Daikon: tutto sulla radice bianca

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Il daikon, una radice bianca dal sapore pungente e piccante, è molto apprezzato in Giappone e sempre più diffuso anche in Occidente per le sue numerose proprietà salutari. Tra queste, spiccano le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ma è conosciuto anche per la sua capacità di alleviare i disturbi respiratori grazie alle sue qualità mucolitiche ed espettoranti. Negli ultimi anni, la coltivazione del daikon si è diffusa anche in altre parti del mondo, e oggi è facilmente reperibile in molti supermercati e negozi di alimenti naturali. Esistono diverse varietà di daikon, ciascuna con caratteristiche e utilizzi specifici. La varietà gialla, ad esempio, è comunemente usata per la marinatura, mentre la varietà verde è simile alla patata e si presta bene alla frittura. Tuttavia, la varietà più diffusa è quella bianca, conosciuta come “aokubi”, caratterizzata da un sapore leggermente dolce nella parte superiore e più intenso e piccante verso la base.

Profilo nutrizionale del daikon

Dal punto di vista nutrizionale, il daikon è simile al ravanello, ma con un contenuto ancora più elevato di acqua e molto poche calorie: solo 18 kcal per 100 grammi. Questo lo rende un alimento ideale per chi segue una dieta ipocalorica, ma non solo. Il daikon è anche un vero e proprio integratore alimentare naturale grazie alla sua ricchezza di minerali come potassio, fosforo, calcio e zinco, oltre a contenere fibre, acido folico e vitamine del gruppo B e vitamina C. Questa radice è nota per i suoi benefici digestivi. I suoi composti bioattivi stimolano la secrezione dei succhi gastrici, facilitando la digestione, mentre le fibre che contiene aiutano a regolare il transito intestinale. Inoltre, la trigonellina, un composto presente nel daikon, è stata associata a un miglioramento della funzionalità dei vasi sanguigni, contribuendo così alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infine, il daikon contiene isotiocianati, molecole che sembrano ridurre l’accumulo di grasso nel fegato, supportando così la salute epatica.

Un aiuto per perdere peso

Grazie alle sue proprietà bruciagrassi, il daikon è diventato un alleato prezioso nella cucina macrobiotica, particolarmente popolare tra chi cerca rimedi naturali per il dimagrimento. In particolare, viene spesso consigliato come integratore naturale per aiutare a sciogliere i grassi nel sangue e ridurre il grasso epatico. Una semplice bevanda a base di daikon può essere preparata facendo bollire una tazza d’acqua con un cucchiaino di daikon fresco grattugiato. Dopo circa 15 minuti di ebollizione, si filtra e si aggiunge del succo di limone e qualche goccia di salsa di soia. Questo tonico, da bere prima dei pasti o come spuntino pomeridiano, non solo supporta la digestione, ma aiuta anche a raggiungere gli obiettivi di perdita di peso.

Come cucinare il daikon fresco

Il daikon fresco è particolarmente efficace per contrastare i grassi superficiali, ed è facile da reperire in negozi di alimenti naturali e supermercati ben forniti. Il suo sapore ricorda molto quello del ravanello: la parte superiore della radice è più dolce e si presta bene a essere consumata cruda, grattugiata o in scaglie, mentre la parte inferiore, più piccante, è adatta alla cottura a vapore o alla padella. Un altro modo semplice e gustoso di preparare il daikon è cuocerlo al forno, da solo o insieme ad altre verdure, condito con olio extravergine di oliva e erbe aromatiche. Questa radice versatile si abbina perfettamente ai piatti di pesce e può essere utilizzata anche nelle zuppe come ingrediente nutriente e segreto. Per conservarlo al meglio, si consiglia di riporlo in un luogo fresco e asciutto, dove può durare fino a due settimane.

Il namasu: una ricetta tradizionale

In Giappone, una delle preparazioni più comuni del daikon è il namasu, una sorta di insalata marinata. Questa ricetta prevede di affettare sottilmente il daikon, ammollarlo nel sale per circa mezz’ora, quindi sciacquarlo e metterlo in un barattolo con acqua, aceto di riso e zucchero. Il composto viene poi lasciato a riposare in frigorifero per alcuni giorni. Il risultato è un piatto leggero e rinfrescante, che spesso si serve come contorno, in abbinamento a carote o altre verdure. Una variante moderna prevede l’uso dello spiralizzatore per trasformare il daikon in deliziosi spaghetti vegetali, perfetti per chi segue una dieta a basso contenuto di carboidrati.

Daikon e la salute dell’apparato respiratorio

Un aspetto meno conosciuto del daikon è il suo effetto benefico sull’apparato respiratorio. Grazie alle sue proprietà mucolitiche, questa radice può aiutare a sciogliere il muco e favorire l’espettorazione, rendendolo particolarmente utile in caso di raffreddori o bronchiti. Questo effetto è dovuto alla presenza di enzimi che agiscono fluidificando le secrezioni bronchiali e facilitandone l’eliminazione. Non a caso, in Giappone, il daikon viene spesso consigliato come rimedio naturale per alleviare i sintomi delle infezioni respiratorie.

Il daikon nel contesto della sostenibilità alimentare

Negli ultimi anni, l’aumento dell’interesse per le diete sostenibili ha portato alla riscoperta di ortaggi tradizionali come il daikon. Grazie alla sua coltivazione relativamente semplice e al basso impatto ambientale, il daikon è stato proposto come una valida alternativa a ortaggi più esigenti in termini di risorse, come le patate o i carciofi. Inoltre, il daikon cresce rapidamente e non richiede l’uso intensivo di pesticidi o fertilizzanti, il che lo rende una scelta ideale per chi segue un’alimentazione sostenibile o si preoccupa dell’impatto ambientale del proprio cibo. In risposta alla crisi climatica e all’esigenza di trovare fonti alimentari più sostenibili, molte start-up e comunità agricole urbane hanno iniziato a sperimentare la coltivazione del daikon anche fuori dall’Asia. Il suo ciclo di crescita rapido e la capacità di adattarsi a diversi tipi di terreno lo rendono perfetto per la coltivazione in ambienti urbani, promuovendo così una maggiore autosufficienza alimentare nelle città. Questa tendenza sta guadagnando popolarità, poiché sempre più persone cercano di adottare abitudini alimentari che rispettino l’ambiente e il benessere personale.

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Silvia Trevaini

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