Come evitare lo stress nei bambini: favorendo le passioni e non le competizioni

Trovare la propria strada senza forzature esterne salva i bambini dal rischio di precoci stress: soprattutto se sono dotati, non vanno forzati a competere. I bambini e gli adolescenti appaiono complessivamente più dotati di quelli anche solo di due – tre decenni fa, perché molto più stimolati, fin da piccoli, da film, videogiochi, computer, Internet e altre attività che un tempo non esistevano. Non ha però senso parlare di “superdotati”: i bambini e i ragazzi attuali sono semplicemente, in media, piuttosto dotati. Il fatto che possano applicarsi con successo a diverse attività e che mostrino talenti multiformi, può indurre i genitori a esagerare nelle richieste che facciamo loro. Presi dalla smania di fargli mettere a frutto le loro capacità, tendiamo a spingerli a coltivarle tutte in modo intensivo, e questo atteggiamento rischia di sovraccaricarli di impegni, impedendo loro di capire davvero che cosa gli piace e quale sia la loro strada.

Favorire piacere e passione, non la competizione

Non è per nulla detto che tra le tante capacità ci sia quella che gli piace veramente (essere bravi in matematica non significa che piacciano le materie scientifiche), così come non è detto che essere bravi in tanti ambiti significhi dover per forza eccellere in ognuno di essi. Come genitori abbiamo il dovere di non spronare eccessivamente i nostri bambini, trasmettendogli la nostra ansia di prestazione e i nostri modelli di perfezione, ma di aiutarli a capire che cosa li appassiona davvero, in modo che, da adulti, la loro professione coincida con ciò che li entusiasma. Questa coincidenza li farà sentire centrati su se stessi, sicuri, felici di fare ciò che fanno, con una serenità che si potrà estendere anche agli altri ambiti della vita.

Cosa evitare

Esaltarli e farli sentire superiori agli altri coetanei: alla loro età un po’ di “egoismo” è naturale, non c’è alcun bisogno di stimolarlo. Semmai vanno aiutati a socializzare.

Spingerli a sviluppare al massimo ogni capacità: un bambino versatile può sentirsi spinto a dare tutto in ogni campo per compiacere i genitori. Si creano stress e fragilità emotiva.

– Mostrarsi delusi di fronte a un cattivo risultato: se il bambino capisce che l’affetto è subordinato ai risultati, smette di seguire le proprie inclinazioni e diventa insicuro.

Vantarsi davanti a loro con parenti, amici e conoscenti: diventare oggetto muto di conversazione sposta l’autostima fuori dal bambino, rendendolo incerto su chi egli sia.

Non ascoltarli quando esprimono le loro preferenze

È ovvio che col tempo le cambieranno, ma se non iniziano da ora a confrontarsi con se stessi, non potranno cambiare idea, crescere, evolvere.

Evitiamo di farli sentire in gara

Un bambino dotato può fare più fatica a trovare la strada. Attratto da tante cose che sa fare, non riesce a individuare quella che fa per lui. Mettergli addosso aspettative di prestazioni e risultati, o uno smodato spirito competitivo, può aumentare ancora di più questa difficoltà.

Apriamoci al dialogo

A volte un bambino o un ragazzo dotato si inceppa da solo e non per “colpa” delle richieste dei genitori. È quello il momento in cui intervenire, non criticandolo,  non facendolo sentire inadeguato, ma facendolo parlare e sfogare. Da un dialogo in cui si sente ascolto emergerà senz’altro l’intuizione della strada giusta da seguire.

Osserviamo e ascoltiamo

Guardiamoli bene, mentre vivono nel quotidiano. Tra le tante attitudini che mostrano di avere, qualcuna li appassiona più delle altre. Oppure sono “rapiti” da qualcosa per la quale non sembrano in quel momento tanto portati. Sono queste le vie verso le quali aiutarli ad andare, incoraggiandoli e, quando necessario, consigliandoli.

 

Silvia Trevaini

Videonews

 

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