Secondo l’istituto superiore della sanità, il 33% degli italiani è affetto da ipertensione. Stile di vita sano e yoga possono contribuire ad abbassare la pressione e a tenerla sotto controllo.
Una regolare pratica degli asana, della respirazione yoga, del rilassamento profondo e della meditazione sono sicuramente strumenti efficaci per mantenere la pressione del sangue entro i parametri di normalità e salute. Ecco una guida per capire come affrontare il problema dell’ipertensione, combinando opportunamente uno stile di vita rispettoso del proprio benessere e una pratica yoga indirizzata al mantenimento dell’equilibrio della pressione.
La massima e la minima
Con il termine “pressione arteriosa” s’intende la pressione esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie. Tale misurazione, che viene effettuata dal medico o nelle farmacie attrezzate, è distinta in due valori:
- Pressione sistolica ( o massima) che corrisponde alla misurazione effettuata nel momento in cui il ventricolo sinistro, contraendosi, spinge il sangue in circolo.
- Pressione diastolica ( o minima) che corrisponde alla misurazione effettuata nel momento in cui il ventricolo sinistro si rilassa per riempirsi nuovamente di sangue, cioè in assenza di spinta. Lo squilibrio della persona può essere solo sistolico ( pressione massima alta), solo distolico (pressione minima alta), o riguardare entrambi i valori. I valori di riferimento ottimale per la pressione arteriosa, secondo i parametri di riferimento internazionale, indicano in 120 la fase sistolica (massima) e in 80 quella diastolica (minima). Il superamento di tali valori per periodi significativi rappresenta un rischio per la salute
Le cause del problema
In un numero abbastanza limitato di soggetti, le cause dell’ipertensione sono diagnosticabili in modo preciso: c’è a monte una malattia specifica che ha come effetto collaterale anche l’ipertensione. In tutti gli altri casi, l’ipertensione sembra essere figlia, anziché di una specifica patologia, di un complesso, variegato e intricato insieme di fattori che, nel loro insieme, possono essere identificati con un’unica etichetta: stile di vita insano. Ecco un elenco di tali possibili concause, sulle quali è indispensabile intervenire:
- Eccesso del consumo di sale, grassi specie se di origine animale, carni rosse e in generale carni, carboidrati, spezie, alcol
- Fumo e caffè
- Sedentarietà
- Ridotta capacità vitale, cioè respirazione insufficiente
- Stipsi e gas intestinali
- Medicinali vasocostrittori
- Stati ansiosi e insonnia
- Sovrappeso
- Freddo
Mangia bene e pratica bene
La prima cosa da fare è migliorare la qualità della propria alimentazione, curando anche le combinazioni dei cibi, la masticazione e il mangiare in ambiente tranquillo, con le gambe sotto il tavolo, telefono e televisore spenti e mente serena. E poi, praticare yoga. Studi scientifici rigorosi confermano l’efficacia della pratica yoga nei confronti della maggior parte delle concause responsabili dell’ipertensione: riequilibra l’attività del sistema nervoso simpatico e parasimpatico, aumenta la capacità respiratoria e favorisce la circolazione sanguigna, incrementa la produzione di endorfine, ha un effetto benefico sui processi digestivi, risolve la stipsi, riduce gli stati ansiosi, regala maggiore resistenza a ogni genere di stress. E soprattutto apre alla comunicazione con il Sé interiore sorgente di vita, salute e gioia. È del 2013 l’ultima ricerca che suggella l’efficacia dello yoga in merito alla riduzione dell’ipertensione. Lo studio dei ricercatori dell’università della Pennsylvania, ha coinvolto 120 persone dell’età media di 50 anni, suddivise a caso in tre gruppi. Lo studio è durato 24 settimane, durante le quali gli appartenenti al primo gruppo sono stati avviati a un programma di yoga da due a tre giorni a settimana. Quelli del secondo gruppo sono stati invitati a fare delle passeggiate, mentre i membri del terzo gruppo hanno eseguito un programma ma che prevedeva sia la pratica dello yoga sia la consulenza dietetica. Dai dati raccolti e analizzati si è scoperto che le persone che avevano praticato yoga avevano beneficiato di una diminuzione della pressione sanguigna sistolica, accertata dopo 12 settimana. Dopo 24 settimane era diminuita sia quella sistolica, sia quella diastolica.
Silvia Trevaini
Videonews