Più soda con le erbe anti cellulite

Sei appena tornata dalle vacanze ma ti senti stanca, con poca voglia di “rimetterti in pista” e magari con un paio di chili di troppo, che appesantiscono il bacino e le cosce? Ritrova l’energia e lo sprint con le piante adattogene bruciagrassi che ti rimettono subito in forma: sono guaranà, mate e ginseng. Continua a leggere



Stanchezza in estate. Più energia con gli integratori giusti

La stanchezza è uno stato generale della persona caratterizzato da un quadro sintomatico abbastanza vago. In genere questo comprende uno stato costante di affaticamento con presenza di alcuni sintomi tra i quali: debolezza e/o dolori muscolari, cefalea, dolori articolari, insonnia, depressione, irritabilità, disturbi della memoria, scarsa tolleranza del calco. Se anche tu soffri di questi problemi, seguici e scopri cosa fare… Continua a leggere



Guaranà e noci di cola curano la stanchezza del cervello

Il guaranà: dai suoi semi un efficace ricostituente cerebrale

Il guaranà (Paullinia capuana) è un arbusto originario dell’Amazzonia; i suoi  semi, ricchi di principi attivi, sono una vera fonte del benessere. È prima di tutto uno stimolante naturale grazie al suo contenuto di xantine, che includono la guaranina (caffeina naturale), teobromina e teofillina: il guaranà contiene infatti più caffeina del caffè e del tè, ma la presenza di altri componenti del fitocomplesso fa sì che l’organismo la utilizzi come tonico senza i tipici effetti collaterali del caffè. Infine bisogna sottolineare la presenza di tannini che stimolano la secrezione dell’adrenalina, tra le cui funzioni vi è quella di estrarre i grassi dalle cellule adipose e bruciarli, con un deciso effetto dimagrante. I tannini esercitano una funzione astringente se l’intestino è irregolare e vi sono problemi di diarrea alternata a stipsi. Continua a leggere



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Il guaranà

La bacca rossa del guaranà è considerata da millenni un frutto sacro. La sua pianta, Paullinia Capuana, cresce rigogliosa in Amazzonia, dove presso gli Indios si narra che questo piccolo frutto nacque dagli occhi di Cereaporanga, una giovane donna bellissima il cui sguardo magnetico era caratterizzato da due grandi pupille nere. In effetti, la bacca del guaranà presenta un seme nero che la fa assomiglare a un piccolo occhio.
Ma, al di là della mitologia, i curanderos sudamericani conoscono bene le virtù terapeutiche del guaranà, dai cui semi si ricava una pasta bruna dal sapore amarognolo e dalle proprietà energetiche, toniche e rivitizzanti…

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