Migliorare la digestione

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Osservando l’evoluzione della crescita degli alimenti vegetali scopriremo come la terra trasformandosi – grazie alla sinergia di sole, umidità e pH – diventa cibo. Esaminando gli alimenti con questa ottica è facilmente comprensibile che il cibo non è altro che il risultato della concentrazione dell’ambiente. È grazie al processo digestivo che, poi, la concentrazione di queste energie “ambientali” viene disgregata per permettere la liberazione, all’interno del corpo, delle sostanze nutritive contenute nell’alimento stesso. Possiamo affermare che il ruolo della digestione, quindi, è quello di accogliere l’ambiente e renderlo disponibile al nostro organismo. Attraverso la digestione gli alimenti diventano il nostro corpo in un’alternanza di ritmi, “Concentrazioni” (Yang) e “Dispersioni” (Yin), per poi ritornare all’ambiente. Un altro fattore fondamentale nel processo digestivo è la masticazione che, di fatto, è l’unico momento di consapevolezza della nostra digestione, un atto sul quale abbiamo potere. Una volta che abbiamo deglutito il cibo segue un percorso di movimenti involontari; nel momento in cui portiamo il cibo alla bocca, invece, abbiamo la reale possibilità di influenzare in maniera positiva la nostra digestione. Perché la digestione inizia dalla bocca. Più un cibo viene masticato più questo si alcalinizza. Una dieta basata su cereali integrali e verdure ci obbliga a masticare di più. Quando si consuma questa categoria di alimenti è particolarmente importante masticare molto bene, perché lo stomaco, per lavorare al meglio, ha bisogno di cibo che sia ben liquido. Ma quali sono i benefici della masticazione? È stato dimostrato che la masticazione crea linfociti T (difese immunitarie); la masticazione stimola il l’intestino crasso attraverso il suo meridiano, che passa proprio nella bocca. Per questa ragione la masticazione è uno dei rimedi più importanti alla stitichezza; inoltre stimola tutta la spina dorsale (32 denti-32 vertebre): tra masticazione e postura c’è una strettissima relazione.

La visione orientale della macrobiotica

La macrobiotica ci insegna che il tubo digerente, stomaco compreso, essendo caratterizzato da una struttura lunga e, vuota, racchiude in sé un’energia espansiva (Yin). Questa è un’informazione importante, che ci permette di comprendere che, tutti gli alimenti con un’energia espansiva (Yin) possono creare delle problematiche a questo organo. È utile, quindi, capire quali alimenti hanno la caratteristica di essere espansivi, così da poterli evitare o limitare al massimo quando ci si trova a dover gestire qualsivoglia problematica gastrica.

Lo stomaco secondo la medicina psicosomatica

La medicina psicosomatica vede lo stomaco come il distretto in cui “riconosciamo-accettiamo” oppure “rinneghiamo-rifiutiamo” il nutrimento, sia sotto forma di cibo che di emozioni. I disturbi che colpiscono lo stomaco, invece, sono visti come la rappresentazione di emozioni che non sono state digerite, di idee, alimenti o situazioni che, in qualche modo, vengono rifiutati (come nel caso del vomito). La medicina psicosomatica spiega che quando si presenta un dolore allo stomaco quest’ultimo racconta di situazioni che hanno portato il soggetto a vivere un senso di ingiustizia, che ha generato un dolore emotivo tale da essere poi espresso attraverso un sintomo fisico (dolore). A quel punto lo stomaco si assume la responsabilità di esprimere il rifiuto che il soggetto non riesce a riconoscere a livello razionale. È così che questo organo mette in atto il suo ruolo energetico come può, generando tutta una serie di sintomatologie che altro non sono che ei messaggi precisi da imparare a “leggere”. È proprio nello stomaco che si somatizzano le dinamiche affettive in cui pare di non avere scelta e di non avere sufficiente libertà nell’esprimere ciò che “sentiamo” realmente.

Problemi digestivi ed emozioni

Il cibo non è mai separato dal contesto in cui viene assunto, per questo prende significati legati al contesto in cui viene consumato. Basti pensare a come un pasto possa divenire indigesto se consumato insieme a persone sgradevoli o in un’atmosfera di tensione. È bene sapere che gli alimenti veicolano nel nostro stomaco emozioni e sentimenti a cui sono associati. Detto questo, è importante comprendere che se si ammala lo stomaco ciò non dipende certo solo dal tipo di cibo ingerito, ma dal nutrimento emotivo e affettivo di cui ci si nutre. Pertanto, se è utile valutare il tipo di cibo che si decide di consumare, sarà bene anche valutare con attenzione da quali emozioni, persone, relazioni è necessario liberarsi. I disturbi dello stomaco (gastriti, ulcere, ecc.), infatti, segnalano l’abitudine di inghiottire anche le cose che non vanno, come se lo stomaco fosse costretto a una lenta digestione della rabbia. Il dolore che proviamo è un messaggio che arriva forte e chiaro alla nostra parte conscia e ci rivela la nostra capacità di sopportazione nei confronti di una determinata cosa. Il corpo, attraverso il sintomo, ci sta dicendo che il vaso è pieno e che è necessario ascoltare ciò che, a livello inconscio, stiamo rifiutando. Ecco che allora i problemi digestivi, e tutte le problematiche legate allo stoma possono diventare una via, una possibilità di ascolto e di comprensione profonda di sé stessi.

trevaini50Silvia Trevaini

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