In un mondo in cui la salute è sempre più minacciata da malattie croniche e infezioni, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel mantenere un sistema immunitario forte ed efficiente. La scienza dell’immunonutrizione si concentra su come i nutrienti presenti nei nostri pasti possano influenzare la risposta immunitaria, offrendo strategie alimentari per prevenire malattie e migliorare la resistenza del corpo agli agenti patogeni. Capire cosa mangiare per non ammalarsi non solo aiuta a mantenere l’equilibrio immunitario, ma contribuisce anche al benessere generale del corpo.
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Proteggiamo la pelle dal sole
Il sole svolge un ruolo significativo nella nostra vita, fornendo calore, consentendo la fotosintesi alle piante, favorendo la produzione di vitamina D e persino migliorando il nostro umore. Tuttavia, i suoi raggi possono essere anche dannosi, soprattutto durante i mesi estivi quando la loro intensità è maggiore e si tende ad esporsi con maggiore frequenza. Che siamo in spiaggia, in montagna o in città, gli effetti del sole possono essere dannosi. Quando si parla di sole, infatti, la comparsa di macchie e rughe sulla nostra pelle sono spesso i primi segni del suo impatto negativo, indicando un peggioramento della salute e dell’estetica della nostra pelle. I raggi ultravioletti, in particolare, contribuiscono alla produzione di radicali liberi dannosi, che sono sottoprodotti del metabolismo cellulare. Questi radicali liberi indeboliscono le strutture di collagene ed elastina nella nostra pelle, portando ad una diminuzione dell’elasticità e della compattezza. Possono causare infiammazioni locali e dilatazione dei capillari. Inoltre, sia i raggi UV che quelli infrarossi hanno il potenziale di danneggiare il nostro DNA cellulare, aumentando così la probabilità di sviluppare tumori alla pelle. È noto che l’esposizione al sole contribuisce allo sviluppo di vari tipi di cancro della pelle, tra cui il carcinoma a cellule squamose, il carcinoma basocellulare e il melanoma. L’incidenza del carcinoma a cellule squamose tende ad aumentare con l’avanzare dell’età e l’esposizione alla luce solare è uno dei fattori che contribuiscono al suo sviluppo.
Continua a leggereVitamina D e depressione
La vitamina d è un neuroprotettore, che oltre a garantire importanti benefici migliora la capacità di sintetizzare numerosi minerali fondamentali per il corpo. Si conta che quasi il 60% delle persone tra i 50 e i 60 anni sperimenti una carenza di questo steroide; la percentuale si alza all’80% quando parliamo di ultraottantenni. L’invecchiamento quindi porta a un rallentamento nella sintetizzazione della vitamina D con conseguenze sulla concentrazione, sulla perdita di memoria e sulla possibilità di trarre conclusione ragionate. Tanti sintomi neurologici che si tende a trascurare e che non sempre vengono relazionati a questa specifica carenza. Continua a leggere