Le labbra sono il simbolo di fascino per eccellenza. Le labbra femminili sono considerate nell’immaginario come emblema della seduzione: in quante pubblicità e film avete visto un primo piano su labbra rosso acceso a rappresentare l’apice del fascino? Ma non dimentichiamoci che la bocca è uno dei principali canali di comunicazione con le persone che ci circondano ogni giorno: la usiamo per parlare e la usiamo per esprimere emozioni, sia positive come un sorriso, sia negative come una smorfia. Prendersi cura delle proprie labbra è quindi fondamentale nella vita quotidiana e per chi piace evidenziarle con il make-up, il trucco semipermanente è una soluzione dai risultati eccellenti, in termini sia estetici che di praticità.

A differenza del make-up tradizionale, il trucco semipermanente offre particolari soluzioni per creare un look affascinante, ma naturale, che attira l’attenzione pur integrandosi alla perfezione con l’aspetto naturale della persona. Con il trucco semipermanente labbra, si possono delimitare al meglio i contorni della bocca, si possono ingrandire le labbra sottili e renderle più carnose e corpose. Molte donne, infatti, soffrono per la linea fin troppo sottile delle proprie labbra oppure per la forma del contorno non equilibrata e lineare. In questi casi, non sempre è necessario rivolgersi al chirurgo estetico realizzando un trattamento permanente. Ma vediamo insieme a Paola Tempesta, visagista, truccatrice e Master professionista di Permanent Make up quali sono le tecniche più in voga del momento, in cosa consiste il trattamento e a chi è adatto… Continua a leggere

L’HPV (Human Papilloma Virus) costituisce una famiglia composta da oltre cento varietà diverse di virus. La maggior parte degli HPV causa lesioni benigne, come le verruche che colpiscono la cute (di mani, piedi o viso) e i condilomi o papillomi che interessano le mucose genitali e orali. La maggior parte delle infezioni genitali da HPV regredisce spontaneamente. Una piccola quota invece, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore del collo dell’utero è infatti quasi sempre correlato alla presenza dell’HPV. L’infezione da Papilloma Virus Umano è un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale. Quando il sistema immunitario non riesce a debellare rapidamente il virus, l’Hpv può determinare l’insorgenza di forme tumorali quali il tumore della cervice uterina. Evitare l’infezione da HPV è importante per prevenire il cancro della cervice uterina. Il tumore della cervice uterina (o del collo dell’utero) è la terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto. La malattia colpisce il collo dell’utero, ovvero il segmento che pone in collegamento il corpo dell’utero con la vagina. Il papilloma virus è presente praticamente nel 100 per cento dei tumori della cervice uterina, un cancro che colpisce in Italia 2.300 persone ogni anno e rappresenta il 2 per cento di tutti i nuovi tumori nelle donne. Il carcinoma alla cervice uterina è il primo tumore riconosciuto ad oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come totalmente riconducibile ad una infezione. Il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma può essere di 20-30 anni. Tuttavia, è bene specificare che solo pochissime delle donne con infezione da papilloma virus (molto meno dell’1%) sviluppano un tumore del collo dell’utero. Ciò significa che altri fattori, ancora oggetto di studio, concorrono allo sviluppo della neoplasia.
Un’iniziativa nata nel Regno Unito nel 2014. Il Veganuary ( neologismo che deriva dalla fusione tra vegan e January, gennaio) consiste nell’invitare le persone a provare per 31 giorni una dieta completamente plant based. È una sfida annuale gestita da un’organizzazione senza scopo di lucro. Durante la campagna 2021, più di 500.000 persone si sono impegnate a provare una dieta vegana, e più di 825 nuovi prodotti vegani e opzioni di menu sono stati lanciati nei paesi chiave di questa iniziativa. Ma la sfida non finisce qui. Durante tutto l’anno, Veganuary incoraggia e sostiene le persone e le imprese a passare a una dieta a base vegetale come un modo per proteggere l’ambiente, prevenire la sofferenza degli animali e migliorare la salute di milioni di persone.
Quando il freddo si fa sentire, viene subito voglia di qualcosa di caldo. Un tè, una zuppa fumante ci riscaldano perché aiutano il nostro corpo a produrre più calore interno. Per reagire alle basse temperature, l’organismo deve infatti modificare il suo equilibrio termico rispetto all’ambiente che lo circonda e, per farlo, ha bisogno di un surplus di energia. Le calorie che assumiamo con l’alimentazione sono il nostro carburante energetico e, a maggior ragione, nel periodo invernale è importante fornire al nostro metabolismo i nutrienti giusti, non solo per una dieta bilanciata con il corretto apporto, per ogni pasto, di carboidrati, proteine e grassi, ma anche per garantirci l’effetto termogenico. Niente diete restrittive, perciò, quando il termometro scende, ma nemmeno un via libera agli zuccheri che, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non producono granché calore. Non è quindi necessario aumentare dosi e porzioni: l’importante è scegliere con cura cosa consumare. Anche in questo caso, il modello da seguire è quello mediterraneo: spaziare tra frutta, verdura, cereali, pesce, carne, uova e formaggi consente di conservare un buono stato di salute quando siamo attaccati da diversi agenti esterni e di creare una flora batterica intestinale varia, in grado di far funzionare meglio il nostro sistema immunitario.
Viene definito un tipo di pelle sensibile quello che più facilmente di altri tende a irritarsi e ad arrossarsi al contatto con detersivi, profumi e cosmetici. Ha spesso carattere ereditario e può essere associato a tendenze allergiche. In entrambi i casi, la pelle sensibile al freddo e al caldo viene peggiorata da condizioni atmosferiche estreme quali vento oppure sole forte, aggravando la situazione e rendendo necessario correre ai ripari. Il freddo, il vento e gli sbalzi di temperatura tipici dell’inverno (dovuti ai continui passaggi dall’esterno agli ambienti interni riscaldati) agiscono in modo diretto sulla pelle, la parte del nostro corpo più esposta agli effetti esterni. Il risultato il più delle volte si traduce nella comparsa di fastidiosi sintomi, il primo è il prurito, che denunciano una secchezza innaturale della pelle.