Influenza dei bambini: come prevenirla e curarla

La stagione dell’influenza è alle porte. Quest’anno i ceppi virali sono tre: l’AH1N1, che tanta paura aveva generato due anni fa ma che adesso è stato ‘declassato’ a virus stagionale, più due virus australiani, già diffusi negli anni scorsi e per questo già sperimentati. Per proteggere veramente i nostri figli mettiamo al primo posto una sana alimentazione e l’uso di rimedi naturali adeguati. Assunti nei modi e nei tempi giusti, i medicinali omeopatici, le erbe e gli oli essenziali mantengono solide le difese del bambino, proteggendolo dall’influenza di tutti gli anni. Quando ad ammalarsi è un bambino è opportuno confrontarsi prontamente con il pediatra prima di somministrare al piccolo qualsiasi medicinale. Ma ecco come affrontare la malattia dei piccoli…

I sintomi nei bambini più piccoli
I sintomi sono quelli di sempre: febbre da cavallo, sintomi respiratori – tosse, naso chiuso, mal di gola – ed un generale senso di spossatezza. In particolare:
– I bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che si manifestano invece con irritabilità, pianto, scarso appetito.
– Nel lattante l’ influenza (di qualunque tipo) è spesso associata a disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea e solo eccezionalmente a febbre.
– Nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata, è caratteristico osservare anche occhi arrossati e congiuntivite.
– In tutti i bambini fino a 5 anni l’ influenza è spesso accompagnata da laringotracheite e bronchite.

Come arginare l’infezione dell’influenza
Il semplice gesto di lavarsi le mani è un’arma di prevenzione sicura ed efficace, purché le mani vengano strofinate per alcuni secondi con il sapone. Lavare le mani dopo essere stati sui mezzi pubblici, soprattutto se tornando a casa il bambino chiede di mangiare: il cibo toccato con le mani sporche è il veicolo privilegiato del contagio dell’influenza. Un gesto da ripetere soprattutto a scuola, vero ricettacolo di virus. Quando arriverà il freddo, abituare il bambino a usare i guanti di lana: così si riduce il contatto tra il virus, la pelle e le vie respiratorie. Dare aria alla cameretta almeno due volte al giorno per mezz’ora.

La giusta alimentazione per rinforzare e prevenire l’influenza
Durante l’inverno sarà bene evitare di sovraccaricare l’organismo del bambino con scorie nocive che rallentano i processi metabolici e abbassano le difese, limitando carni rosse e salumi, merendine confezionate, patatine. Le difese vanno potenziate con un’alimentazione ricca di vitamine (la C e soprattutto la B) e antiossidanti. Si è visto in particolare che le vitamine del gruppo B rinforzano la capacità di recupero e di riparazione del nostro organismo, così come i probiotici danno una mano al sistema immunitario. Via libera a spremute di agrumi, frutta, verdura, zuppe o brodi vegetali con cereali integrali. Ottimo anche il classico brodino di pollo, che unisce al contenuto proteico della carne l’apporto di liquidi, che vanno a reintegrare i liquidi persi con la febbre, più il beneficio di un pasto caldo, che fluidifica le mucose.

Come curarla
Con farmaci sintomatici, da somministrare però in modo responsabile: va bene abbassare la febbre con paracetamolo, che attenua anche la sensazione di malessere, ma non bisogna cercare di annullare del tutto la febbre, perché è il primo meccanismo di difesa dell’organismo contro il virus. No invece agli antibiotici che, non si finirà mai di ripeterlo, curano solo le infezioni batteriche e non quelle virali. Inutili anche i mucolitici, che si sono rivelati poco efficaci: meglio lavaggi nasali o aerosol con soluzione fisiologica, senza aggiunta di medicinali. Inutili anche gli integratori di vitamina C, basta l’apporto proveniente dall’alimentazione.

La vaccinazione
Il vaccino, che è già disponibile e protegge contro tutti e tre i tipi di virus, è altamente consigliato alle categorie a rischio, come le persone che soffrono di patologie croniche dell’apparato cardiorespiratorio; raccomandato anche alle donne in gravidanza.

Vaccinare o no i bambini
Se non appartengono a categorie a rischio, si può valutare caso per caso: i bambini sono sicuramente più esposti al contagio e più soggetti a complicanze, che potrebbero richiedere alcuni giorni di ospedalizzazione; per il resto bisogna tener presente che i bambini sono considerati gli ‘untori’ dell’influenza e possono quindi contagiare chi gli sta intorno: è un elemento da non trascurare se la mamma è incinta o se in casa vivono persone con patologie croniche o anziani, che possono riportare complicanze più serie.

Silvia Trevaini
di Newsmediaset

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