Il cuocere i cibi è un’azione talmente comune, che quasi nessuno conosce le conseguenze che essi hanno sul nostro corpo. Dei cibi cotti o denaturati, non si digerisce che il 20% circa di essi, il restante 80% lo si espelle dalle feci, al contrario con cibi vivi e crudi si digerisce il 90% con feci poco abbondanti, modellate e inodori. L’uomo ha cotto il suo cibo per migliaia di anni, ma tuttavia egli è biologicamente e fisiologicamente programmato per mangiare senza l’uso del fuoco, come tutti gli altri esseri viventi. “Contrariamente alle regole della natura, questo comporta conseguenze negative, come problemi fisici e malattie. Il calore a livello chimico, modifica le strutture molecolari del cibo riducendone i nutrienti, rendendo la digestione difficile e come detto prima, il corpo tende ad eliminare la maggior parte del cibo sottoforma di materiale di rifiuto”, ci spiega il nostro esperto Giuseppe Tedeschi, laureato in Scienze della Salute, e professionista di Igiene Naturale. Col passare del tempo e assumendo in modo costante alimenti denaturati si accumulano nel nostro corpo scorie e rifiuti in abbondanza, mandando sotto sforzo il nostro organismo che indebolendosi sempre più non riesce a compiere il proprio lavoro in modo perfetto e queste scorie accumulandosi provocano un’intossicazione che ha come conseguenze le varie malattie. In percentuale, un’alimentazione che non intossichi il nostro corpo, dovrebbe prevedere perlomeno il 70% di alimenti crudi, per sfruttare tutti i vantaggi dei cibi vivi e per mantenere le corrette funzioni dell’organismo.
Perché tendere al crudismo?
a) I leucociti, ossia i globuli bianchi, scattano, si allarmano e si moltiplicano ogni qualvolta consumiamo un pasto a base di base di cibi cotti, per cui le digestioni difficili sono equiparabili a una guerra di resistenza ad un invasore creato da noi medesimi con l’alimentazione sballata. Nessun processo patologico di leucocitosi accade invece in pasti basati su frutta e verdura crude, come dimostrato dai famosi test di Kouchakoff (Primo Congresso Mondiale di Microbiologia a Parigi, 1930). Kouchakoff divise le persone testate in tre gruppi, uno vegano – crudista, uno vegetariano e uno onnivoro. Prese a ogni persona una provetta di sangue prima del rispettivo pranzo (vegano o vegetariano od onnivoro), e dopo il rispettivo pranzo in fase digestiva. Mentre all’inizio tutti i tre gruppi erano sui livelli normali di leucocitosi, con un livello di 6000-7000 leucociti per mmc di sangue, nella fase postprandiale le differenze apparivano addirittura enormi. Il gruppo vegano- crudista restava sui 6000, quello vegetariano saliva a 12-14000 e quello onnivoro toccava addirittura i 20000-22000 leucociti, triplicando la quota di partenza.
b) I food enzymes (che da noi vengono tradotti in vitalie), sostanze apparentemente impalpabili ma di enorme importanza, sono catalizzatori biologici magnetizzati, e si possono trovare solo all’interno dei cibi naturali vivi, non trattati e non cotti, come la frutta e i vegetali. Mangiare crudo significa ottenere dal cibo calorie gratuite, a costo digestivo-assimilativo zero. I cibi crudi, grazie agli enzimi, si auto-digeriscono, e i nostri organi interni possono rilassarsi e affaticarsi solo per quello che gli compete. Purtroppo, ogni qualvolta scaldiamo un cibo, dalla modesta temperatura di 60° C in su, tutti gli enzimi, vengono distrutti e scompaiono, per cui tale cibo diventa morto e devitalizzato. E ciò costringe l’organismo a produrre enzimi organici interni per risolvere le impegnative funzioni digestive – assimilative attinenti a questi cibi ormai smagnetizzati e deattivati dalla cottura. Il nostro corpo soffre e si stressa, i nostri organi interni si ingrossano, si dilatano e si ipertrofizzano, nel produrre nuovi enzimi (in particolare ciò succede a stomaco, fegato e pancreas), perché la natura non aveva previsto affatto questo ricorso sistematico a cibi cotti innaturali, e aveva inquadrato il prelevamento enzimatico nell’ambito delle operazioni straordinarie e di emergenza riservate al sistema immunitario.
c) I minerali buoni, pazientemente organicati dalle piante, vengono ritrasformati in composti inorganici di scarsissima utilizzazione, e anche le vitamine vengono distrutte dal processo di cottura. Ogni alimento cotto, entra in bocca privo di enzimi, privo di vitamine, privo di minerali organicati, privo di Omega-3 naturali, poco importa quanti micronutrienti avesse in origine. Tale alimento, giunto nello stomaco, avendo bisogno di micronutrienti per la fase digestiva – assimilativa e non possedendoli più, fa scatenare una emergenza immunitaria, e un richiamo urgente di micronutrienti da qualunque parte si trovino nel corpo.
Silvia Trevaini
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la solita sbobba semplificativa che include verità e un sacco di fuffa. Che significa “espulso con le feci”? Consideriamo anche l’acqua o no? Mangiare un piatto di pasta e il suo equivalente (in peso) di grano crudo significa ingerire acqua; il materiale espulso con le feci non cambia granché.
