La psichiatria nell’era dei social

L’osservazione dei comportamenti sociali è da sempre un criterio per le diagnosi psichiatriche. Alcuni disturbi riguardano specificamente la dimensione sociale (la fobia sociale), altri vedono tipicamente dei cambiamenti nel comportamento sociale. Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, psichiatra del Centro Medico Visconti di Modrone.

Il sociale e il “social”, cioè tutto l’insieme delle interazioni virtuali, sono aspetti collegati, anche se i segni della socialità virtuale sono ancora più utili nel far sospettare un certo tipo di sintomi. Il tipo di stile di pubblicazione dei contenuti, l’instabilità dei profili, con tendenza a chiuderli e riaprirli, così come lo stile di interazione con gli altri sono spesso utili, anche perché sono “pubblici”. Vediamo alcuni esempi. Continua a leggere



Trucco semipermanente: come funziona, durata, costi e controindicazioni

Sempre più donne si affidano al trucco semipermanente per avere sopracciglia, labbra e occhi sempre freschi di trucco. Tuttavia, in molte temono questa pratica perché la identificano con il classico tatuaggio. Altre ancora sono rimaste colpite da conoscenti che sfoggiavano sopracciglia marcatamente grottesche o un vistoso contorno labbra.

Il trucco permanente, in sigla PMU dall’inglese permanent make-up, è una tecnica della cosmesi decorativa che utilizza il tatuaggio per applicare i pigmenti sotto la superficie della pelle. Normalmente serve a correggere gli inestetismi del viso e del corpo e per il miglioramento della immagine estetica in generale. Continua a leggere



La dipendenza da cibo

Il comportamento alimentare è soggetto ad alcuni disturbi, in parte inquadrati in maniera precisa, come la bulimia e l’anoressia, in parte ancora poco conosciuti e descritti. Di fatto, i casi di obesità o di disagio per l’incapacità di controllare il proprio appetito sono gestiti in base all’elemento “peso corporeo”, in genere con approcci quali diete e rieducazione alimentare, oltre che terapie farmacologiche. Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, psichiatra e psicoterapeuta del Centro Medico Visconti di Modrone.

In verità, molti soggetti sovrappeso che quotidianamente si confrontano e lottano contro il pensiero del cibo e falliscono nel tentativo di ignorare o controllare il proprio appetito, non traggono alcun beneficio da misure dietologiche, semplicemente perché non sono in grado di gestirle. Non si tratta di volontà ma del fatto che l’appetito e quindi il comportamento di ricerca del cibo non sono controllabili nemmeno avendo una forte motivazione al dimagrimento. Continua a leggere



Biodanza, la danza della vita

Troppo parole sono state spese per descriverla ma, sostanzialmente, si tratta di danzare al ritmo di musica per ritrovare armonia tra i nostri affetti, emozioni, e il resto del mondo. Rolando Toro è stato uno dei primissimi a portare l’attenzione su questo aspetto. È stato uno psicologo e antropologo cileno. Ha posto le basi della Biodanza. Lavorava all’ospedale psichiatrico di Santiago, in Cile, quando nel 1965 ha avuto un’idea: usare la danza per la cura dei suoi pazienti. Come osava a quei tempi? Era un atto di coraggio e tutto nasce da li. Poi, visti gli effetti sui malati psichiatrici, iniziò a elaborare un metodo valido per tutti e a insegnarlo in varie università.
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Podologia: facciamo due chiacchiere!

Dott.ssa Cantarelli

La Dott.ssa Maria Cantarelli, podologa del Centro Medico Visconti di Modrone, spiega in maniera chiara e sintetica cause e soluzioni di alcune patologie relative ai nostri piedi. UNGHIA INCARNITA O ONICOCRIPTOSI: L’unghia incarnita è una patologia che interessa spesso le lamine degli alluci. È  causata da una ferita generata dalla penetrazione di una specula di unghia nel bordo ungueale. Non si risolve con terapie antibiotiche sistemiche o topiche ma è necessario intervenire in modo incruento rimuovendo la porzione di lamina ed eseguendo poi successive medicazioni fino alla completa risoluzione. Le cause dell’unghia incarnita sono molteplici (taglio scorretto dell’unghia, calzature scorrette,… Continua a leggere


Peeling chimici

Atto medico- chirurgico semplice nel concetto e nell’esecuzione il peeling provoca una distruzione limitata e controllata dell’epidermide e degli strati superficiali del derma, con successiva rigenerazione e rimodellamento cutaneo.

Il primo vero impiego del peeling chimico a scopo terapeutico si deve al dermatologo tedesco P.G. Unna che nel 1882 descrisse le proprietà  desquamanti dell’acido salicilico, dell’acido tricloroacetico e del fenolo. Nei primi anni del XX secolo il dermatologo inglese George Miller Mackee iniziò a utilizzare il peeling al fenolo nel trattamento delle cicatrici da acne, ma solo nel 1952 pubblicò i risultati dei suoi studi sull’utilizzo del fenolo nel trattamento delle cicatrici acneiche. Una vera e propria svolta nella storia dei peeling chimici si è avuta all’inizio degli anni ’60, grazie a studi istologici dettagliati del chirurgo maxillofacciale Brown sull’uso e sulla tossicità del fenolo. Nel 1962 Ayres pubblica un lavoro nel quale espone gli effetti benefici dell’acido tricloroacetico sulle rughe e sui danni attinici. La diffusione, però, sull’utilizzo dei peeling si deve a Scott negli anni ’70 e ’80 con il peeling al tricloroacetico e all’acido salicilico. In quegli anni il capostipite degli alfa-idrossiacidi, l’acido glicolico, inizia a essere conosciuto su larga scala. Approfondiamo l’argomento insieme alla dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Continua a leggere