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“Mi piace chi sceglie con cura. le parole da non dire”, ci insegna la straordinaria Alda Merini.
Si parla tanto della necessità di una maggiore tutela della privacy, e poi spesso siamo proprio noi a infrangere la nostra sfera privata. Non si tratta di logorrea ma del “parlare troppo di sé”, in ogni occasione, tipico di persone che proprio non ce la fanno ad arginare il bisogno di far sapere all’altro, chiunque sia, qualcosa della propria vita. Sono tante le persone che non riescono ad arginare il fiume di parole che scorre dentro. Ad offrire informazioni non richieste, a svelare dettagli su questioni importanti e delicate. A contendere quindi una fiducia che ben pochi meritano. E soprattutto non raccontare troppo di te agli altri per non scatenare invidie e frustrazioni. Non tutti sono ben disposti verso il successo altrui. Non tutti sono pronti a gioire per la felicità dell’altro, per i traguardi raggiunti. In qualche occasione può capitare che dopo avere confessato qualcosa di molto privato ad una persona non molto intima ci si sente svuotati, scoperti, quasi a disagio, oppure dopo aver raccontato troppo di sé si è costretti a subire numerose critiche che a volte diventano pesanti da sopportare. Se prima di parlare avessimo presente che quando comunichiamo emettiamo giudizi e opinioni che rivelano i tratti più profondi della nostra personalità, e che finiscono per giudicare noi stessi, probabilmente non permetteremmo alla nostra lingua di correre più veloce dei nostri pensieri. Vediamo di capire quanto sia importante cosa comunichiamo agli altri, ne parliamo con il Dott Francesco Catona, psicologo e psicoterapeuta, laureato presso l’Università di Firenze e specializzato presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano. Continua a leggere
La cistite è un’infiammazione – e a volte un’infezione – che può colpire chiunque poiché le cause sono di diversa natura. Ogni donna sa cos’è la cistite e che disagi provoca, perché ci insegna l’epidemiologia, tutte la sperimentano almeno una volta nella vita. In particolare, la menopausa e l’uscita dal periodo fertile, nella donna si accompagna a un aumento del rischio di cistite. I cambiamenti ormonali che influenzano la flora batterica, la riduzione del tono dell’uretra e le più frequenti perdite di urina, rendono la donna più vulnerabile alla contaminazione batterica che provoca la cistite. In generale però, a causa della conformazione anatomica dell’apparato uro-genitale, cioè l’uretra è più corta rispetto a quella dell’uomo, i batteri presenti nella parte terminale dell’intestino, vicino all’ano, o nella vagina, riescono più facilmente a risalire verso uretra e vescica e per questo la cistite è più frequente nelle donne. Chi ne è soggetto può correre ai ripari con semplici accorgimenti per prevenire l’insorgenza di questo antipatico e doloroso disturbo. La vera sfida non è evitare infatti il primo episodio, ma impedire che si ripresenti o che diventi un problema frequente. Ne parliamo con il Dott. Giuseppe Canovaro Urologo presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia.
La colonna vertebrale è il fulcro della nostra vita. Spesso lo diamo per scontato. Della sua importanza erano più consapevoli i saggi della Medicina Tradizionale Cinese, per i quali questa struttura era l’asse verticale che metteva in connessione l’energia della terra e quella del cielo. In questo ruolo, la colonna esprime pienamente il nostro essere umani, in equilibrio tra il mondo celeste al quale tendiamo e quello più basso, degli istinti, che comunque partecipa alla nostra natura. La colonna vertebrale ci innalza, consentendo una postura che tende alla verticalità, e al tempo stesso ci dà stabilità, permettendoci il movimento. Il canale vertebrale, secondo il pensiero cinese, inoltre, rende possibile il fluire del qi, la forza che ci mantiene vivi, sani e giovani, mentre il midollo al suo interno è considerato uno dei “visceri straordinari”, connesso al percorso di crescita ed evoluzione personale: alzarsi in piedi è il primo atto di affermazione dell’individualità che fa il bambino e, simbolicamente, questo processo non hai mai interruzione. Allora diventa chiaro che, quando, la schiena si irrigidisce o è dolorante, non è solo una struttura anatomica a essere in difficoltà: è la nostra stessa energia vitale a subire un blocco. Tutte le qualità che attribuiamo a una schiena sana, d’altra parte, sono proprie della giovinezza, sia dal punto di vista fisico che spirituale: forza, flessibilità, mobilità. Assicurarle alla nostra colonna vertebrale le garantirà all’intera persona.
Il mese scorso ci siamo occupati del desiderio femminile e di come sostenerlo nelle varie età della donna, dato che l’aspetto ormonale è fondamentale. Questo mese è invece dedicato al benessere dell’uomo che passa attraverso una mente serena, l’eros e un’energia fisica adeguata. L’uomo è spesso abituato a misurare la propria vita sessuale in termini di performance: eiaculazione precoce o disfunzione erettile possono essere due aspetti che oltre a una componente fisica celano spesso una disarmonia mentale e emozionale. “Sono molti gli oli essenziali che sostengono l’eros maschile e che possono essere utilizzati da soli o abbinati, in diffusione aromatica e diluiti in olio vegetale di jojoba e spalmati sul ventre all’altezza del secondo chakra”, ci spiega Alessia Daturi, naturopata presso la Scuola italiana di medicina olistica di Milano.
“Da tre notti non riposo, resto ad ascoltare…è la vipera che soffia, che soffia presso l’acqua”
Il sonno è un importantissimo modulatore endocrino, ovvero è un fattore del nostro stile di vita che influenza in modo importante il flusso di segnali che viaggiano nel nostro organismo, andando a determinare risposte ormonali, immunitarie e metaboliche. Varie definizioni indicano il sonno come “una periodica sospensione dello stato di coscienza”, durante la quale l’organismo recupera energia; è definito come uno stato di riposo fisico e psichico, caratterizzato dal distaccamento temporaneo della coscienza e della volontà del soggetto dall’ambiente, indispensabile per il ristoro dell’organismo. Il sonno si verifica in genere in cicli che vanno da 90 a 120 minuti di lunghezza, con 4-5 cicli che si verificano durante il sonno ogni notte. Interruzioni del ciclo del sonno, o di qualche sua fase, indica che siamo in presenza di disturbi del sonno.