D’estate la voglia di mettersi ai fornelli cala drasticamente, soprattutto nelle ore centrali del giorno, quando il caldo ci ruba gran parte delle energie. Questo porta spesso a soluzioni sbrigative, il più delle volte non proprio complete dal punto di vista nutrizionale e magari anche a rimedi esageratamente zuccherini che alimentano la fame. Ogni tanto, quindi, puoi sostituire il tuo solito pasto con un frullato che, se preparato nel modo giusto, è in grado di regalare l’energia e la sazietà di cui hai bisogno. Occorre bilanciare bene la dose di frutta (che non deve superare i 450-500g giornalieri) con quella di verdura fresca (che fornisce acqua e fibra) aggiungendo grassi buoni per garantire l’appagamento della fame. Erbe e spezie completano il gusto mentre i cereali in fiocchi o i semi danno una nota di croccantezza. Continua a leggere
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I metodi naturali per affrontare il caldo
L’estate sta arrivando! E con lei le camminate in montagna, le passeggiate sulla spiaggia e la calura estiva che porta con sé anche qualche malessere, un piccolo prezzo da pagare per la stagione più frizzante dell’anno. Meglio non farsi trovare impreparati quindi, approfittando dei doni della natura per affrontare gli eventuali contrattempi. Prepariamoci ad affrontare la stagione estiva insieme ad Alessia Daturi, naturopata e aromaterapeuta della Scuola italiana di medicina olistica di Milano.
In generale è bene preparare la pelle al sole estivo, che ci si esponga o meno a bagni solari. Per questo può essere indicata, un’alimentazione ricca di alimenti contenenti beta carotene, detto anche provitamina A. Continua a leggere
Il caffè può renderti stanco
La caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate e nelle bevande da esse ottenute. La grande popolarità delle bevande contenenti caffeina (caffè e tè) rende questa sostanza stupefacente, dall’effetto stimolante, la sostanza psicoattiva più diffusa e la più consumata nel mondo. È uno stimolante del sistema nervoso centrale e influisce competitivamente alla regolazione dei livelli di adrenalina e noradrenalina, causandone l’aumento. La caffeina stimola quindi indirettamente il sistema nervoso simpatico e porta a un aumento del battito cardiaco e dell’afflusso di sangue ai muscoli. Diminuisce, però, l’apporto di sangue alla pelle e agli organi interni, così come il rilascio di glucosio nel sangue. Il consumo di grosse quantità di caffeina porta al caffeinismo che causa nervosismo, agitazione, insonnia. Chi esagera davvero arriva all’intossicazione di caffeina, che genera – tra le altre cose – tremori. La caffeina è una molecola stimolante che può dare molta energia e fare sentire più carichi. Non tutti, però, reagiscono allo stesso modo alla caffeina: alcune persone si sentono stanche dopo una sola tazza. Altre, invece, possono berne diverse al giorno e non provare alcun effetto. In realtà, non è il caffè il vero responsabile della sonnolenza. Piuttosto, il modo in cui influisce sull’organismo. Ne parliamo insieme al Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica, coach di crescita personale e fondatore del Metodo Ongaro. Continua a leggere
EFmr: l’epilessia limitata alle femmine
L’epilessia è un disordine cronico del cervello che colpisce persone in tutto il mondo. È caratterizzata dal ripetersi di fenomeni chiamati crisi epilettiche, di solito di breve durata (secondi o pochi minuti), che possono manifestarsi con alterazione dello stato di coscienza e/o con movimenti involontari che riguardano una sola parte del corpo (crisi parziale motoria). Possono verificarsi anche: crisi parziali più o meno complesse (crisi parziale sensitiva semplice o parziale complessa) o crisi generalizzate che riguardano l’intero corpo causando la perdita della coscienza e, a volte, la perdita del controllo degli sfinteri. Tra queste forme di epilessia ce n’è una che colpisce quasi esclusivamente le donne, perché legata alla mutazione di un gene presente sul cromosoma X di cui il Dna femminile possiede una coppia. Non è facile da riconoscere né da curare, ma ci sono nuove prospettive per migliorare la vita delle bambine che ne soffrono. Continua a leggere
