La dermatite atopica è un’infiammazione della pelle piuttosto fastidiosa. Questa malattia, nota anche come eczema costituzionale, tende a rendere la cute particolarmente secca, nonché pruriginosa. In qualche caso può essere associata a malattie a carico non soltanto della pelle, ma anche di altre parti dell’organismo, in particolare all’asma e alla rinite d’origine allergica. Colpisce persone con una cute eccessivamente reattiva nei confronti di vari stimoli. Nella comparsa della dermatite atopica sono coinvolti fattori genetici e ambientali, i quali alterano la barriera cutanea modificando il metabolismo dei lipidi che si trovano nell’epidermide. Come risultato, la pelle del viso e del corpo diviene secca, ruvida, pruriginosa e irritabile. A questa predisposizione, si aggiunge una componente immuno-mediata: i soggetti con dermatite atopica presentano una reazione esagerata del sistema di difesa dell’organismo nei confronti di alcune sostanze irritanti esterne. Queste penetrano più facilmente nella pelle e danno origine a manifestazioni cutanee (o respiratorie). A peggiorare la situazione, intervengono altri agenti esterni come: allergeni (acari della polvere, polline e/o polvere), stress emozionali, inquinamento, fumo, aria secca, sudorazione, tessuti in lana o sintetici, saponi e detergenti aggressivi. Il dottor Santo Raffaele Mercuri primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ci spiega che cos’è la dermatite atopica, quali sono i sintomi e come si cura.
Dott. Mercuri qual è l’origine di questa malattia?
Sono diversi i fattori che ricoprono un ruolo nella comparsa della dermatite atopica. Uno dei più importanti è l’alterazione della barriera cutanea, formata da proteine, che preservano l’integrità della pelle, e dal film idrolipidico, costituito da acqua e grassi. Se l’equilibrio di tale barriera si altera, la pelle può seccarsi e desquamarsi e possono formarsi fissurazioni, da cui entrano sostanze nocive. Ricoprono un ruolo centrale anche alterazioni genetiche e immunologiche, cioè nella risposta delle difese naturali dell’organismo. Questo quadro causa un’eccessiva reattività della cute a comuni stimoli provenienti dall’esterno.
La cute secca è più a rischio?
Specie se associata all’alterazione dello strato lipidico, la carenza di filaggrina, proteina presente nella barriera cutanea, rende la pelle molto disidratata e facilmente aggredibile d parte di sostanze esterne. Si crea così una condizione di lieve infiammazione cronica del derma, che rende la cute iper reattiva anche a stimoli di solito ben tollerati, con la comparsa delle chiazze eczematose che contraddistinguono la dermatite atopica. Da pochi anni si è scoperto che a giocare un ruolo nello sviluppo della malattia è anche il microbiota cutaneo, ossia “la popolazione” di microorganismi, soprattutto batteri, che normalmente “abita” sulla pelle. Tutte le volte in cui si verifica una disbiosi, ossia quando il normale equilibrio del microbiota cutaneo si altera, ci sono maggiori possibilità di essere vittima della dermatite atopica. In queste condizioni, infatti, la pelle tende a infiammarsi. In particolare, le probabilità che si sviluppi questa malattia crescono quando all’interno del microbiota aumenta il numero di batteri “cattivi”, come lo stafilococco aureo, a sfavore di quelli “buoni”.
Vi è una predisposizione genetica?
Come molte malattie allergiche e della pelle la dermatite atopica è profondamente influenzata da una predisposizione genetica. Le cause della dermatite atopica sono molto complesse, determinate da un concorso di fattori genetici ed ambientali. Di solito, a essere a maggior rischio di comparsa di dermatite atopica è chi ha almeno un familiare che soffre di tale malattia. Anche se si può presentare a qualunque età, di solito la dermatite atopica fa la propria comparsa durante l’infanzia e tende ad attenuarsi nel corso dell’adolescenza. Pur non dando alcuna manifestazione di sé anche per anni, può ricomparire in età adulta.
È vero che il prurito aumenta di notte?
La fatica ad addormentarsi e una qualità del riposo notturno non sempre adeguato possono essere possibili effetti collaterali della dermatite atopica. La dermatite atopica è caratterizzata da macchie rossastre, che compaiono su una cute secca e che causa prurito. Su queste macchie possono formarsi vescicole, abrasioni e piccole croste, che sono favorite dal ripetuto grattamento di cui non si può fare a meno. Il prurito tende a manifestarsi soprattutto nel corso della notte.
Quali parti del corpo interessa?
Negli adulti lo sfogo cutaneo tende ad investire le zone del collo, décolleté, la parte interna dei gomiti, il retro delle ginocchia, le mani, i piedi, il viso e il cuoio capelluto. I sintomi e le aree affette sono diversi quando i soggetti colpiti sono neonati e bambini. Fino ai 2 anni, le chiazze eczematose interessano volto, braccia, gambe, collo, busto e cuoio capelluto. Dai 2 anni fino alla pubertà tendono invece a comparire su polsi, gomiti, spalle, ginocchia e caviglie.
Il cortisone riduce i sintomi?
Il cortisone ha un’azione anti-proliferativa sulle cellule della pelle. Il cortisone esercita un’azione immunosoppressiva locale, utile per le patologie che coinvolgono il sistema immunitario, come l’eczema. Aiuta a combattere le placche rosse e trasudanti, le placche rosse e gonfie e quelle ispessite. La dermatite atopica, in ogni caso, si tratta essenzialmente con creme emollienti che servono a ristabilire l’integrità della barriera cutanea e con antinfiammatori topici, come il cortisone, quando la situazione è localizzata e non estesa.
Quali sapone utilizzare in caso di dermatite atopica?
Non andrebbero applicati sulla cute detergenti tensioattivi, ovvero quei saponi che formano molta schiuma e seccano la pelle. Utilizzare detergenti idratanti e non alcalini, saponi non saponi, sapone di Marsiglia, gel lipidizzanti. L’acqua con cui lavare la zona interessata deve avere una temperatura non superiore a 34°C e dovrebbe essere priva di calcare. Dopo il bagno, si consiglia l’applicazione di soluzioni oleose detergenti a base di oli minerali. Non strofinare la cute lesa attraverso frizione ma tamponare delicatamente.
Silvia Trevaini
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