C’è una visita medica annuale, spesso sottovalutata, che invece non si deve mai rimandare: la mappatura dei nei, da effettuare da un bravo dermatologo preferibilmente prima di andare in vacanza, in vista di una maggiore esposizione al sole. Si consiglia almeno una volta l’anno questo controllo dermatologico che monitora nel corso del tempo lo stato dei nei e di tutte quelle macchie che potrebbero mostrare caratteristiche sospette. Durante la seduta lo specialista si avvale del dermoscopio o dermatoscopio, uno strumento che agisce come microscopio, per indagare non solo lo strato più superficiale dell’epidermide, ma anche il derma, consentendo l’analisi completa del tessuto cutaneo e dei suoi inestetismi. Se si individua un neo potenzialmente pericoloso, si potrà suggerirne l’asportazione; a ogni modo tutte le informazioni raccolte vengono analizzate ed eventualmente archiviate, per essere confrontate con gli esiti dei futuri controlli su nei sospetti, come, ad esempio, quelli con struttura irregolare visibile anche a occhio nudo. Ne parliamo con il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano.
Sappiamo che alcuni soggetti sono geneticamente più predisposti alla comparsa di nei; a loro si consiglia di controllare anche più di una volta l’anno le condizioni di salute della propria pelle: l’evoluzione di un neo in melanoma potrebbe essere correlata a una scorretta ed eccessiva esposizione solare nel corso del tempo. È ormai risaputo che raggi infrarossi e Uv sono responsabili di danni cutanei non indifferenti, che spesso non è possibile individuare in gioventù, ma che possono comparire in età adulta, quando non si è più in grado di prevenirne le conseguenze, che spesso colpiscono alcuni fototipi di pelle più a rischio. Sono i soggetti con pelle chiara, che quando si espongono al sole necessitano sempre di una crema solare con Spf50. Le altre tipologie di pelle più olivastra e scura non devono comunque abbassare la guardia poiché restano comunque a rischio. Anche l’età può essere un fattore determinante nell’aumento di nei sulla pelle o nel loro ingrandimento: pertanto è importante prendersi sempre cura della cute, proteggendola dal sole (ottimi i solari che contengono la plusolina). Infine alcuni soggetti possono essere geneticamente predisposti a questo tipo di inestetismi e devono, di conseguenza, monitorare la situazione con più attenzione e costanza.
La “regola dell’Abcde” riassume le caratteristiche fisiologiche con cui si manifesta un neo. Grazie a queste particolarità si può capire se un neo e benigno oppure potenzialmente pericoloso.
A: Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare),
B: Bordi irregolari e indistinti,
C: Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso) e
D: Dimensioni in passato venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro. Questa caratteristica è attualmente superata: la diagnosi precoce ha reso frequente il riscontro di melanomi anche di piccolissime dimensioni.
E: Evoluzione quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo, quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile (cioè passandovi sopra il polpastrello si può apprezzare al tatto un rilievo rispetto alla superficie cutanea), oppure quando sanguina spontaneamente.
Va ricordato inoltre che i nevi sono solitamente del tutto asintomatici e cioè, in condizioni normali, non danno alcun segno della loro presenza. Per tale motivo è necessario porre molta attenzione ad un nevo che da una sensazione soggettiva della sua presenza, simile ad una tensione o fastidio locale mal definibile, prurito o bruciore, che durino più di una settimana. Oggi sappiamo che esistono melanomi perfettamente simmetrici, con bordi regolari e di dimensioni stabili per un certo periodo di tempo. Un lesione scura (nera) o policroma (più colori: rosa, biancastra e marroncina) merita una visita dal proprio dermatologo. Ricordiamo inoltre che un melanoma può insorgere virtualmente in qualsiasi parte del corpo, tuttavia le sedi più comuni sono la testa, il collo e il tronco per gli uomini, gli arti per le donne. Esistono anche lesioni più insidiose che insorgono a livello di sedi che normalmente sfuggono alla nostra attenzione, come per esempio il cuoio capelluto o la piega tra le dita dei piedi: ecco perché la visita dermatologica deve essere accurata.
I falsi miti sui nei
I luoghi comuni in materia di nei o “voglie” possono rallentare una diagnosi fondamentale. Ecco allora cosa bisogna sapere.
1) NON è vero che urti o ferite sono pericolosi.
I traumi esterni, anche se ripetuti, non influiscono sulla natura benigna o maligna del neo.
2) NON è vero che un neo grosso e sporgente degenera in tumore.
È forse più fastidioso di quelli piccoli e piatti perché è più esposto agli urti, ma non è a rischio. Diverso discorso se le sue dimensioni sono il risultato di una crescita improvvisa: in questo caso, è opportuno rivolgersi in fretta al dermatologo.
3) NON è vero che asportare un neo è pericoloso.
Anzi, è vero il contrario. Perché se il neo presenta anomalie o è semplicemente brutto, è bene toglierlo.
4) NON è vero che quelli che abbiamo fin dalla nascita sono più a rischio di quelli che compaiono da adulti.
Non sono più pericolosi, ma vanno controllati di frequente. Mettetevi in allarme se compaiono all’improvviso.
5) NON è vero che se la mamma ha tante voglie il bambino nascerà con molti nei.
Non esiste alcun fondamento scientifico, è solo una credenza popolare.
Silvia Trevaini
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