L’arte di respirare
Per la nostra salute è meglio respirare con il naso e non con la bocca. In teoria è così che dovremmo respirare, ma non tutti lo fanno. Abitudini sbagliate, difficoltà a livello del setto nasale, sovrappeso: sono molte le ragioni che possono portare a inalare aria con la bocca. Ma per il nostro corpo non è lo stesso. A metterne in evidenzia le enormi differenze è stato un giornalista scientifico, James Nestor che, nel suo saggio “L’arte di respirare”, si è sottoposto a un esperimento estremo: mettendosi sotto strettissimo controllo medico, si è costretto a respirare solo con la bocca per una decina di giorni. Gli effetti sono stati incredibili: confusione mentale, annebbiamento, difficoltà di concentrazione e una capacità di ragionamento che lo stesso Nestor non esita a definire “ai minimi storici”. Oltre a ciò, ansia, tachicardia, pressione tendente verso l’alto e persino esami del sangue sballati. Al termine del proprio esperimento, Nestor fa anche la controprova. Ovvero respira solo con il naso, anche durante l’attività fisica. I risultati sono di segno contrario, ma altrettanto incredibili: nel giro di poco tempo ritrova energia mentale e fisica. Continua a leggere
L’influenza dei social sulla nostra immagine
La società in cui viviamo è profondamente interessata dall’apparenza e dall’esteriorità. Siamo sempre connessi con i social media i quali ci bombardano continuamente di immagini, imponendoci un modello che vogliamo raggiungere. L’apparenza sui social media è diventata quasi uno stile di vita. Modifichiamo persino il nostro comportamento per far vedere agli altri cosa stiamo facendo. Molto spesso si pubblica una foto – creando un portfolio di ricordi accessibile a tutti – non per la semplice condivisione, ma per ottenere più like possibili. Il problema si presenta quando si fa dell’apparenza sui social media il centro della propria vita. Non ci limitiamo a fotografare, bensì ci rechiamo espressamente in un luogo per farci un selfie. Ci vestiamo in un determinato modo solo per mostrarlo al mondo. Eseguiamo precise azioni affinché gli altri vedano quello che facciamo. Alcune persone hanno persino perso la vita nel tentativo di scattare il selfie migliore. La percezione che abbiamo del mondo a seguito dell’avvento di questo fenomeno è completamente cambiata e di conseguenza anche i canoni estetici. Numerose persone spendono energie e denaro per la ricerca di un aspetto fisico più gradevole, ricorrendo a esercizi estenuanti in palestra, a diete ferree, all’acquisto di prodotti di bellezza, all’utilizzo di filtri per le immagini sui social network fino ad arrivare alla chirurgia estetica. Sovente per valorizzare l’immagine di sé stessi, si finisce per tralasciare aspetti fondamentali di sé, quali: la personalità, l’intelligenza, le qualità caratteriali, la cultura, i valori, ecc. Negli ultimi anni vi è una tendenza a mettere in evidenza ciò che si vede ad un primo sguardo, a discapito di ciò che è celato alla vista. Oggi il corpo esprime la misura del valore sociale, diventa un oggetto da esibire e abbellire e per farlo si investono tempo, energie e denaro. Così facendo si sacrifica la propria unicità e autenticità, restando ossessionati dalla ricerca di una bellezza che non esiste. Infatti, solitamente la percezione che si ha di sé stessi rispetto all’aspetto esteriore non combacia con quella che gli altri hanno di noi. Spesso, nel dare un giudizio, sia se stessi che sugli altri, ci si rifà al punto di vista socialmente condiviso. Inoltre, in ambito psico-sociologico, non si ha, più il tempo né la voglia di restare da soli con sé stessi e di gestire le proprie emozioni, che sembrano prive di fondamento se non vengono subito comunicate a qualcuno. Continua a leggere