatiche, dei canti sciamanici dell’ Africa o delle Americhe, o anche delle litanie che venivano usate nelle veglie funebri del nostro paese, non c’è popolo al mondo che non abbia ricorso al sollievo del benefico potere curativo della voce. Sebbene questa tradizione sia quasi scomparsa in occidente, oggi viene riscoperta insieme alla grande conoscenza che questo approccio all’essere umano e alla sua salute porta con sé. La voce è uno strumento molto potente di cui disponiamo che la particolarità da fare da ponte tra il  corpo fisico e la nostra parte energetica, sottile. Ecco perché lavorare con la voce significa intraprendere un percorso molto intimo, ma che sa dare presto dei grandi risultati. Continua a leggere