Mettiamo a riposo le nostre gambe

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Senti il ​​bisogno di muovere le gambe senza un motivo specifico? Stai riscontrando crampi, formicolii o la sensazione di una sostanza liquida che cola lungo gli arti inferiori? Se è così, potresti soffrire della sindrome delle gambe senza riposo (RLS), un disturbo neurologico che colpisce circa l’1,5% della popolazione. Questa condizione è più diffusa nelle donne, ma quando gli individui raggiungono i 50 anni, inizia a colpire anche gli uomini. La RLS è considerata uno dei principali disturbi del sonno, causa disagio, dolore e movimenti involontari delle gambe durante il sonno. Tuttavia, può manifestarsi anche quando una persona è sveglia, ad esempio quando guida o sta seduta per lunghi periodi. Per chi ne è affetto, può essere una condizione debilitante che ha un impatto significativo sulla qualità del sonno e sul benessere generale. I sintomi della RLS emergono tipicamente in età adulta e tendono a peggiorare con l’età, portando talvolta anche alla completa privazione del sonno. L’andamento di questo disturbo varia da persona a persona, con alcuni che sperimentano un peggioramento nelle stagioni più calde e un miglioramento durante i mesi più freddi. Sebbene la RLS possa essere intermittente, generalmente è una condizione cronica non reversibile. L’unico caso in cui la RLS scompare in maniera fisiologica è durante il terzo trimestre di gravidanza, colpendo circa una donna incinta su quattro. In questo scenario unico, il disturbo scompare spontaneamente entro pochi giorni dal parto e potrebbe potenzialmente ripresentarsi più avanti nella vita.

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Proteggiamo la pelle dal sole

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Il sole svolge un ruolo significativo nella nostra vita, fornendo calore, consentendo la fotosintesi alle piante, favorendo la produzione di vitamina D e persino migliorando il nostro umore. Tuttavia, i suoi raggi possono essere anche dannosi, soprattutto durante i mesi estivi quando la loro intensità è maggiore e si tende ad esporsi con maggiore frequenza. Che siamo in spiaggia, in montagna o in città, gli effetti del sole possono essere dannosi. Quando si parla di sole, infatti, la comparsa di macchie e rughe sulla nostra pelle sono spesso i primi segni del suo impatto negativo, indicando un peggioramento della salute e dell’estetica della nostra pelle. I raggi ultravioletti, in particolare, contribuiscono alla produzione di radicali liberi dannosi, che sono sottoprodotti del metabolismo cellulare. Questi radicali liberi indeboliscono le strutture di collagene ed elastina nella nostra pelle, portando ad una diminuzione dell’elasticità e della compattezza. Possono causare infiammazioni locali e dilatazione dei capillari. Inoltre, sia i raggi UV che quelli infrarossi hanno il potenziale di danneggiare il nostro DNA cellulare, aumentando così la probabilità di sviluppare tumori alla pelle. È noto che l’esposizione al sole contribuisce allo sviluppo di vari tipi di cancro della pelle, tra cui il carcinoma a cellule squamose, il carcinoma basocellulare e il melanoma. L’incidenza del carcinoma a cellule squamose tende ad aumentare con l’avanzare dell’età e l’esposizione alla luce solare è uno dei fattori che contribuiscono al suo sviluppo.

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Moringa: il superintegratore contro il caldo

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Abbiamo una profonda predilezione per l’estate, ma il caldo torrido, diventato sempre più intenso negli ultimi anni, anche nei primi giorni di giugno, ostacola la nostra capacità di abbracciare appieno lo splendore di questa stagione. L’aumento delle temperature ci fa sudare eccessivamente, con conseguente perdita di minerali essenziali che supportano il nostro metabolismo e alleviano la stanchezza spesso associata all’estate. Per fortuna, ci viene in soccorso la moringa, una pianta originaria delle regioni tropicali dove il caldo soffocante è un compagno costante. Venerata dall’Ayurveda per la sua capacità di combattere 300 disturbi diversi, questa vivace pianta verde è ricca di potassio e magnesio, una coppia che combatte il caldo opprimente. Inoltre, contiene manganese, un minerale che potrebbe non essere abbondante nel nostro corpo, ma svolge un ruolo cruciale per il nostro metabolismo, aiutando a ridurre l’esaurimento mentale e supportando il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso e della memoria. Recenti ricerche condotte in India hanno evidenziato come i componenti di questa pianta rafforzano i livelli di enzimi antiossidanti, le funzioni mitocondriali e la neurogenesi nel cervello, mostrando qualità neuroprotettive che combattono efficacemente l’invecchiamento. Se decidi di intraprendere un percorso di dimagrimento durante i mesi estivi, stai certo che la moringa è un alleato affidabile. Aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo così i picchi improvvisi e fornendo la spinta tanto necessaria al nostro metabolismo. Inoltre, contrasta la voglia di dolcetti zuccherini che spesso deriva dallo stress e dalla stanchezza accumulati. Le proprietà disintossicanti della Moringa contribuiscono ai suoi effetti dimagranti purificando il nostro corpo ed eliminando le tossine. Migliora anche il metabolismo dei grassi ed è stato dimostrato che abbassa i livelli di colesterolo nel sangue. Con il suo ricco contenuto di potassio, questa erba miracolosa aiuta nell’eliminazione dei liquidi in eccesso. Inoltre, la moringa è rinomata per la sua capacità di prevenire disturbi neurodegenerativi come l’Alzheimer e il Parkinson.

