Sono denominate solfuree le acque che possiedono una quantità pari o superiore ad 1 mg di H2S (acido solfidrico) per litro. Le acque solfuree andrebbero preferibilmente utilizzate sul posto con apparecchi direttamente alimentati dalla sorgente. I processi di imbottigliamento, stoccaggio, conservazione, apertura dei contenitori e immissione nelle apparecchiature per l’utilizzo comportano necessariamente una perdita di gas che sarà tanto minore quanto più saranno perfezionate le tecniche utilizzate. Le acque solfuree possono contenere, oltre ai composti dello zolfo bivalente, anche altri elementi in quantità apprezzabile e tra questi i solfati, l’anidride carbonica, cloruri e sodio, ioduri e bromuri, bicarbonati, calcio, etc.
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Quando l’osteoporosi deve preoccupare
Le malattie del sangue sono in genere caratterizzate da uno spettro così vasto di manifestazioni cliniche da portare il paziente a consultare gli specialisti più diversi della medicina, prima di arrivare all’ematologo. Approfondiamo l’argomento insieme al Prof. Giorgio Lambertenghi Deliliers del Centro Medico Visconti di Modrone. Il mieloma multiplo ne è un classico esempio per la variabilità della sintomatologia dovuta ad una proliferazione incontrollata nel midollo osseo di cellule, chiamate plasmacellule, che producono e riversano nel plasma una notevole quantità di proteine anomale.
Queste, oltre ad aumentare notevolmente la viscosità del sangue così da renderne difficoltosa la sua circolazione nei vasi, precipitano con notevole facilità in diversi tessuti, come ad esempio il rene. Nella maggior parte dei casi la diagnosi di mieloma si fa con un esame chiamato “elettroforesi” che evidenzia nella zona delle gammaglobuline un caratteristico picco stretto, allungato “a campanile”, definito “monoclonale”. Continua a leggere
Con la centella ripari i danni del sole sulla pelle
Questa pianta di origine indiana attenua i segni d’invecchiamento precoce e ricuce macchie e zone di iper-pigmentazione dovute anche all’eccessiva esposizione al sole… Continua a leggere
Come comportarsi a tavola se si soffre di pressione bassa
Nonostante la maggior parte delle persone sia rientrata dalle vacanze estive, ci accompagnano ancora delle temperature gradevoli, che però possono ancora essere un motivo di stanchezza. Tendenzialmente, i livelli della pressione dovrebbero misurare 80 per la minima e 120 per la massima. Possono scendere un pochino, ma se si va più giù di 60/90 non siamo proprio nella normalità. L’ipotensione riguarda soprattutto la sfera femminile e, anche se non è pericoloso (al massimo si sviene!), determina fastidi, primo fra tutti, appunto, la debolezza muscolare, ma anche la nausea e il mal di testa. Ecco allora alcuni consigli in cui puoi difenderti a tavola, e ne parliamo insieme a Sara Cordara la nostra Specialista in Scienza dell’ Alimentazione e in Nutrizione e Integrazione nello Sport:
Che cos’è la salutogenesi
Ricercare le cause delle malattie e guarirle è necessario, ma non basta. Occorre anche conoscere e dedicarsi alle fonti della salute fisica, psichica e spirituale e curarsi veramente.
Negli ultimi tre secoli, la medicina occidentale ha avuto come paradigma dominante la “patogenesi”, ovvero l’indagine delle cause delle malattie e di come esse possano essere curate ed evitate. Non è stato invece preso in sufficiente considerazione il suo contrario e complementare, ovvero la “salutogenesi ”, cioè la ricerca delle cause della salute. Continua a leggere
Gambe snelle con gli “ingredienti” giusti
Sono melagrana, rosa e zafferano, i segreti dell’antica tradizione cosmetica persiana, che eliminano edemi e grasso localizzato nella parte inferiore del corpo… Continua a leggere