Viaggi lunghi e trombosi: una relazione pericolosa

Lunghi viaggi in aereo possono mettere a rischio la nostra salute. Per questo si parla di “sindrome da classe economica”, così definita dai media di tutto il mondo, poiché colpisce spesso, a seguito di lunghe tratte, chi viaggia in classe economica. Ne parliamo con la Dottoressa Lidia Rota Vender, specialista in Ematologia del Centro Medico Visconti di Modrone e presidente di ALT, Associazione Lotta alla Trombosi. In realtà, sarebbe più corretto parlare di “sindrome dei viaggiatori”, poiché riguarda non solo chi vola, ma anche chi si muove in auto o in treno, compiendo lunghi viaggi. Il viaggio aereo può far emergere una fragilità su base genetica, quindi ereditata e sempre presente, o funzionale, quindi transitoria, del sistema della coagulazione del sangue che lavora in modo indisciplinato coagulando troppo rapidamente.  

Lidia Rota Vender

Posizioni costrette, scarsa libertà di movimento, aumentano la probabilità di sviluppare una Trombosi delle vene, di solito delle gambe. Il sangue rallenta la sua corsa verso il cuore, coagula formando un Trombo e a questo può far seguito un’embolia polmonare. Il trombo si forma durante un lungo viaggio aereo in persone che hanno un sistema della coagulazione del sangue che tende a funzionare troppo e predispone lo sviluppo di trombosi.
È possibile prevenire il rischio con semplici accorgimenti come: indossare abiti morbidi e calze elastiche, cambiare spesso posizione, mangiare cibi poveri di sale e bere molta acqua. Meglio evitare stivali, se si viaggia in inverno, e non accavallare le gambe.

Chi rischia di più?

Chi viaggia in posizione scomoda, con le gambe raggomitolate, bevendo troppo poco. 

Chi ha o ha avuto un famigliare consanguineo diretto (madre padre fratello o sorella) che ha sofferto di trombosi o di embolia polmonare. 

Chi sa già di avere una mutazione genetica che predispone a una trombosi. 

Le donne in gravidanza, le persone che soffrono di varici da insufficienza venosa degli arti inferiori, coloro che hanno già avuto in passato una trombosi, o che hanno contemporaneamente più fattori di rischio: grasso distribuito sull’addome, l’abitudine al fumo di sigaretta, una malattia infiammatoria cronica o acuta.

Cosa possiamo fare per evitare questo rischio, oltre ad adottare i semplici accorgimenti sopra elencati? 
Ecco alcuni esercizi da fare mentre siamo in volo o in auto:
1 – piante dei piedi appoggiate al suolo, e sollevare prima le punte e poi i talloni
2 – sollevare in modo alternato i piedi e far roteare le caviglie dall’interno verso l’esterno
3 – sollevare le ginocchia portandole al petto, una per volta
4 – tenendosi appoggiati allo schienale della poltrona, flettere una gamba per volta, portando con l’aiuto di un braccio la gamba verso il gluteo
5 – se il mezzo ce lo consente, fare una piccola sosta ogni due ore per sgranchire le gambe.

Come facciamo a capire se le nostre gambe sono a rischio?
Segnali quali, una gamba più gonfia dell’altra, un dolore intenso al polpaccio simile a un crampo, un rossore diffuso lungo il decorso di una vena, o ancora una vena che si gonfia ed è più calda, possono farci capire che il nostro modo di viaggiare è scorretto e che così facendo mettiamo a rischio la nostra salute.

Perché è utile utilizzare le calze elastiche durante i viaggi in aereo?

Portare le calze elastiche durante il volo può essere d’aiuto. Un gruppo di ricercatori ha voluto verificarne l’utilità anche secondo i numeri dell’epidemiologia rivedendo tutti le pubblicazioni scientifiche disponibili sull’argomento da dieci anni ad oggi.

Le calze dovrebbero essere portate per tutta la durata del viaggio, dovrebbero essere lunghe, di prima classe e di compressione; aiutano il sangue a tornare rapidamente al cuore attraverso le vene profonde, impedendo che il sangue ristagni nelle vene superficiali e si attivi coagulando in modo inappropriato. Uno studio effettuato su quasi 3000 pazienti, metà con le calze e metà senza calze durante un volo di almeno cinque ore, ha rilevato che casi di trombosi diagnosticata con un ecodoppler ma completamente senza sintomi si sono verificati solo nel gruppo senza calze e non in quello che portava le calze: significa che portando le calze si risparmiano circa 20/30 trombosi su 2mila/3mila passeggeri, e si risparmia il gonfiore delle caviglie a molti altri.

trevaini50Silvia Trevaini

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