Riflessioni estive

Le vacanze estive ci ritemprano e ci ricaricano in vista della seconda parte dell’anno. Molto spesso sentiamo parlare di buoni propositi all’inizio del nuovo anno, quando siamo pronti a voltare pagina, stabilendo obiettivi e mete da raggiungere per i 365 giorni che ci aspettano.

Lontani dalla routine giornaliera e più aperti a ricevere nuovi stimoli ed idee, l’estate è il momento per fare il bilancio della prima parte dell’anno e stabilire o correggere la rotta nei mesi a venire. La parte più difficile però non è tanto quella di fissare nuovi obiettivi, quanto quella di rispettarli e mantenere la motivazione a lungo nel tempo, soprattutto quando parliamo del nostro benessere. Apparteniamo ad un periodo storico in cui la qualità della vita ha raggiunto un livello più alto rispetto ai tempi passati, e anche la cultura del benessere è sempre più diffusa e condivisa, in ogni fascia sociale. Per cultura del benessere si intende il desiderio di star bene, il piacere di mantenersi in forma, l’attenta cura di sé stessi. Tutto ciò nasce da un approccio positivo verso la vita, dalla voglia di conoscere sé stessi e il mondo circostante, ampliando il bagaglio personale di esperienze.

“In questo percorso di scoperta è sempre più evidente l’interesse verso discipline che un tempo apparivano esotiche e culturalmente distanti, come potevano essere lo Yoga, la meditazione, il massaggio Ayurvedico o la riflessologia plantare, solo per citarne alcune. Sono metodologie entrate ormai a pieno diritto nella nostra cultura, ci hanno portato la loro specificità, e quindi benessere, e nello stesso tempo si sono evolute e hanno ricevuto nuova linfa dal nostro approccio, arricchendosi e adattandosi perfettamente ai nostri tempi e alle nostre esigenze. Quello che prima poteva apparire singolare, poco condivisibile, ad uso esclusivo di pochi, adesso è alla luce del sole e può dare beneficio ad ognuno di noi, a patto di saper scegliere tra le varie proposte”, ci spiega Gianmario Aquilino, insegnante Yoga e massaggiatore presso l’Ecoresort Le Dune, a Piscinas, all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Nella nostra ricerca di benessere è importante scegliere le tecniche più adatte tenendo conto di alcuni elementi fondamentali, apparentemente meno importanti, quali il contesto in cui agiamo e la qualità del tempo che dedichiamo a noi stessi. Il valore del nostro tempo è strettamente connesso al contesto che scegliamo per rigenerarci e riappropriarci del nostro equilibrio. Utilizzo questo termine per sottolineare come il benessere sia una condizione naturale, intrinseca, che ci appartiene da sempre e che comprende tutto il nostro sistema psicofisico. L’offerta che riguarda le discipline del benessere è talmente vasta da risultare spesso fuorviante se non controproducente. Si trovano informazioni e consigli su tutto e tutti, ma come spesso accade troppe informazioni spesso equivalgono a nessuna informazione concreta. Spesso si confonde, o peggio si sostituisce, la descrizione di un’esperienza con l’esperienza diretta. Al di là della metodologia è necessario immergersi nell’esperienza in modo diretto, entrando in una dimensione “intima” con se stessi e con il proprio corpo. È un concetto fondamentale che riguarda sia lo Yoga, e tecniche similari, sia i massaggi di qualsiasi tipo, anche quelli più tecnici. Infatti sottoporsi ad un massaggio può sembrare una scelta in un certo senso passiva, ma non è esattamente così, la persona decide di affidarsi all’operatore e quindi sceglie di sentire il proprio corpo, di sperimentare e/o ritrovare le proprie sensazioni. C’è una connessione o per meglio dire un ritorno alla propria dimensione intima. Non può quindi accadere ovunque oppure tra un impegno e l’altro, è necessario scegliere con cura il contesto adatto, con i tempi e le modalità necessarie. Nella pratica yoga, altro esempio, si tende spesso ad enfatizzare la “giusta” postura, l’allineamento ideale, la sequenza corretta ecc, tutte cose che allontanano la persona dalla sensazione dall’esperienza diretta, rendendola ostaggio della mente razionale, giudicante. Lo Yoga sostanzialmente si basa su un atteggiamento interiore di attitudine all’ascolto all’accettazione di sé stessi, non sul giudizio e/o sulla competizione. Altrimenti un metodo che dovrebbe portare equilibrio e serenità conduce ad uno stress innaturale che non ha niente a che fare con lo spirito di questa pratica! L’attitudine all’ascolto delle nostre sensazioni, che apprendiamo sul lettino da massaggio o sul tappetino Yoga, entra a far parte di noi e riappare successivamente ogni momento della giornata, in ogni nostro piccolo gesto. Riappropriarsi del proprio tempo significa recuperare la capacità di sentire, di emozionarsi, di dare profondità al nostro tempo. Ed è per questo che consiglio spesso di organizzare per sé stessi e per i propri cari una immersione totale nel benessere nel contesto, una sorta di “ritiro” dal ritmo caotico che pervade ormai la vita di tutti noi. Nel contesto giusto tutti gli elementi si organizzano in un dialogo continuo e dinamico, contribuendo al raggiungimento di un equilibrio, che di fatto è sinonimo di benessere. Sentire il proprio corpo che si risveglia praticando Yoga, percepire le tensioni che si sciolgono durante un massaggio accurato, assaporare senza fretta il gusto di una buona cena davanti al mare, riempirsi gli occhi (e il cuore) davanti a un tramonto che nessun obiettivo potrà mai cogliere perfettamente… tutto concorre a ritrovare l’equilibrio che abbiamo dentro di noi e possiamo far emergere. Tutto questo, in quanto esperienza vissuta in modo concreto, farà parte del nostro vissuto e rimarrà in noi anche e soprattutto al momento del ritorno alla vita quotidiana.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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