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Alla scoperta dell’Aufguss

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L’Aufguss è un antico rituale nato nel contesto della cultura tradizionale dei paesi del nord Europa, in particolar modo finlandese, con il nome di löyly (letteralmente “il respiro della sauna) allo scopo di ottenere una purificazione fisica e spirituale alla portata di tutti. Nasce come gesto semplice, condiviso quotidianamente nella sauna, nel tempo si arricchisce di significati grazie a varie influenze culturali. “Dai paesi nordici si diffonde nelle zone in cui era già presente una cultura termale e della cura del corpo, come il Giappone, l’est Europa, ecc. Nell’area di lingua tedesca trova terreno ancora più fertile, oltre alla Germania e all’Austria arriva in Italia perlopiù nel Trentino Alto Adige, dove diventa un must per ogni hotel di livello”: ci spiega Giada Lanza, Spa Manager, Maestra di Sauna e Massaggiatrice presso l’Ecoresort “Le Dune” a Piscinas, all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Il termine Aufguss, relativamente recente, è di matrice tedesca, significa “gettata di vapore” e si riferisce alla creazione di vapore nella sauna versando acqua o ghiaccio sulle pietre roventi della stufa. La durata totale del trattamento di Aufguss solitamente varia tra i 10 e i 15 minuti, durante i quali la temperatura della sauna rimane costante: è solo il cambio di umidità che fa percepire un aumento di temperatura. Il grado di intensità di un Aufguss invece può essere diverso, e normalmente è indicato se vi sono più Aufguss.

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Come gestire gli sbalzi d’umore

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Gli sbalzi d’umore sono un evento comune per molte persone, ma per alcuni può sembrare di stare sulle montagne russe emotive. Il termine “bipolare” è diventato ampiamente utilizzato nel linguaggio quotidiano per comprendere qualsiasi situazione in cui una persona oscilla frequentemente tra due estremi di pensiero, umore o comportamento. Tuttavia, è importante riconoscere che bipolare non è semplicemente un termine per qualcuno che cambia facilmente idea o si comporta in modo irregolare. È un disturbo mentale ben definito che provoca cambiamenti ritmici dell’umore, che si verificano nell’arco di mesi, settimane o addirittura giorni, a seconda del sottotipo specifico del disturbo. Queste situazioni cliniche richiedono l’uso costante di farmaci psicotropi specializzati per aiutare a gestire i sintomi in modo efficace. Ma che dire di quelle situazioni che non soddisfano i criteri clinici per il disturbo bipolare? Che dire dei casi in cui si verificano ancora sbalzi d’umore, anche se con una certa frequenza, e possono avere un impatto dannoso sulle relazioni e sulla qualità complessiva della vita?

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Tutti i benefici del fieno greco

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Il fieno greco è una pianta erbacea annuale che raggiunge un’altezza fino a cinquanta centimetri. Sviluppa foglie alterne e dotate di picciolo, oltre ad essere trifogliate. Inoltre, produce fiori leggeri. Il nome scientifico del fieno greco è Trigonella foenum-graecum L., e appartiene alla famiglia delle Fabaceae, detta anche famiglia delle leguminose. Il frutto della pianta del fieno greco è un legume che contiene una decina di semi. Questi semi trovano largo impiego in erboristeria e fitoterapia. Vengono anche utilizzati per estrarre l’olio e la farina di fieno greco, che si trovano comunemente nei prodotti cosmetici. I germogli di fieno greco vengono consumati come fonte di cibo. I semi di fieno greco sono utilizzati per abbassare i livelli di colesterolo LDL, noto anche come “colesterolo cattivo”, e per controllare i livelli di zucchero nel sangue nei soggetti con diabete. Gli integratori di fieno greco possono essere utili nel trattamento di fratture, osteoporosi e disturbi della crescita. Nella medicina tradizionale, si fa affidamento sul fieno greco per facilitare il parto, aumentare la produzione di latte nelle donne che allattano, migliorare la funzionalità epatica, curare le ulcere gastriche e combattere le infezioni respiratorie. Esternamente, il fieno greco viene utilizzato per trattare vari disturbi, tra cui ascessi cutanei, foruncoli, eczemi, dolori reumatici, infiammazioni della bocca e della gola, emorroidi e ferite. Tuttavia, a causa del profumo sgradevole dei semi, l’uso cosmetico del fieno greco è piuttosto limitato. In questi casi, l’olio di fieno greco, che si ottiene dalla spremitura dei semi, è spesso consigliato come tonico per le sue proprietà rinforzanti e per il suo potenziale ruolo nell’ingrandimento del seno, attribuito ai suoi effetti tonificanti. Nel campo della fitoterapia, i semi di fieno greco sono molto apprezzati e sono considerati la principale componente medicinale della pianta. Questi semi sono ricchi di composti benefici per la salute, anche se hanno un odore sgradevole dovuto alla presenza di composti volatili. Il fieno greco viene utilizzato principalmente come tonico in diverse situazioni, ad esempio durante il periodo di recupero dopo una malattia, in caso di astenia (debolezza o mancanza di energia) e in caso di eccessivo dimagrimento.

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