A tutti piace sfoggiare un sorriso radioso e smagliante. Ciò che succede, invece, è che molte volte la bellezza dello smalto viene messa a dura prova da molteplici fattori, tra cui bevande come tè e caffè, tabacco e cattiva igiene orale. Per fortuna, oggi, per tutelare la bellezza della nostra bocca esistono diversi stratagemmi professionali e “fai da te”. Quando si parla di sbiancamento dentale ci si riferisce tecnicamente ad uno schiarimento del colore naturale del dente, diverso per ogni individuo. Tranne pochi fortunati che possono vantare denti bianchi naturalmente, è molto comune invece che i denti della maggioranza degli individui assumano colorazioni che vanno dal giallo, al grigio o al marrone chiaro. Il risultato dello sbiancamento, pertanto, dipende molto dalla colorazione di partenza dei propri denti; altri fattori che possono influire sul risultato della seduta sono l’età del paziente oppure il colore alterato a causa di assunzione di medicinali. Lo sbiancamento si può effettuare solo sui denti vitali vale a dire quelli che non stati sottoposti a devitalizzazioni o ricostruzioni.
Quali sono le cause di un peggioramento cromatico dei denti
Sono diverse e riconducibili a due tipologie di macchie dentali:
le macchie intrinseche (o endogene): tra queste ci sono quelle che colpiscono i denti nella loro fase di formazione, causate dal consumo di alcuni (come le tetracicline), da ipoplasia dello smalto, da carenza vitaminica o fluorosi. Sono classificate in questo gruppo anche quelle macchie che compaiono dopo l’eruzione del dente, causate da colpi, fratture o dovute al passare del tempo e dall’invecchiamento della dentatura, che acquista una tonalità più scura.
Le macchie estrinseche (o esogene): sono prodotte dal contatto dei denti con agenti pigmentanti, presenti in alcuni alimenti, bevande (come vino, tè e caffè) e altri prodotti come il tabacco. Queste macchie possono verificarsi anche dopo l’uso prolungato di alcuni collutori orali e dentifrici a base di clorexidina.
Cosa fare in caso di macchie sui denti
È possibile valutare uno sbiancamento dentale, un trattamento di odontoiatria estetica che mira a eliminare le macchie dentali e far acquisire alla dentatura una tonalità più bianca e luminosa. L’attuale procedura dentale ha reso questa procedura dentale una delle più richieste negli ultimi anni. Lo sbiancamento dentale professionale è un trattamento estetico che viene eseguito nello studio dentistico: si esegue applicando un agente sbiancante a base di perossido di idrogeno al 35%, attivabile da una sorgente luminosa.
Lo sbiancamento dentale professionale
È necessario effettuare preventivamente un’adeguata profilassi e controllare che il cavo orale sia sano. Dopo questa fase si isola la zona da trattare, in modo da evitare il contatto dell’agente sbiancante con i tessuti paradontali; successivamente si aggiunge lo sbiancante. È un metodo molto efficace, poiché un’elevata concentrazione della componente sbiancante viene gestita sotto il controllo di un dentista. Sono necessarie al massimo due sedute per ottenere uno sbiancamento efficace. Una seduta di sbiancamento dentale ha una durata media di 1 ora e 15 minuti. L’effetto ottenuto può durare anche 2 o 3 anni, qualora il paziente si attenga a un’igiene scrupolosa, altrimenti la durata del trattamento è di circa 1 anno. I possibili rischi derivanti dallo sbiancamento dei denti includono riassorbimento cervicale, sensibilità gengivale e sensibilità dei denti post-operatoria. Per ridurre potenzialmente gli effetti negativi è indispensabile rispettare le necessarie misure di sicurezza biologica, utilizzando le concentrazioni appropriate secondo ciascuna tecnica e seguendo i tempi di esposizione appropriati. Il trattamento, poi, è sconsigliato in caos di erosione dentale e dei colletti. Il trattamento è altamente sicuro e senza rischio di rovinare i denti: nella concentrazione giusta, il gel sarà in grado di esercitare la sua azione senza intaccare lo smalto.
Il trattamento fatto a casa
Esiste una strada alternativa, comunque, molto efficace che viene eseguita tra le mura domestiche, ma sempre sotto il controllo del dentista. Viene realizzata una stecca su misura per il paziente in cui viene applicato l’agente sbiancante, al fine di evitare ogni possibile contatto con i tessuti paradontali. La concentrazione di perossido di carbammina è del 10%. Esistono anche dei kit di sbiancanti acquistabili in farmacia. Questi prodotti per poter esser commercializzati devono contenere ina concentrazione pari o inferiore allo 0,1% di perossido di idrogeno: una concentrazione veramente molto bassa se paragonata a quella utilizzata sotto controllo medico.
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