Mettiamo a riposo le nostre gambe

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Senti il ​​bisogno di muovere le gambe senza un motivo specifico? Stai riscontrando crampi, formicolii o la sensazione di una sostanza liquida che cola lungo gli arti inferiori? Se è così, potresti soffrire della sindrome delle gambe senza riposo (RLS), un disturbo neurologico che colpisce circa l’1,5% della popolazione. Questa condizione è più diffusa nelle donne, ma quando gli individui raggiungono i 50 anni, inizia a colpire anche gli uomini. La RLS è considerata uno dei principali disturbi del sonno, causa disagio, dolore e movimenti involontari delle gambe durante il sonno. Tuttavia, può manifestarsi anche quando una persona è sveglia, ad esempio quando guida o sta seduta per lunghi periodi. Per chi ne è affetto, può essere una condizione debilitante che ha un impatto significativo sulla qualità del sonno e sul benessere generale. I sintomi della RLS emergono tipicamente in età adulta e tendono a peggiorare con l’età, portando talvolta anche alla completa privazione del sonno. L’andamento di questo disturbo varia da persona a persona, con alcuni che sperimentano un peggioramento nelle stagioni più calde e un miglioramento durante i mesi più freddi. Sebbene la RLS possa essere intermittente, generalmente è una condizione cronica non reversibile. L’unico caso in cui la RLS scompare in maniera fisiologica è durante il terzo trimestre di gravidanza, colpendo circa una donna incinta su quattro. In questo scenario unico, il disturbo scompare spontaneamente entro pochi giorni dal parto e potrebbe potenzialmente ripresentarsi più avanti nella vita.

Le cause

Le cause esatte di questo problema non sono ancora del tutto chiare, nonostante le ricerche in corso si concentrino sull’identificazione di geni specifici. Ci sono diverse ipotesi attualmente al vaglio. Un’ipotesi suggerisce che il problema possa derivare da una diminuzione dei livelli del neurotrasmettitore dopamina, che si verifica naturalmente nel sistema nervoso centrale durante le ore serali. Anche se questa diminuzione è un normale processo fisiologico, alcuni individui potrebbero esserne più sensibili. È interessante notare che, per gli individui che soffrono anche di una forma grave di sindrome delle gambe senza riposo, i sintomi tendono ad attenuarsi intorno alle tre o alle quattro del mattino, poiché i livelli di dopamina iniziano di nuovo a salire. Un’altra potenziale causa potrebbe essere l’uso di farmaci antidepressivi, che potrebbero peggiorare la condizione. Inoltre, anche bassi livelli di ferro nel sangue possono contribuire a questo problema. Di conseguenza, le donne sono spesso più colpite da questa condizione, soprattutto durante gli anni fertili, come durante il ciclo mestruale o la gravidanza, quando spesso si verifica una carenza di questo oligoelemento essenziale.

La diagnosi

Il neurologo di solito fa una valutazione tramite l’ascolto dei sintomi, senza esami. I criteri sono quattro: la sensazione di fastidio con la necessità di muovere le gambe, il momento della comparsa del disturbo (nelle ore serali), il disturbo si presenta quando la persona è in posizione seduta o sdraiata, con il movimento delle gambe il problema scompare. Se si sospettano altre malattie neurologiche che interessano gli arti inferiori, si può prescrivere una elettromiografia, per studiare la funzionalità dei nervi e dei muscoli.

La terapia

A seconda della gravità della sindrome delle gambe senza riposo e delle sue cause sottostanti, le persone possono scegliere di modificare il proprio stile di vita o cercare farmaci per alleviare i sintomi. Nei casi più lievi, possono essere sufficienti cambiamenti nello stile di vita, come evitare alcol e caffeina, fare attività fisica nel tardo pomeriggio ed eliminare le distrazioni del sonno. Possono essere d’aiuto anche altre tecniche di rilassamento come massaggi, bagni caldi, stretching o attività calmanti prima di andare a letto. Se i sintomi persistono o peggiorano, possono essere prescritti farmaci, inclusi agonisti della dopamina a basso dosaggio, benzodiazepine, antiepilettici, antidolorifici per alleviare il dolore o sonniferi per l’insonnia.

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Silvia Trevaini

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