Coi fitoestrogeni alt alle rughe

rughe
Indispensabili dopo i 40 anni, sono dei veri e propri ormoni vegetali e nutrono i tessuti di sostegno della nostra pelle

 

Andando avanti con l’età, diventa evidente nel sesso femminile un progressivo calo degli estrogeni:

la riduzione di questi ormoni causa una perdita di collagene e di proteine che danno struttura alla pelle, una minore idratazione, un’irregolarità nella sintesi della melanina e la comparsa di rughe e macchie cutanee. Nell’invecchiamento entra in gioco anche il calo dell’ormone somatotropo (GH) e degli ormoni androgeni, prodotti in piccola quantità dalle ovaie e dal surrene: bassi livelli di GH si manifestano con una progressiva perdita di tono tissutale. All’abbassamento di questi ormoni corrisponde un aumento dei livelli di insulina, l’ormone stimolato da una dieta ricca di carboidrati raffinati, che favorisce l’infiammazione dei tessuti, danneggia il collagene e tende a gonfiare i tessuti.

Dopo gli “anta”, più attenzione a tavola
Per scongiurare questo rischio, a tavola soprattutto dopo i 40-45 anni occorre ridurre cereali e latticini, utilizzare olio extravergine di oliva, avocado, noci, ma anche una piccola quantità di burro chiarificato, che fornisce i grassi saturi, necessari per la produzione degli ormoni sessuali.
Inoltre cenare presto la sera permette la produzione notturna dell’ormone GH: questo è stimolato se si consumano a cena gli aminoacidi precursori dell’ormone (contenuti in pollo, agnello, soia, pesce, gamberetti). Dopo cena evita dolci o alcolici: inibiscono la produzione di GH e di melatonina, altro importante “ormone della giovinezza”. Infine, se hai più di 45 anni e noti che la tua pelle ha perso tono, usa gli integratori indicati qui di seguito.

Ecco quelli che fanno per te
I fitoestrogeni sono composti naturali chimicamente simili agli ormoni prodotti dalle ovaie. Vengono attivati nell’intestino grazie all’azione della flora batterica intestinale e di enzimi cellulari: il loro assorbimento è variabile ed è influenzato anche dall’azione del fegato e dalla presenza di stipsi o colite.

L’estratto di trifoglio
Quando è necessario (preferibilmente dietro consiglio medico) è possibile anche abbinare ai semi di lino degli integratori fitoterapici a base di fitoestrogeni derivati dal trifoglio rosso, da associare ad altre piante dall’azione complementare, come la dioscorea (detta anche Wild Yam), che agisce da stimolante ormonale. Prendi per un mese, la mattina, una compressa di trifoglio e una di dioscorea.

I semi di lino dorati
Contengono lignani, dall’azione fitoestrogenica e antiossidante, e acidi grassi Omega 3, che attenuano le infiammazioni e proteggono la circolazione. I semi di lino vanno scelti decorticati (di colore oro), per permettere il migliore assorbimento dei lignani. Vanno ingeriti interi, aggiunti a una bevanda, come succo di frutta, tè, spremuta, oppure assunti direttamente in bocca e seguiti da acqua. Ne bastano 3-6 cucchiai al dì.

Ti serve anche il silicio
Il tessuto connettivo è molto ricco di silicio, che si riduce gradualmente con l’avanzare dell’età per la diminuita capacità di assorbimento intestinale e ciò favorisce la perdita di elasticità cutanea. Per questo, soprattutto con l’avvicinarsi della menopausa, il silicio va assunto sotto forma di integratore: se ne consigliano 1-2 capsule al giorno, ai pasti, per cicli di 1-2 mesi.

 

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