Il tumore del colon-retto colpisce prevalentemente le persone di età compresa fra i 60 e i 75 anni anche se, negli ultimi anni, si è riscontrato un aumento delle lesioni iniziali nelle fasce d’età più giovani. Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza dopo quello della mammella nella donna e il terzo dopo quello del polmone e della prostata nell’uomo. Il tumore del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste questo organo. Sono dovuti nella gran parte dei casi a una trasformazione in senso maligno di polipi, piccole escrescenze derivate dalla riproduzione incontrollata di cellule della mucosa intestinale. I polipi in molti casi non danno sintomi e sono rilevati grazie alla colonscopia. Solo i polipi adenomatosi danno origine a lesioni precancerose da cui può svilupparsi la neoplasia. Si distinguono generalmente in tumori del colon vero e proprio e in tumori del retto, ovvero dell’ultimo tratto dell’intestino, in quanto possono manifestarsi con modalità e frequenze diverse: rispettivamente 70 per cento e 30 per cento circa. Secondo gli esperti, se le persone vivessero in maniera più sana il tasso di cancro al colon verrebbe dimezzato. Questo significa effettuare esami di screening regolari e adottare uno stile di vita sano o perlomeno più sano. Continua a leggere
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Depuriamo il fegato
Il fegato è il più importante “laboratorio chimico” del nostro organismo, e la più grande ghiandola che possediamo, con un peso di circa 1-1,5 kg. Esso sovraintende alla produzione di ormoni, produce la bile (essenziale per la digestione dei grassi), immagazzina lo zucchero sotto forma di glicogeno e lo rimette in circolo, al bisogno, come glucosio. Ha un ruolo importante anche nel metabolismo delle proteine e consente di eliminare le scorie e le tossine derivanti da tutto ciò che entra nel nostro corpo, aria compresa. Le sue cellule, gli epatociti, possiedono infatti caratteristiche utili per neutralizzare le sostanze tossiche, eliminare i globuli rossi danneggiati e riconoscere gli elementi patogeni. Il fegato è noto soprattutto per la sua funzione di eliminazione di sostanze che possono risultare tossiche. Ed è proprio questo che lo espone a maggior rischi, perché è il primo a subire l’azione dannosa di scorie e tossine. Pensate per esempio a cosa accade al fegato di chi beve troppi alcolici e mangia troppi cibi grassi o dolci, o eccede con i farmaci. Ma vediamo come aiutarlo. Qualsiasi dieta, anche la dieta vegetariana, può recare danni al fegato se è troppo calorica, ricca di zuccheri semplici (compreso anche l’eccesso di frutta), con cereali e derivati raffinati, povera di verdure e proteine. Quando possibile, è meglio preferire cibi di produzione bio perché i residui dei pesticidi, dei fertilizzanti chimici o dei farmaci usati nell’allevamento intossicano il fegato. Continua a leggere
Cambio di stagione: ci viene in aiuto la naturopatia
Se la primavera astronomica inizia il 20 marzo, in realtà da un punto di vista energetico è cominciata già a febbraio. Il passaggio dall’inverno alla primavera è forse quello che può creare maggiori disturbi di salute. All’interno del nostro organismo succede quello che si manifesta in natura: il periodo di riposo, lentezza e rigenerazione invernale lascia il posto a un periodo di maggiore fermento in cui anche noi, come i fiori, sbocciamo e diventiamo più energici. La luce aumenta, il risveglio della Natura è cominciato. Inizia quindi un periodo frizzante, ma impegnativo per l’organismo in cui tante funzioni metaboliche sono impegnate per farci uscire dai ritmi invernali. Per questo alcune persone si sentono spossate, stanche e talvolta anche l’umore è altalenante. Ecco quindi un vademecum di Alessia Daturi, naturopata presso la Scuola italiana di medicina olistica di Milano, per uscire con dolcezza dall’inverno. Continua a leggere
Non parlare dei fatti tuoi e dei tuoi progetti ad altri
“Mi piace chi sceglie con cura. le parole da non dire”, ci insegna la straordinaria Alda Merini.
