
Per mantenere alti i livelli di energia durante la giornata, è fondamentale evitare di affidarsi a soluzioni come il consumo eccessivo di caffè o cibi ipercalorici per combattere la stanchezza. Piuttosto, è necessario rispettare i ritmi naturali del nostro corpo, evitando abitudini che interferiscono con il ciclo circadiano. Il ciclo circadiano regola numerosi processi fisiologici fondamentali, tra cui il sonno, la produzione di ormoni, la temperatura corporea, il metabolismo e la frequenza cardiaca. Il cervello agisce come un orologio biologico, immagazzinando informazioni dall’ambiente e sincronizzando i nostri ritmi interni con il ciclo naturale del giorno e della notte. Questo significa che anche l’attività fisica dovrebbe essere pianificata nei momenti in cui il corpo è più predisposto all’esercizio, per massimizzarne i benefici e ottimizzare le prestazioni. La cronobiologia, la scienza che studia i ritmi biologici in relazione ai cambiamenti ambientali, ha evidenziato come il corpo umano segua oscillazioni regolari, influenzate dall’alternanza luce-buio, dalle variazioni di temperatura esterna e dai tempi dei pasti. Questi schemi ritmici regolano non solo il metabolismo e la qualità del sonno, ma anche la memoria, l’umore, la pressione sanguigna, il sistema immunitario e persino la risposta dell’organismo ai farmaci e ai nutrienti. Oltre ai ritmi circadiani, che seguono un ciclo di 24 ore, esistono anche ritmi ultradiani e infradiani. I primi, come il ciclo del sonno di 90 minuti, sono più brevi di un giorno, mentre i secondi, come il ciclo mestruale o le variazioni stagionali della produzione di vitamina D negli atleti, si estendono oltre le 24 ore. Queste oscillazioni possono influenzare le performance sportive, motivo per cui comprendere il momento migliore per allenarsi in base ai propri ritmi biologici può fare una grande differenza nei risultati.
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