Corsi di autodifesa

arti_marzialiAggressioni, stalking, molteplici forme di violenza fisica e psicologica: le donne sono sempre più spesso protagoniste di drammatici episodi  di cronaca e a tutte noi capita di trovarci in situazioni in cui ci sentiamo insicure e vulnerabili. Perché non iscriversi a un corso in cui imparare  a difendersi dai malintenzionati. La scelta, per chi non ha dimestichezza con le tecniche di difesa personale, non è facile come sembra, perché ci si trova di fronte a molte proposte diverse, che però nella pratica, non si rivelano tutte egualmente utili.

Cosa cercare

Bisogna diffidare dalle tecniche troppo complesse: per essere efficace qualunque metodo deve poter essere applicato nella realtà. Semplicità e immediatezza sono importanti per potersi difendere anche sui tacchi o impacciate dai vestiti.  L’apprendimento deve essere agevole e rapido a qualunque età, indipendentemente dalla preparazione fisico- atletica di partenza e dal tipo di corporatura.

Le mosse giuste

Non solo le mosse sono importanti anche la mente. In un buon corso anche la mente viene preparata a reagire. La si deve abituare a valutare l’ambiente in cui ci si trova, ad analizzare ogni situazione, a mostrare all’aggressore che non lo si teme, a prevenire ed evitare sempre lo scontro fisico. Le tecniche  di difesa con contatto sono l’ultima spiaggia. Prima di arrivare a mettere in atto mosse per svincolarsi da una presa ai polsi ci sono facili metodi per distrarre l’aggressore, per sorprenderlo con una reazione inattesa, per prendere tempo e scappare.

I corsi di arti marziali

Judo, karate, kung fu, aikido, kali sono arti  molto formative, che danno una preparazione fisica a tutto tondo. Sono la scelta giusta se volete tenervi in forma. Ma non crediate di poterle usare con scioltezza al momento del bisogno. Sono sport, che pur allenando in modo considerevole la forza, la ordinazione, la destrezza e la resistenza perdono efficacia nella situazione nella situazione reale dell’agggressione. Insomma la cosa più importante è saper gestire la paura.
Vivere al riparo della società civile, o almeno nella presunzione che sia così, ha di fatto ridotto la nostra abitudine a fare i conti con questa emozione primaria. Il risultato è che, quando ci imbattiamo in situazioni di pericolo, non abbiamo più schemi adeguati per farvi fronte. Allora è normale sperimentare paralisi e indecisioni che possono risultare disastrose quando, invece, sarebbero richieste reazioni immediate e risolutive. Le persone che cadono vittime degli eventi, facilmente rimangono disorientate e bloccate a causa dei sintomi fisiologici che si accompagnano alla paura intensa: dispnea, tachicardia, tremori, secchezza delle mucose, limitazioni del capo visivo (il cosiddetto “effetto tunnel”), rigidità dei movimenti, fino alla paralisi, ecc. Addestrare una persona a combattere la paura non è facile, soprattutto perché ognuno di noi reagisce in modo diverso alle diverse situazioni di pericolo e perché ognuno di noi ha una soglia di sopportazione diversa rispetto agli eventi stressanti. Così ci sono persone che precipitano nel panico di fronte a stress moderati, come il parlare in pubblico, e altri che sembrano reagire con freddezza a situazioni di rischio estremo. Un’altra complicazione è data dal fatto che per imparare a vincere la paura l’unico mezzo realmente valido è quello di provare paura più e più volte, in modo da diminuire la nostra sensibilità verso quest’emozione primaria. Una sorta di “vaccinazione”, quindi, che passa attraverso la presa di coscienza delle nostre reazioni di fronte al pericolo.

Le specialità su misura

Pensati e studiati per le donne, esistono in varianti diverse e sono proposti da palestre, centri fitness e associazioni di arti marziali, spesso in collaborazione con le istituzioni comunali delle più grandi città. Fra le metodologie più diffuse in tutta Italia c’è il Wilding, che si basa sul risveglio dell’istinto innato di autodifesa, su gesti naturali, immediati alla portata di tutti e su un training psicologico. Anche il sistema Difesa donna e il Metodo antiaggressione donna puntano sulla prevenzione, su forme di difesa verbali e su tecniche facili da mettere in atto se la situazione si fa più critica, in piedi o a terra, utilizzando l’astuzia prima che la forza fisica.

Krav Maga

È un sistema di difesa diffuso in ambito militare israeliano dall’inizio del novecento, che vuole offrire un mix completo di training mentale e metodologie  di difesa vere e proprie. L’obiettivo primario è prevenire l’aggressione e fuggire, evitando possibilmente il contatto fisico con l’aggressore per scappare. Le tecniche insegnate sono perciò in primo luogo finalizzate a neutralizzare l’aggressore per scappare. Ha come massimo pregio la semplicità  e la simulazione di situazioni realistiche.

 

trevaini50.jpg (50×63)Silvia Trevaini

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