Bere tanta acqua fa proprio bene alla salute?

Gli americani, i  canadesi e alcuni europei in tutto il mondo sono gli unici a portare bottiglie d’acqua ovunque, ad acquistare bevande fredde in ogni occasione, oltre a ordinare sempre un drink durante un pasto. Prima che esistessero le bottiglie d’acqua, quando le persone uscivano per delle commissioni, bevevano acqua prima di andarsene e eventualmente una volta raggiunta la loro destinazione. Ora che trasportiamo bottiglie d’acqua ovunque, siamo un po’ più sani e più idratati? I fatti sembrano contraddire la teoria. L’attuale tendenza di bere 3 litri d’acqua o più al giorno, popolare tra i bodybuilder, è solo l’ultimo sviluppo in decenni di disinformazione sull’acqua e l’idea alla base del fatto che molte persone sono “cronicamente disidratate”. Non c’è alcuna base scientifica per cui abbiamo persino bisogno di bere otto bicchieri d’acqua al giorno (2 litri), questa nuova tendenza ora sembra addirittura raddoppiata segnando un nuovo presunto fabbisogno idrico.

Studio dopo studio è stato dimostrato che non è necessario per la maggior parte delle persone bere otto bicchieri di acqua al giorno, purché si assumano una quantità sufficiente di liquidi con la dieta. Il mito del “abbiamo bisogno di bere otto bicchieri d’acqua al giorno” venne fuori da una raccomandazione del 1945 da parte del Food and Nutrition Board. La maggior parte delle persone non ha prestato attenzione alla parte che affermava: “La maggior parte di questa quantità è contenuta nei cibi assunti con una dieta equilibrata”. Il corpo ha bisogno di un apporto minimo di acqua per funzionare in modo ottimale, e non bere abbastanza può portare alla disidratazione. Ma la maggior parte delle persone riceve circa il 30% del proprio apporto di acqua attraverso il cibo che mangia, e qualcuno che consuma una dieta ricca di frutta e verdura potrebbe persino ottenere dal 70 all’80% dell’acqua di cui ha bisogno dal cibo. Inoltre, mangiare una dieta a basso contenuto di sale probabilmente riduce il fabbisogno di acqua, una volta che il corpo si è adeguato all’assunzione inferiore di sodio. Quando evito il sale completamente, mi sento idratato con pochissima necessità di bere altra acqua. L’acqua presente in frutta e verdura conta come acqua. Così fa l’acqua nel succo di frutta e persino nella birra. Ma vediamo cosa ne pensa a riguardo il nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni…

La generica constatazione che il corpo umano sia costituito in prevalenza da acqua, fa erroneamente pensare che l’apporto di acqua sia un elemento chiave per la Salute, quasi i liquidi si disperdessero tanto velocemente da richiedere un continuo ricambio.

Indubbiamente l’organismo si disidrata naturalmente attraverso gli organi escretori, primi tra tutti i reni e la pelle, ma la mia esperienza personale mi insegna che l’acqua è di gran lunga meno necessaria di quanto si creda.

Non bevo praticamente mai: il mio regime alimentare fruttariano al 90%, prevalentemente crudista e senza sale, non richiede alcun apporto di liquidi, al di fuori di quelli contenuti nel cibo. Posso scegliere di degustare un bicchiere di vino o una birra, ma lo faccio occasionalmente e per il solo piacere di farlo. Non ho scelto di non bere acqua, semplicemente il mio corpo è sufficientemente idratato dalla mia alimentazione e non ne richiede. Le urine vengono prodotte in abbondanza, a conferma del fatto che l’organismo dispone comunque di molti liquidi, tanto da scartarli.

La verità è che viene sottostimata la quantità di acqua presente nel cibo. In particolare la frutta è composta dall’85-90% di acqua, oltre ad una gran quantità di micronutrienti e di benefiche fibre. Non sorprende infatti che le scimmie fruttivore non bevano mai.

Del resto, occorre poi parlare della qualità dell’acqua che si consuma, perché esistono diverse scuole di pensiero circa le caratteristiche che debba avere per essere ritenuta salutare.

Personalmente prediligo l’acqua leggermente alcalina, per contrastare l’acidità del corpo senza che quest’ultimo sia costretto a utilizzare il calcio delle ossa, e con un basso residuo fisso, convinto del fatto che il progressivo accumulo di minerali insolubili nell’organismo sia la principale causa dell’invecchiamento. Per quanto creda anche che non sia corretto l’eccesso, adottato da qualche estremista, di bere solo acqua distillata.

Di fatto, il mio approccio di idratarmi unicamente con l’acqua della frutta che mangio, oltre a soddisfare questi requisiti, si riconduce a un principio più generale e di buon senso: l’animale utilizzi solo l’acqua filtrata per lui dal mondo vegetale e messa nel recipiente (il frutto) che la pianta gli prepara come nutrimento, in cambio del servizio di allontanare i semi che contiene in modo che possano germinare in un nuovo terreno e non alla base della pianta stessa.

Ho anche notato che esistono alimenti che aumentano la richiesta di acqua da parte del corpo: oltre a quelli che ne modificano la fisiologia, innanzitutto il sale, in generale tutti i semi sembrano assorbire le risorse idriche dell’organismo. La cosa ha la sua logica, perché è nella natura del seme assorbire acqua; però questo vale anche per le lavorazioni a base di farine (semi tritati): pane, pasta, pizza e prodotti da forno in genere.

Il bilancio idrico del corpo dipende quindi dalla quantità di liquidi assunti, direttamente o attraverso frutta e verdura, dai quali detrarre l’acqua “rubata” da tutti gli alimenti particolarmente secchi.

Il principio di bere in abbondanza, ancor prima che sopraggiunga la sete, è quindi una regola prudenziale per non rischiare una disidratazione preclinica, basato sull’assunzione erronea che un eccesso di acqua nel corpo non provochi disturbi. Diversamente è ovvio che aumenti il volume complessivo del sangue, con conseguenze importanti sulla pressione.

Come sempre, l’indicazione è un equilibrio di moderato buon senso.

trevaini50Silvia Trevaini

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