Per molti, la vera difficoltà della scelta fruttariana non è il cibo: mangiare fruttariano è facile, esistono infinite ricette deliziose e sappiamo che dai vegetali si può ricavare tutto il necessario e che la nostra salute ne trae vantaggio.
L’unica difficoltà che può esistere è quella causata dall’incapacità degli altri di comprendere e condividere questa scelta. Da questo, derivano: il dover spiegare sempre le stesse cose e di sentirsi ripetere, le stesse domande, da persone diverse, fino alla nausea; la tristezza nel rendersi conto che le persone a cui si tiene non ci seguono nella nostra scelta di rispetto per gli animali; la delusione nel capire che la maggior parte delle persone non tiene abbastanza in considerazione gli animali per decidersi a fare una scelta “diversa dal solito” e quindi continuano a mangiare come prima, anche dopo che abbiamo loro spiegato cosa accade agli animali perché dati “cibi” possano essere prodotti.
Il dover ripetere sempre le stesse risposte alle stesse domande è qualcosa cui, a un certo punto, ci si abitua. Sia perché chi ci sta vicino (la famiglia, gli amici, i colleghi) dopo un po’ desiste dal volerci convincere che stiamo sbagliando, o che magari stiamo facendo dei danni alla nostra salute (specie quando vedono che, tutto sommato, siamo ancora vivi e stiamo pure meglio di loro), sia perché impariamo quali sono i comportamenti più adeguati da tenere nel rapportarci con gli altri, cosa aspettarci, come reagire e come rispondere.
Per noi è una “privazione” il non mangiare “simile” agli altri in maniera sociale?
Perché se così fosse è preferibile un pasto fritto e glutinoso ad un rimorso costante e continuo.
Se invece non è così, avvisando per tempo i posti dove andremmo a mangiare, c’è sempre qualcosa anche per noi. Bisogna solo spiegare le quantità.
Con mezza mela un crudista o tantomeno un fruttariano ci fa ben poco. Ma vediamo insieme al nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni come affrontare i rapporti sociali di un Fruttariano. Continua a leggere


Il fegato è uno dei principali organi emuntori, averne cura significa prevenire fastidiose patologie. Disintossicare il fegato, pertanto, è un gesto necessario che permette all’organo di lavorare meglio e all’organismo di espellere efficacemente le tossine. Insieme alla nostra naturopata Simona Vignali vi mostro come depurare il fegato, trovate a questo
La tricologia è la branca della medicina che studia l’anatomia, la fisiologia e la patologia dei capelli e dei peli. La tricologia può essere utilizzata nel campo della medicina legale, in quanto dalla rilevazione delle caratteristiche dei capelli è possibile ricavare informazioni riguardanti l’età, il peso e la razza del loro possessore. Tutte le sostanze che circolano nel sangue restano intrappolate nelle cellule anche quando queste si trasformano nelle squame che vanno a costituire il fusto del capello. Con la crescita del capello (circa 1 centimetro al mese) la sostanza intrappolata si trova a passare lentamente dalla parte più vicina al bulbo pilifero (parte prossimale) a quella centrale e infine a quella distale. In tal senso é possibile stabilire una data approssimativa per l’introduzione della sostanza nell’organismo. Bisogna tuttavia considerare vari fattori che possono influire su questo processo: le differenze di crescita del capello/pelo in base all’età, a fattori individuali, a trattamenti cosmetici (shampoo, creme); variabilità individuale nel meccanismo di incorporazione della sostanza nel bulbo pilifero. Quando incorporata nel capello, la sostanza può essere rintracciata sia nel soggetto in vita che sul cadavere. L’esame tossicologico del capello é oggi utilizzato soprattutto nell’ambito della Medicina Forense e della Medicina del Lavoro per la ricerca di droghe, soprattutto anfetamine, cocaina, cannabinoidi.