Potremmo vedere la nostra casa come il “teatro” dove mettiamo in scena la quotidianità della vita e sentire il nostro spazio esistenziale come un alleato accogliente, un’oasi protettiva nel nostro cammino di vita, oppure come una trappola, un vero ostacolo al soddisfacimento dei nostri legittimi bisogni di sicurezza , di buona relazione con noi stessi e con le persone con cui interagiamo.
La casa come luogo dell’anima
Nella millenaria tradizione indovedica la casa era vista e progettata come un “laboratorio”, un luogo speciale dove la persona e i suoi cari potessero sperimentare ed elaborare uno stile di vita e sentimenti reciproci “virtuosi”, in sanscrito sativa, dove crescere in fiducia e conoscersi reciprocamente. Continua a leggere
Spesso si crede che l’amore nasca da sé, che non occorra fare nulla per imparare l’amore, che sia sufficiente essere attraenti ed incontrare la persona giusta perché tutto andrà bene. Ma non è cosi. Com’è possibile pensare che si vivrà un rapporto felice soltanto se incontreremo la persona giusta, dimenticando che anche a noi si pone la richiesta di diventare la persona giusta per l’altro?
Un risveglio spirituale è la costante ri-connessione con la realtà. E voi e il vostro Sé superiore, che sono in ultima analisi la stessa cosa, si stanno ricollegando.
Cosa dire ancora sulla cannabis che già non sia stato oggetto di discussione negli ultimi anni? Abbiamo chiesto informazioni al Dottor Matteo Pacini, esperto in tema di dipendenze, specialista psichiatra del Centro Medico Visconti di Modrone.
È esperienza comune osservare che alcune persone sono più predisposte di altre a praticare sport di resistenza (es. 4.000-10.000 mt), mentre altre persone riescono meglio in sport di potenza (es. 100 mt). Molti tra voi hanno notato che, pur frequentando assiduamente la palestra e nonostante gli sforzi compiuti con i pesi, hanno guadagnato solo qualche grammo di massa muscolare; altri ancora hanno addirittura perso massa muscolare. La verità è che a parità di sforzi compiuti oppure di specifici protocolli di allenamento, alcuni soggetti raggiungono risultati maggiori di altri. Queste differenze interindividuali sembrano esistere anche a livello di etnia: la razza nera ad esempio viene percepita come più performante nella corsa sui 100 metri, mentre la razza keniota sembra ottenere migliori risultati nelle lunghe distanze ovvero nella maratona.
Le patologie da filler sono associate ai materiali permanenti, ma non tutti quelli riassorbili sono esenti da rischi. La scelta dei materiali e della strategia di intervento può fare la differenza per minimizzare rischi e disagi.