
L’autunno ci regala una palette di colori caldi, che si riflette anche nei frutti della stagione. Tra questi, il cachi, con il suo arancione vibrante, è uno dei protagonisti indiscussi. Questa pianta antica, originaria dell’Asia orientale e conosciuta come “albero delle sette virtù” in Giappone, è apprezzata non solo per i suoi frutti zuccherini ma anche per la sua bellezza ornamentale. Coltivato in Cina da oltre 2000 anni, il cachi si è diffuso in Europa solo nel XIX secolo, dove ha trovato il clima ideale per prosperare. Il suo nome scientifico, Diospyros kaki, significa “cibo degli dei”, un appellativo che anticipa le straordinarie qualità di questo frutto.
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A settembre il cambio di stagione e il ritorno alla routine e al lavoro possono incrementare il rischio di stress e “depressione da rientro”. Durante l’estate, per il caldo spesso si è abusato di condizionatori e bevande zuccherate fredde, magari si è esagerato anche con alcolici con gli amici, tintarella, cibi pronti, pasti frugali e poco bilanciati. Tutto questo potrebbe causare qualche disturbo gastrointestinale, depressione da rientro, iperglicemie, riniti e congiuntiviti o infezioni delle vie respiratorie (dovute al passaggio dal freddo al caldo e viceversa) e disturbi metabolici minori. Inoltre, il cambio di stagione porta con sé anche un elevato rischio di aumento della pressione arteriosa in chi ne ha familiarità e in chi è in terapia da tempo.