La Medicina Estetica del Terzo Millennio: l’approccio tridimensionale all’invecchiamento del volto

vitruvio“Mi interesso di medicina estetica da ormai più di 30 anni e sono stato uno dei pionieri in Italia della sua introduzione, sin dal 1980”, ci dice il Prof. Redaelli del Centro Medico Visconti di Modrone.

“La storia della bellezza, e quindi della medicina estetica, è probabilmente vecchia come la storia della medicina stessa. Basti pensare all’impiego nell’antico Egitto di olio animale, sale, alabastro, latte acido per il trattamento della pelle.
Vitruvio ormai 2000 anni fa aveva descritto tutte le misure del volto e del corpo umano: come dico sempre ai miei studenti, non dobbiamo inventare nulla! Tutto è già stato scritto e descritto centinaia di anni fa! Continua a leggere



L’assurda convinzione che la pasta “senza glutine” faccia dimagrire

KYU1952Chi soffre di celiachia è intollerante al glutine, una proteina presente in quasi tutti i cereali come grano, farro, orzo, kamut, segale e di conseguenza in tutti i derivati alimentari che li contengono come pasta, pane, biscotti ecc. Queste persone se introducono il glutine scatenano una risposta infiammatoria alla mucosa intestinale e ciò ne deriva un malassorbimento dei nutrienti. La pasta normale viene fatta con la semola di grano duro ed è proprio l’associazione tra amido e glutine che permette di ottenere una pasta di ottima consistenza. Sempre più persone che non sono affette da celiachia o intolleranza al glutine tendono ad avvicinarsi a una dieta gluten free, ritenuta più leggera, salutare e alcune volte in grado di far perdere qualche chilo di troppo. Per  questo oggi affrontiamo questa ormai diffusissima “moda” di dieta senza glutine, insieme alla dottoressa Sara Cordara, nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione ed esperta in nutrizione sportiva presso il centro polispecialistico Prisma Medical Advances di Milano.

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La potomania: quando la voglia di bene non si esaurisce mai

sportPiù della metà del peso corporeo dell’individuo è costituito da acqua. Per mantenere l’equilibrio tra “entrate” e “uscite” una persona adulta e sana dovrebbe berne in media 1,2 litri al giorno, considerato che più o meno un altro litro viene introdotto attraverso l’alimentazione. Quando il desiderio d’acqua diventa compulsivo e incontrollabile si è con ogni probabilità in presenza di un disturbo che gli esperti chiamano polidipsia psicogena primaria o potomania: una vera e propria patologia psichiatrica che si manifesta con il bisogno prepotente di assumere liquidi, in particolare acqua, in misura decisamente sproporzionata al reale fabbisogno dell’organismo e anche in assenza di sete. Da non confondere con la dipsomania, ovvero il consumo smodato di liquidi dannosi, generalmente alcolici. La potomania fa parte delle patologie legate al controllo degli impulsi. Il fenomeno è osservabile con relativa frequenza in pazienti psichiatrici cronici, in particolare con diagnosi di schizofrenia, ma origine e natura del fenomeno sono ancora poco conosciuti e ne rendono il riconoscimento diagnostico di difficile inquadramento. Le principali manifestazioni cliniche sono rappresentate da poliuria, ovvero l’emissione giornaliera di una quantità di urina superiore ai tre litri, e intossicazione da acqua. Continua a leggere



Chirurgia estetica, quando aiuta a star meglio e quando è da considerarsi patologia.

acneQuando la chirurgia estetica aiuta a star meglio e quando è da considerarsi patologia. Ce ne parla la Dott.ssa Cristina Toni, psichiatra del Centro Medico Visconti di Modrone.
Rappresentante dell’ Istituto di Scienze del Comportamento De Lisio, Pisa.

“Brutta/ ti guardi e ti vedi brutta/ ti senti sola e sconfitta/ e non vuoi mangiare più”, così cantava Alessandro Canino al Festival di Sanremo del 1992.
L’aspetto fisico rappresenta una delle possibili fonti di preoccupazione per molte persone ed il desiderio di risultare attraenti appare legittimo e viene costantemente rinforzato dalle convenzioni sociali. In particolare, la grande importanza attribuita all’immagine, nella civiltà contemporanea, contribuisce a giustificare ed amplificare queste preoccupazioni. Alcune ricerche condotte recentemente negli Stati Uniti hanno rilevato che oltre l’80% degli uomini ed il 90% delle donne cercano di migliorare il proprio aspetto.
Per alcune persone, l’aspetto fisico finisce con il rappresentare un’ossessione tormentosa e segreta. In questi casi, si va oltre la legittima aspirazione di curare e migliorare la propria apparenza fisica, e si viene a delineare una condizione definita come dismorfofobia o disturbo da dismorfismo corporeo. Continua a leggere