Anche gli uomini subiscono gli effetti di un fenomeno simile a quello della menopausa: l’andropausa, legato al fatto che con l’età diminuisce la produzione di testosterone, il principale ormone maschile. Il testosterone è noto principalmente perché permette lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili; ovvero la crescita di barba e peli, lo sviluppo del pene ed il tono della voce più profondo. L’azione del testosterone è però ancora più ampia: agisce positivamente sull’umore, migliora l’energia, la memoria, il desiderio e la potenza sessuale. Ha effetto anche sul sistema immunitario, sull’apparato cardiovascolare e sul sistema nervoso. Questo ormone aumenta anche la sensibilità delle cellule all’insulina, favorisce il metabolismo dei grassi, regola la salute di ossa, muscoli e pelle. Dai 45 ai 50 anni in poi il livello medio di testosterone tende a ridursi notevolmente nell’organismo maschile. Dopo i 50 anni, si osserva un aumento della conversazione del testosterone in estrogeni ( gli ormoni femminili), causato dall’eccessiva attività di alcuni enzimi, particolarmente attivi nelle cellule adipose del grasso addominale. Circa il 20% degli uomini dopo i 60 anni presenta valori ridotti di testosterone, e quindi un alterato funzionamento degli apparati e degli organi influenzati dall’azione di questo ormone. Quindi anche per l’uomo attorno ai 50 anni si può parlare di andropausa, un processo comunque molto meno evidente e progressivo della menopausa; l’andropausa viene chiamata anche con la sigla Padam (che sta per Partial Androgen DEficiency of Ageing Male). Oltre all’età, i fattori che possono accelerare l’andropausa o aggravare i sintomi di ipogonadismo comprendono tutti i comportamenti che inquinano e invecchiano l’organismo, in particolare: alimentazione sbagliata (con eccesso di grassi e zuccheri) ipertensione e ipercolesterolemia, fumare sigarette, consumare alcolici, la mancanza di esercizio fisico e il diabete di tipo II. Continua a leggere
Archivio mensile:Ottobre 2021
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Prepararsi all’autunno
Con l’arrivo dei primi freddi il nostro corpo si deve adattare al clima, al nuovo orario e molto spesso anche a un drastico cambio di velocità. Tutte attività che richiedono energie prima di raggiungere un equilibrio. In queste fasi siamo maggiormente esposti al rischio di ammalarci ed è fondamentale aiutare il nostro sistema immunitario a lavorare al meglio. Se il nostro corpo non è forte, se non è in equilibrio, le probabilità di ammalarci sono molto più alte. Quando le difese immunitarie sono basse l’organismo è maggiormente esposto a rischi: virus, infiammazioni e malattie di stagione. Magari si tratterà solo di un raffreddore o un mal di testa ma sarà comunque un malessere che renderà meno piacevole qualunque attività dovremo svolgere. La nostra salute dipende in larga misura da noi, dallo stile di vita che conduciamo. Per affrontare al meglio questo periodo vi suggeriamo alcune pratiche e attività che miglioreranno la vostra attitudine mentale e come rinforzare il sistema immunitario, affilando le difese con le armi della natura. Continua a leggere