Si parla tanto della necessità di una maggiore tutela della privacy, e poi spesso siamo proprio noi a infrangere la nostra sfera privata. Non si tratta di logorrea ma del “parlare troppo di sé”, in ogni occasione, tipico di persone che proprio non ce la fanno ad arginare il bisogno di far sapere all’altro, chiunque sia, qualcosa della propria vita. Sono tante le persone che non riescono ad arginare il fiume di parole che scorre dentro. Ad offrire informazioni non richieste, a svelare dettagli su questioni importanti e delicate. A contendere quindi una fiducia che ben pochi meritano. E soprattutto non raccontare troppo di te agli altri per non scatenare invidie e frustrazioni. Non tutti sono ben disposti verso il successo altrui. Non tutti sono pronti a gioire per la felicità dell’altro, per i traguardi raggiunti. In qualche occasione può capitare che dopo avere confessato qualcosa di molto privato ad una persona non molto intima ci si sente svuotati, scoperti, quasi a disagio, oppure dopo aver raccontato troppo di sé si è costretti a subire numerose critiche che a volte diventano pesanti da sopportare. Se prima di parlare avessimo presente che quando comunichiamo emettiamo giudizi e opinioni che rivelano i tratti più profondi della nostra personalità, e che finiscono per giudicare noi stessi, probabilmente non permetteremmo alla nostra lingua di correre più veloce dei nostri pensieri. Vediamo di capire quanto sia importante cosa comunichiamo agli altri, ne parliamo con il Dott Francesco Catona, psicologo e psicoterapeuta, laureato presso l’Università di Firenze e specializzato presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano. Continua a leggere
Cistite: come fare perché non torni
La cistite è un’infiammazione – e a volte un’infezione – che può colpire chiunque poiché le cause sono di diversa natura. Ogni donna sa cos’è la cistite e che disagi provoca, perché ci insegna l’epidemiologia, tutte la sperimentano almeno una volta nella vita. In particolare, la menopausa e l’uscita dal periodo fertile, nella donna si accompagna a un aumento del rischio di cistite. I cambiamenti ormonali che influenzano la flora batterica, la riduzione del tono dell’uretra e le più frequenti perdite di urina, rendono la donna più vulnerabile alla contaminazione batterica che provoca la cistite. In generale però, a causa della conformazione anatomica dell’apparato uro-genitale, cioè l’uretra è più corta rispetto a quella dell’uomo, i batteri presenti nella parte terminale dell’intestino, vicino all’ano, o nella vagina, riescono più facilmente a risalire verso uretra e vescica e per questo la cistite è più frequente nelle donne. Chi ne è soggetto può correre ai ripari con semplici accorgimenti per prevenire l’insorgenza di questo antipatico e doloroso disturbo. La vera sfida non è evitare infatti il primo episodio, ma impedire che si ripresenti o che diventi un problema frequente. Ne parliamo con il Dott. Giuseppe Canovaro Urologo presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia. Continua a leggere
Il mal di schiena
La colonna vertebrale è il fulcro della nostra vita. Spesso lo diamo per scontato. Della sua importanza erano più consapevoli i saggi della Medicina Tradizionale Cinese, per i quali questa struttura era l’asse verticale che metteva in connessione l’energia della terra e quella del cielo. In questo ruolo, la colonna esprime pienamente il nostro essere umani, in equilibrio tra il mondo celeste al quale tendiamo e quello più basso, degli istinti, che comunque partecipa alla nostra natura. La colonna vertebrale ci innalza, consentendo una postura che tende alla verticalità, e al tempo stesso ci dà stabilità, permettendoci il movimento. Il canale vertebrale, secondo il pensiero cinese, inoltre, rende possibile il fluire del qi, la forza che ci mantiene vivi, sani e giovani, mentre il midollo al suo interno è considerato uno dei “visceri straordinari”, connesso al percorso di crescita ed evoluzione personale: alzarsi in piedi è il primo atto di affermazione dell’individualità che fa il bambino e, simbolicamente, questo processo non hai mai interruzione. Allora diventa chiaro che, quando, la schiena si irrigidisce o è dolorante, non è solo una struttura anatomica a essere in difficoltà: è la nostra stessa energia vitale a subire un blocco. Tutte le qualità che attribuiamo a una schiena sana, d’altra parte, sono proprie della giovinezza, sia dal punto di vista fisico che spirituale: forza, flessibilità, mobilità. Assicurarle alla nostra colonna vertebrale le garantirà all’intera persona. Continua a leggere