Quando si decide di tornare in forma può capitare di essere indecisi sulla scelta dello sport da iniziare a praticare. Ho scelto tre sport indicati per tornare in forma velocemente. Il primo di cui voglio parlarvi oggi è “il metodo natked”. Prendete lo yoga, aggiungetevi le arti marziali, un pizzico di danza ed ecco che prende vita lo sport del momento: il metodo natked (acronimo di “natural” e “naked”, ossia un esercizio naturale e istintivo a corpo libero). Brevettato da Gianluca De Benedictis, presidente e direttore tecnico di Natked Group, è una disciplina 100% Made in Italy che mette a punto una sessione fitness a piedi (completamente) nudi, ma ad alta intensità. Lo scopo dell’allenamento è rieducare il corpo alla percezione di ciascun movimento, attraverso una ricerca continua dell’equilibrio, che migliora contemporaneamente la forza e la resistenza.
Come funziona
In una prima fase si punta tutto sulla resistenza. Con la guida di un trainer s’imparano i movimenti più ricorrenti: squat, affondi, pushing e pulling. Eseguiti tutti in maniera fluida, attraverso velocità e intensità variabili. Successivamente si passa al flusso, cioè si rende l’esercizio più complesso e dinamico, attraverso una coreografia e un percorso integrato che attinge a più discipline, come animal flow, yoga, climbing, tecniche di danza e arti marziali. Il metodo natked si sviluppa attraverso una progessione graduale e tre stili diversi:
-Elements: mirato a ottenere un uso sempre più consapevole del movimento, carico di eleganza ed equilibrio.
-Flow: ossia un insieme di setting atletici per restituire fluidità e flessibilità al movimento.
-Strenght: esercizi specifici per potenziare forza e resistenza.
Un’esperienza completa a 360° che abbraccia contemporaneamente mente e corpo, in una progressione graduale mirata a raggiungere livelli diversi di consapevolezza del proprio potenziale individuale. Sceglietelo se volete mettervi alla prova in un allenamento individuale capace di stancarvi fisicamente, ma senza diventare sfiancante. Un workout che coniughi, in perfetta sintonia, un allenamento muscolare a movimenti dalla componente ancestrale, eseguiti in maniera dinamica, senza mai annoiare. E per finire, non dimenticate anche la componente spirituale, espressa già nella parola stessa, l’acronimo “natked”, che indica appunto il recupero dell’istintività del movimento ma a piedi nudi, proprio al fine di recuperare la percezione degli spazi intorno a sé e del proprio corpo.
Il secondo sport è il jumple. Ed è il modo più divertente per perdere peso. Se non amate i classici esercizi di tonificazione eseguiti con le macchine in palestra, per modellare gambe e glutei esiste un modo nuovo, che combina una lezione di ballo coreografata a piccoli salti, ma dai portentosi risultati. La lieve pressione esercitata sulle gambe, infatti, nonostante possa sembrare all’apparenza dolce, farà lavorare cosce e glutei allo stesso modo di come farebbe un classico esercizio di low body. Alla base di questo sport, però, c’è un ingrediente segreto: le jumper di Aerower. Appendete dunque le vostre scarpe al chiodo e munitevi di queste speciali calzature dotate di molle. Il loro design non è casuale, ma è stato studiato appositamente per ridurre l’impatto sulle articolazioni durante gli allenamenti. Insomma, è uno sport che va bene davvero per tutti, anche per chi ha problemi ai tendini o alle articolazioni (sempre sotto previa autorizzazione del medico).
Spesso alla base dell’indecisione sullo sport da praticare c’è una scarsa motivazione, ragione per cui è facile abbandonare l’idea di una remise en forme strada facendo. Dedicarsi invece a un’attività che si diverte, e che quindi non ci pesa, è un modo valido per non saltare l’appuntamento ed essere costanti. Ovviamente senza rinunciare ai benefici di un corpo tonico. Il benessere psicofisico però non è tutto: una lezione di jumple è un metodo efficace per allenare il sistema cardiovascolare, lavorando allo stesso tempo su più fronti, come il drenaggio linfatico e la perdita dei chili in eccesso. Danzare “saltellando”, inoltre, vuol dire migliorare la propria propriocettiva, ossia la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio, sviluppando la coordinazione motoria e di conseguenza l’equilibrio.
Infine, scopriamo insieme il Burpees. Il nome, alquanto originale da pronunciare, deriva dal suo inventore, il fisiologo americano Royal Huddleston Burpees, che negli anni 30 lo utilizzava come esercizio per testare la forza e la validità degli atleti. Durante gli anni ’40, poi, gli Usa iniziarono a utilizzarlo come allenamento e come test di efficienza fisica per i soldati impegnati in guerra. Si tratta di un esercizio molto complesso dal punto di vista motorio, che comporta un enorme dispendio calorico, per cui non solo fa dimagrire ma tonifica e rassoda i muscoli. Quasi tutti i personal trainer inseriscono il Burpees nelle schede di allenamento, specie quando si tratta di percorsi intensivi. I muscoli coinvolti, infatti, sono quelli delle spalle e delle braccia, gli addominali, i muscoli stabilizzatori della schiena e quelli delle gambe. Anche il core è coinvolto. Si tratta dei muscoli che contribuiscono alla stabilità e al controllo del corpo, in posizione statica e dinamica. Ne fanno parte anche il grande gluteo, muscoli flessori dell’anca, il gran dorsale e il trapezio.
Oltre a permettere di perdere peso in maniera considerevole, il Burpees tonifica e rassoda i muscoli apportando evidenti benefici dal punto di vista estetico. Non solo, con questo esercizio l’apparato cardiovascolare e quello respiratorio si irrobustiscono. L’allenamento ad alta intensità permette di aumentare la frequenza cardiaca abbassando la pressione arteriosa e riducendo, così, il rischio di malattie cardiovascolari. Più si lavora con il Burpees e più aumenta la resistenza, per cui chi vi si dedica sarà in grado, ben presto, di raggiungere un livello di allenamento considerevole migliorando il fiato e le prestazioni fisiche. Dal punto di vista insulinico, il benessere è assicurato, perché permette di controllare e mantenere bassi i livelli di glucosio nel sangue.
L’esercizio in 3 passi:
1° passo: si parte dalla posizione eretta, da qui si deve andare in accosciata. I piedi sono divaricati all’altezza delle anche. Le braccia protese in avanti. Con il busto eretto si deve cercare di portare i glutei verso il pavimento, quasi come a volersi sedere su uno sgabello immaginario.
2° passo: dopo l’accosciata le mani, prima protese in avanti, devono essere ben poggiate a terra. La distanza tra una mano e l’altra è determinata dall’ampiezza delle spalle. Le gambe, prima flesse vicino al petto, vanno distese, portando i piedi all’indietro.
3° passo: l’ultimo step consiste nel passare dalla posizione del piegamento alla posizione eretta. Per farlo la persona deve flettere le gambe portando entrambe le ginocchia al petto con un balzo. Si torna così in posizione di accosciata, che era quella del primo passo. Da qui si deve tornare in posizione eretta con un saltello.
Silvia Trevaini
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