Canta che ti passa

La voce è un potente strumento che ci permette di esplorare in maniera profonda noi stessi, attraverso un lavoro fisico, energetico ed emotivo capace di andare oltre i blocchi e di affrontare la complessità che caratterizza l’essere umano. Se osserviamo le tradizioni culturali di tutte le popolazioni, possiamo vedere come in ognuna sia presente l’utilizzo del canto come mezzo per guarire l’individuo e la comunità. Che si tratta dei mantra, come quelli ancora oggi utilizzati nelle culture asiatiche, dei canti sciamanici dell’ Africa o delle Americhe, o anche delle litanie che venivano usate nelle veglie funebri del nostro paese, non c’è popolo al mondo che non abbia ricorso al sollievo del benefico potere curativo della voce. Sebbene questa tradizione sia quasi scomparsa in occidente, oggi viene riscoperta insieme alla grande conoscenza che questo approccio all’essere umano e alla sua salute porta con sé. La voce è uno strumento molto potente di cui disponiamo che la particolarità da fare da ponte tra il  corpo fisico e la nostra parte energetica, sottile. Ecco perché lavorare con la voce significa intraprendere un percorso molto intimo, ma che sa dare presto dei grandi risultati.

Anche sulla salute i benefici sono documentati. Cantare è un’attività aerobica. Aumenta l’ossigenazione del sangue e sembra contribuire alla diminuzione del rischio di ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari. I benefici si raddoppiano se a un’indispensabile dose di entusiasmo si aggiunge la tecnica giusta. Quella che solo un professionista può offrire. Nel momento in cui l’attività vocale, anche amatoriale, diventa frequente, la mancanza di una preparazione adeguata può provocare danni da surménage o malménage ( sovraccarico o mal utilizzo) . Una guida professionale non solo aiuta a ottenere il miglior risultato al minor costo, ma protegge la salute e amplifica i benefici psicofisici del canto. Seguire un corso è l’ideale, magari preceduto da un counseling e da un ciclo di terapia logopedia. Opportuna anche una visita foniatrica, per assicurarsi che l’organo sia in buono stato e non vi siano controindicazioni.

Il canto alleggerisce la mente e allontana i pensieri, perché mette in moto delle frequenze che fanno risuonare le parti del corpo come se fosse uno strumento e questo apporta un beneficio fisico e psicologico. Il benessere dovuto alla respirazione, all’apertura del diaframma, mette in atto un cambiamento che ci permette di sciogliere i blocchi problematici presenti in noi, innescando un processo autoterapeutico. La voce, infatti, è uno strumento che ci permette di focalizzare i nostri traumi e le difese che abbiamo sviluppato per conviverci. La laringe, che è l’organo fonatorio per eccellenza, si trova in una zona difficile del nostro corpo: la strozzatura del collo. Essa serviva originariamente per la sopravvivenza, dato che impedisce al cibo  di soffocarci andando a finire nella trachea. È per questo che la laringe tende a chiudersi quando avverte un pericolo, che può essere rappresentato anche da un’emozione, e di conseguenza la voce a strozzarsi. Il lavoro che bisogna fare è quello di educare la laringe a non reagire, creando un circolo virtuoso in cui più la nostra voce è piacevole, e più il nostro orecchio e il cervello si sentono bene e danno i comandi giusti affinché si emetta dei suoni armoniosi. Perché il diaframma lavori al meglio e la laringe sia libera, è fondamentale il lavoro sulla postura, per il quale si ricorre a esercizi di yoga, pilates.

Il lavoro del canto sul corpo è utilizzato per liberarlo anche dai blocchi che provengono dalle abitudini o dallo stato psicologico, in modo che il suono possa fluire e tutti i diaframmi coordinarsi e lavorare in armonia. L’attenzione verso noi stessi che ne deriva è un modo per portare nella vita quotidiana la nostra consapevolezza accresciuta. Per esempio dovremmo essere coscienti che quando parliamo, emettiamo delle vibrazioni che esprimono un contenuto che può essere del tutto diverso da quello delle parole  che stiamo pronunciando, ma che ha un grande impatto sul nostro interlocutore. Il modo in cui usiamo la voce ha il potere di calmare o rendere aggressivi, di mettere sulla difensiva o in una condizione di ascolto.

trevaini50Silvia Trevaini

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