Tutti i benefici del caffè di cicoria

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Il decotto di cicoria godeva un tempo di un’immeritata cattiva fama che derivava dai tempi di guerra, quando questa bevanda sostituiva il caffè, allora introvabile. Oggi, questa alternativa semplice ed economica, merita di essere riscoperta, perché dotata di un sapore corposo e appagante, caratterizzato da note legnose e nocciolate, e di tante proprietà benefiche per la nostra salute e per la linea. Del caffè, del resto, ha solo il colore; è infatti un vero e proprio decotto che si ricava dalle radici della cicoria, Chicorium intybus, una pianta della famiglia delle Asteraceae, erba dal gusto amaro e dalle molte virtù curative. Continua a leggere



Il massaggio linfodrenante

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Nella stagione invernale anche la circolazione rischia di andare in letargo. Si abbandonano gli sport all’aperto, si cede alla pigrizia, si soggiorna a lungo in ambienti ultrariscaldati, indossando calze e pantaloni pesanti. Le conseguenze immediate: gambe gonfie e doloranti alla sera. Le conseguenze sulla lunga distanza: cellulite e nuovi cuscinetti nei punti critici (cosce, glutei…), che salteranno fuori a primavera dagli abiti più leggeri. La stasi linfatica, poi, si fa sentire su tutto l’organismo, appesantito dal progressivo accumulo di scorie e tossine. Meglio giocare d’anticipo, muovendosi il più possibile e dando una mano al sistema circolatorio. Come? Con una tecnica manuale, che risale addirittura al 1930, ma rivisitata in chiave moderna. Dall’unione del “vecchio” massaggio linfodrenante e dei nuovi macchinari a ultrasuoni focalizzati, infatti, nasce un protocollo capace di eliminare i ristagni di liquidi, con un immediato effetto detox che si traduce in benessere psicofisico e una silhouette più “leggera”. Continua a leggere



La nutraceutica: nutrire la pelle dall’interno

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I nutraceutici hanno ricadute importanti sulla salute dell’organismo e si rivelano un supporto prezioso anche per la pelle, per mantenerla in equilibrio, tenere sotto controllo alcune problematiche e aiutarla a preservare il più a lungo possibile un aspetto fresco e vitale. L’invecchiamento è un processo fisiologico, accelerato da una serie di fattori ambientali, quali l’esposizione al sole e all’inquinamento, da un’alimentazione poco equilibrata, da una carenza cronica di sonno e dall’abitudine al fumo. Tutto questo innesca un processo infiammatorio che va di pari passo con l’aumentata produzione di radicali liberi legata all’età: la funzionalità della pelle, così come di molti altri organi, viene compromessa aprendo la strada ai segni classici dell’invecchiamento, come rughe, macchie e perdita di tono. Una corretta integrazione permette di ridurre sia l’infiammazione sia lo stress ossidativo con notevoli vantaggi per la giovinezza della cute. Vediamo le sostanze più utili per raggiungere questo obiettivo. Continua a leggere



Come uscire dalla fame emotiva

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La fame nervosa o emotiva, secondo alcune ricerche, è la principale responsabile dei problemi di peso per il 32% delle donne e per il 19% degli uomini. L’impulso spinge a orientarsi tipicamente verso dolci o snack salati in grado di procurare soddisfazione immediata, anestetizzando la sensazione di malessere del movimento. Grazie all’intenso potere che esercita a livello psicologico, il cibo può diventare una vera e propria droga, una “pillola del benessere” capace di gratificare e di alleviare illusoriamente un attimo di tristezza e malinconia, ma al tempo stesso di mandare a monte in pochi minuti settimane di dieta e di palestra. Ma come nasce la fame emotiva? Si tratta di una fame che non è fisiologica, cioè non è dovuta a uno stomaco che brontola perché a digiuno da ore, ma prevalentemente a meccanismi “nervosi”, ossia psichici. Spesso l’innesco è costituito da stati emotivi: stress, tristezza, rabbia e noia… Quando questo tipo di fame arriva, non si tende semplicemente a “mangiare”, ma letteralmente ci si “abbuffa”. Si tratta di un’abitudine deleteria per la salute dell’organismo, non solo perché può provocare un consistente aumento del peso, ma anche perché tende a influire su delicati meccanismi di regolazione corporea, come il metabolismo. Continua a leggere



Quando si infiamma il nervo vago

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Il nervo vago, noto anche come nervo cranico X, è uno dei dodici nervi cranici che si originano dal cervello e si estendono verso diverse parti del corpo. In particolare, ha origine dal tronco cerebrale e si estende verso il collo, il torace e l’addome. Si divide infatti in due steli e s’inoltra lungo il collo, passa nel torace e raggiunge l’addome, innervando i grossi vasi e la maggior parte degli organi che incontra: il cuore, i bronchi e i polmoni per arrivare fino allo stomaco e all’intestino. Ha diverse funzioni importanti nel corpo umano. Ad esempio, è coinvolto nella regolazione del sistema nervoso autonomo, che controlla funzioni corporee come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la respirazione e la digestione. Inoltre, gioca un ruolo nel controllo della parola, della deglutizione e della respirazione. Il nervo vago è anche stato associato a diverse condizioni mediche. Ad esempio, studi recenti hanno suggerito che la stimolazione del nervo vago può essere utile nel trattamento di disturbi come l’epilessia, la depressione e l’obesità. Continua a leggere



Le farine che tengono a bada la glicemia

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In un’ottica di prevenzione del diabete e a maggior ragione se si hanno già livelli di zuccheri alti nel sangue, le scelte a tavola sono importanti. Tra i prodotti da valutare con attenzione vi sono senz’altro le farine, con le quali preparare pane, impasti, primi piatti. La maggior parte, soprattutto quelle raffinate ottenute dal frumento, sono paragonate allo zucchero per l’impatto che hanno sulla glicemia. La farina di tipo 0 è infatti quella in assoluto meno indicata per i diabetici, in quanto ha un elevato indice glicemico poiché composta soprattutto da carboidrati semplici. Gli alimenti con un alto indice glicemico stimolano una maggiore produzione di insulina, ne consegue un aumento degli zuccheri nel sangue, aumento di peso e predispone anche allo sviluppo di malattie metaboliche e diabete. Ma ci sono ottime alternative. Vi sono infatti alcune farine che sono naturalmente a basso indice glicemico (Ig), derivate dai legumi o dalla frutta secca, come le mandorle (ideale per i dolci) oppure sono formulate in modo tale da avere un ricco corredo di fibre e proteine, che frenano l’ingresso degli zuccheri nel sangue. Il consumo abituale di questi prodotti consente di fare scorta di carboidrati complessi, più utili di quelli semplici (presenti nelle farine raffinate) per ridurre il rischio cardiovascolare, oltre che per il mantenimento di un peso corporeo normale e per una migliore funzionalità dell’apparato digerente. È possibile anche sfruttare queste farine per creare mix con quelle più tradizionali e ottenere così miscele meno problematiche per la nostra glicemia. Continua a leggere