Anziani e malnutrizione

La cosiddetta “terza età” è quella che più di tutti è soggetta a malnutrizione. In realtà ogni persona che non mangi in maniera adeguata ( troppo poco, ma anche troppo, oppure con cibi non bilanciati da cui derivino carenze nutrizionali) e che per questo motivo perda di salute, si indebolisca, si ammali, può e deve essere considerata malnutrita. Una fascia di età che per numerosi motivi e situazioni ha un elevato rischio di malnutrizione è quella della cosiddetta “terza età”; in questa epoca della vita di maggiore fragilità sono diversi i fattori che contribuiscono a generare questa condizione, la quale, come vedremo più avanti, a sua volta genere ulteriori guai. In termini assoluti, la dieta più frequente degli anziani italiani contiene poca verdura e frutta fresca, spesso un eccesso di insaccati e formaggi, un solo tipo di carne, pochissimo pesce, troppi condimenti e dolciumi. Continua a leggere



Breve vademecum per combattere obesità e sovrappeso nei piccoli

Poche e facili regole possono essere di aiuto per favorire la ‘buona’ amicizia dei piccoli con il cibo sano. La Dottoressa Carla Lertola, specialista in Scienza dell’Alimentazione del Centro Medico Visconti di Modrone, come sempre ci dà qualche buon consiglio.

    1. Il bambino è un ottimo imitatore. Ama seguire i comportamenti dei grandi ed è influenzato anche dalle loro scelte alimentari. Ecco perché i genitori devono dare il buon esempio, sia consumando alimenti di qualità, vari e salutari, ma anche avendo un comportamento ‘tranquillo’ nei confronti del cibo cosicché il bambino possa sviluppare un buon rapporto con esso. Ciò permetterà anche ai grandi di riconoscere i bisogni dei bimbi, i malesseri reali da eventuali capricci.

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Bere tanta acqua fa proprio bene alla salute?

Gli americani, i  canadesi e alcuni europei in tutto il mondo sono gli unici a portare bottiglie d’acqua ovunque, ad acquistare bevande fredde in ogni occasione, oltre a ordinare sempre un drink durante un pasto. Prima che esistessero le bottiglie d’acqua, quando le persone uscivano per delle commissioni, bevevano acqua prima di andarsene e eventualmente una volta raggiunta la loro destinazione. Ora che trasportiamo bottiglie d’acqua ovunque, siamo un po’ più sani e più idratati? I fatti sembrano contraddire la teoria. L’attuale tendenza di bere 3 litri d’acqua o più al giorno, popolare tra i bodybuilder, è solo l’ultimo sviluppo in decenni di disinformazione sull’acqua e l’idea alla base del fatto che molte persone sono “cronicamente disidratate”. Non c’è alcuna base scientifica per cui abbiamo persino bisogno di bere otto bicchieri d’acqua al giorno (2 litri), questa nuova tendenza ora sembra addirittura raddoppiata segnando un nuovo presunto fabbisogno idrico. Continua a leggere



L’insonnia ai tempi del coronavirus

Il sonno rappresenta un importante meccanismo di ristrutturazione e riequilibrio dei sistemi metabolici e umorali.

Il sonno è implicato nel corretto funzionamento del sistema immunitario, nelle funzioni cognitive, nel metabolismo; la sua alterazione è stata anche correlata a disfunzioni cardiovascolari ed aterosclerotiche.

Contribuisce al buon funzionamento dei meccanismi di apprendimento e di memoria, dell’affettività, della creatività. Continua a leggere



Allergia agli acari

Deumidificare la casa, non tenere piante o fiori in camera da letto, utilizzare tessuti antiacaro, spolverare con cura stando attenti a non sollevare la polvere. Sono solo alcuni dei consigli utili da seguire per ridurre i problemi provocati dall’allergia all’acaro della povere.

L’allergia agli acari della polvere è una delle più diffuse nei Paesi occidentali e colpisce circa il 20% della popolazione. Non solo in primavera quindi, esistono allergie che si manifestano durante tutto l’anno. Tra le più diffuse c’è quella degli acari della polvere, microscopici ragnetti, invisibili a occhio nudo, che vivono nella polvere e si depositano su materassi, cuscini, coperte, tende, peluche ecc… Si è allergici agli acari  o, per meglio dire, agli escrementi di questo animaletto. Il periodo dell’anno in cui viviamo ancor a più stretto contatto con loro è l’inverno.  Con l’arrivo del freddo, infatti, si tende a passare molto più tempo in ambienti chiusi, poco arieggiati, nei quali si deposita una maggior quantità di polvere, condizioni che ne favoriscono la proliferazione. Ma come si fa a riconoscere se si è davvero allergici agli acari? E che tipo di strategie bisogna mettere in pratica per limitarne la diffusione? Seguire delle semplici regole d’igiene della casa e del luogo di lavoro e acquistare materassi e tessuti antiacaro, ad esempio, sono già un ottimo modo per alleviare i fastidi e tenere sotto controllo il problema. Continua a leggere