I fili di sospensione e di biostimolazione


Il volto invecchia in modo tridimensionale e le alterazioni non solo la comparsa di rughe ma anche la pigmentazione, la luminosità, l’elasticità cutanea e il riassorbimento dei tessuti molli e del grasso sottocutaneo. L’invecchiamento comporta, inoltre, una riduzione della sintesi di collagene con conseguente appiattimento dei contorni del viso. L’inizio del terzo millennio è stato sicuramente caratterizzato da un incremento esponenziale della richiesta di chirurgia estetica da parte di pazienti sempre più giovani e sempre più attratti da procedure di mini invasività. L’acido ialuronico ha tutt’ora un ruolo fondamentale nel trattamento soprattutto del terzo inferiore del volto, ma il suo effetto in questo distretto determina principalmente un effetto di illusione ottica di riempimento se iniettato nella zona di depressione denominata pre e post “jowl”. L’uso dei fili di sospensione per via percutanea costituisce una scelta per coloro che presentino un’iniziale ptosi dei tessuti molli del viso, in presenza di eccesso cutaneo moderato e per pazienti di ogni età che non desiderino sottoporsi a un lifting tradizionale.

Ne parliamo con la dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

Dott.ssa Stelian

La sospensione dei tessuti con fili risale a tempi molto antichi, addirittura al periodo Egizio in cui sottili fili d’oro venivano impiegati per migliorare l’aspetto del viso. L’applicazione di suture chirurgiche volte al ringiovanimento cutaneo risale al 1999 e nel 2000 il chirurgo russo M.A. Sulamanidze pubblicò la prima esperienza di utilizzo delle strutture di sospensione con azione antiptosica. La loro introduzione ha prodotto una vera rivoluzione in medicina estetica in quanto per la prima volta si è potuto pensare di migliorare il cedimento dei tessuti senza ricorrere alla chirurgia. La grande diffusione delle suture volte al ringiovanimento ha permesso di valutare pregi e difetti. I pregi sono quelli di offrire al medico un sistema di correzione dell’invecchiamento del viso non chirurgico e di facile applicazione. Nel 2006 arrivano sul mercato altre suture con alcuni coni per l’ancoraggio ai tessuti che ottennero presto il marchio CE. L’acido polilattico materiale di cui erano costituiti i coni stimola una reazione fibrosa importante, garantendo una connessione suture- tessuto molto solida. Una volta assorbiti i coni, il supporto dei tessuti è già garantito dalla presenza di tessuto fibroso intorno ed all’interno dei nodi per bloccare i coni stessi. Nel 2009 nascevano altri tipi di sutura con coni bidirezionali che sono tuttora ampiamente utilizzate soprattutto nei paesi asiatici.

Tecnica di inserimento

La tecnica base per l’inserimento delle suture che varia in base alla tipologia utilizzata prevede le presenza di un punto di ingresso e due punti di uscita. Un’anestesia locale viene praticata nel punto di ingresso e nei punti di uscita. Dopo un’accurata disinfezione della pelle, il medico procederà a creare il punto di ingresso per facilitare l’entrata della sutura. Una volta completato l’inserimento delle suture, il tessuto viene compresso fino al risultato desiderato. Alla fine della procedura si tagliano le suture che fuoriescono dalla cute esercitando una leggera pressione con la punta delle forbici in modo tale che quest’ultima resti adeguatamente inserita nel piano sottocutaneo.

Complicanze

Normalmente non sono segnalate complicanze di rilievo. Può, in qualche caso, verificarsi una depressione transitoria nel punto di entrata del filo. Questa depressione può essere minimizzata con una lieve compressione del tessuto al termine della procedura e generalmente tende a scomparire nel giro di qualche giorno. Se vengono rispettati i piani corretti non vi sono complicanze a carico dei nervi ne sanguinamenti importanti. Qualche, eventuale, ecchimosi e un lieve edema tendono a scomparire spontaneamente nel giro di qualche giorno o con l’ausilio di una pomata idonea.

Fili di trazione

I fili di trazione bioristrutturanti rappresentano un nuovo approccio per il trattamento bio-stimolante con effetto lifting per viso, collo e corpo. Si basa sull’inserimento di fili di sutura in PDO, una fibra sintetica potente, costituita da un monofilamento che viene idrolizzato dopo un certo tempo nel tessuto. Hanno un’unica direzione e agiscono stimolando i tessuti stessi provocando una fibrosi che favorisce la produzione di nuovo collagene e l’incremento del metabolismo cellulare. La pelle nel tempo acquisterà maggiore compattezza, tonicità e luminosità. I fili di biostimolazione in PDO sono più semplice da applicare e possono essere usati in tutte le zone corporee sottoposte al cedimento.

Risulta ottenibili e costi

Ottimizzazione della texture, aumento della circolazione dei tessuti circostanti, stimolazione dei tessuti nel lungo periodo, creazione di nuovo collagene e miglioramento di quello alterato, rimodellamento dei tessuti, effetto liftante, luminosità dell’incarnato. Vi è una differenza di costi e quantità di fili da utilizzare per le procedure sopraelencate ( di fili stimolanti se ne usano in una seduta almeno una ventina sul viso, di quelli di trazione da 4 a 6 per un soft lift e una decina per un effetto mini-lifting. Inoltre, anche la seduta è leggermente diversa essendo di più semplice esecuzione e non necessità.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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