L’amido è molto più digeribile cotto, soprattutto con l’aiuto del glutine (checchè la moda lo demonizzi). La cottura può agevolare la digestione delle proteine (denaturazione, idrolizzazione), in certi casi peggiorarla.
L’essere umano non è in grado di digerire cellulosa cruda, da ciò l’utilità della fibra. Nulla cambia con la cottura, ma la massa si riduce, ecco perché “a crudo viene trattenuto il 90%” è privo di senso se la differenza la fa l’acqua di cui il cibo crudo è inzuppato.
La cottura estrae le parti utili nel brodo, utilizzabile a parte. Il caffè ne è un esempio banale: provate a masticare e digerire una manciata di chicchi, può essere complicato…
Senza contare che tra le parti “vive e vitali” del cibo vi sono anche parassiti pericolosi che vengono distrutti con la cottura.
Ci sono elementi termolabili danneggiati dalla cottura.
Ecco perché la varietà è fondamentale, crudi e cotti (correttamente) hanno pregi loro propri e devono comparire entrambi.
Non credo che la sua sia una risposta convincente! Non capisco perché dovrei mangiare dei chicchi di caffè quando c’è un gran numero di altri alimenti crudi a disposizione.
Comunque, tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione.
Grazie
Sarà anche laureato,ma la laurea gli andrebbe revocata,raramente ho letto simili cumuli di sciocchezze sul processo digestivo,passi per la perdita delle vitamine,che in parte é vera,ma il resto é delirante,gli enzimi autodigerenti?Ma scherziamo?Tutte le proteine vengono distrutte nell’ambiente gastrico,compresi eventuali enzimi,per non parlare della percentuale di digestione,mi dica quanto assimila e quanto espelle di una foglia di insalata o di una carota, visto che siamo totalmente incapaci di digerire la cellulosa.Ed i leucociti che salgono a livelli degni di una setticemia fulminante?Per cosa poi, visto che l’intestino assimila oligopeptidi o singoli aminoacidi, sempre per restare in campo proteico,analoghi,sia che i cibi siano cotti o crudi. E date visibilità a simili sciocchezze, E questa é solo una piccola parte, tutto l’articolo é pieno di vere e prorpie falsità, chiunque abbia una conoscenza anche solo basilare della biochimica e del metabolismo umano non può che inorridire,pubblicando simili aberazioni fate propaganda all’ignoranza organizzata. Bravi !
ecco il professorone di turno hihihi
Tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione. Strano però, che nessuno si qualifichi!
Passiamo ad una vera esperienza…
io ero 42 anni un grande sostenitore e mangiatore di cibi cotti, con il risultato accumulato; problemi di cuore, di pelle, di vista, mal di schiena, stanchezza, mal-respirazione ecc. “la medicina non mi ha offerto soluzioni” Non volevo più soffrire ed ho cercato delle possibilità alternative. Nella mia ricerca mi è capitato in mano un libro un Best Seller “Der große Gesundheits Konz” lo scrittore un personaggio che ha lasciato di sua volontà l’ospedale reparto oncologia con un cancro allo stomaco, anche lui si è buttato alla ricerca di metodi naturali, si informò in diverse biblioteche universitarie al mondo con il risultato che tramite l’igiene naturale si curò dal cancro. Personalmente non volevo crederci, anche lui scriveva esattamento quello che viene sopra citato da Giuseppe Tedeschi, e mi dicevo, se fosse cosi facile perchè non viene insegnato nelle scuole e in medicina?? ma leggendo avanti mi sono convinto… e siccome non avevo nulla da perdere, e mangiare crudo e bio non lo vedevo pericoloso, iniziai da subito dopo un piccolo digiuno, a cibarmi in quel modo nell’arco di 6 mesi perdetti 25 chili di troppo, avevo più energia e tutti, veramente TUTTI gli acciacchi e problematiche che avevo prima sono scompariti, per sempre. Oggi 18 anni dopo devo dire che è stata la scelta più valida che abbia fatto nella mia vita. Un caro saluto Alberto
ecco, un commento sensato e interessante, al contrario dei due medici della domenica che hanno scritto sopra
grazie alberto per la sua testimonianza
Io ho seri problemi di digestione, durante la mattinata, dopo colazione non ho nessun problema. Mangio 2 grosse banane,tanto frullato di frutta a mò di marmellata spalmabile ,una tazza grande di latte di soia e tre cialde di riso. Nessun problema. i problemi seri iniziano il pomerigio durante la fase di digestione del pranzo cotto. Sto veramente male,ho vertiggini,nervosismo, pancia gonfia.Non ceno mai poichè ho lo stomaco fino a mezzanotte ancora pieno, non riposo bene la notte. Mi son detto : perchè non provare con il crudo anche a pranzo? Essendo che per varie ragioni sono stato per 10 giorni da solo, ho provato.Liberi di non credere, sto benissimo, alle 17,00 ho già fame e mangio di nuovo,dormo molto bene senza prendere tisane e camomille varie come sempre ho fatto. Adesso resta il problema con mia moglie che non vuole sentir parlare di crudo. Saluti