Gli interventi per perdere peso

L’obesità è un’epidemia di proporzioni globali, cosi viene ora ufficialmente definita dagli esperti, che mettono in guardia su quello che considerano uno dei più grandi problemi di salute del XXI secolo. Ma che cosa s’intende precisamente per obesità, e perché può diventare un problema medico? L’obesità è una condizione clinica cronica, caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. Si tratta di un disordine causato da vari fattori, che possono presentarsi insieme o singolarmente ( predisposizione genetica, disfunzione del sistema endocrino, assunzione di farmaci, ma soprattutto alterazioni patologiche del comportamento alimentare in associazione a uno stile di vita sedentario) e portano negli anni a un aumento ponderale abnorme.

L’obesità viene calcolata convenzionalmente attraverso la formula del body mass index ( o Bmi, in italiano: indice di massa corporea), ottenuto dividendo il peso corporeo ( in chili) per il quadrato dell’altezza (in metri). Si è in presenza di obesità quando il Bmi è uguale o superiore a 30. L’obesità desta particolare preoccupazione perché nella maggior parte dei casi è accompagnata da altre condizioni croniche quali iperglicemia, dislipidemie ( eccesso di grassi nel sangue come ipercolesterolemie, trigliceridi alti), ipertensione arteriosa ( pressione alta) e iperuricemia; tutte alterazioni che rappresentano un comprovato fattore di rischio per patologie in grado di compromettere la qualità e l’aspettativa di vita, quali il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari (ictus, infarto), alcuni tipi di tumore (mammella, prostata, colon retto, utero, ovaio). Per non parlare, di altre complicazioni causate dall’eccesso di peso, quali problematiche anche gravi a carico del sistema osteo- articolare (artrosi), sindromi da insufficienza respiratoria ( apnee ostruttive notturne), disagi psicologici e sociali causati dalla mancanza di accettazione del proprio corpo. Generalmente, i pazienti obesi faticano molto a disfarsi dei chili in eccesso accumulati negli anni, e non di rado cambiare alimentazione e stile di vita non basta. La chirurgia bariatrica è una pratica relativamente recente ( è stata introdotta in Italia a metà degli anni ’70), che si sta evolvendo rapidamente in termini di sicurezza ( le complicanze operatorie, tra cui lesioni gastriche ed emorragie, si attestano intorno al 3%) ed efficacia, per rispondere adeguatamente alle accresciute richieste di questi ultimi anni. Sempre più studi dimostrano che la soluzione chirurgica, oltre a determinare un’importante riduzione del peso, aumenta la sopravvivenza e agisce positivamente sulle patologie correlate all’obesità. Attenzione però: la chirurgia bariatrica non è indicata per tutti i pazienti e soprattutto non può essere richiesta per motivi puramente estetici.

Tre tipi di interventi

Nella maggior arte dei casi l’operazione chirurgica bariatrica viene eseguita per via laparoscopica, in anestesia generale. Ecco i tre tipi di intervento:

  • Interventi gastrorestrittivi: riducono la capacità dello stomaco, limitando la quantità di cibo che si può assumere in un solo pasto. Appartengono a questa tipologia il bendaggio gastrico regolabile, la gastroplastica verticale e la più recente sleeve gastrectomy, attualmente la tecnica più utilizzata al mondo.
  • Interventi malassorbitivi: comportano un marcato cambiamento del processo digestivo e riducono l’assorbimento del cibo attraverso il collegamento diretto tra lo stomaco ( che viene ridotto tramite asportazione) e la parte terminale dell’intestino tenue. Sono generalmente interventi più invasivi rispetto alle altre metodiche, ma offrono al paziente obeso maggiori probabilità di riuscire a mantenere la riduzione del peso corporeo nel lungo periodo.
  • Interventi misti: abbinano la componente gastrorestrittiva a quella di ridotto assorbimento del cibo. Comprendono il bypass gastrico e le varianti.

Sarà lo specialista, a seconda del grado di obesità e dello stato generale di salute del paziente, a decidere per quale intervento optare. Attualmente circa il 15% degli interventi viene eseguito utilizzando le innovative tecniche endoluminali transorali, che consentono di raggiungere lo stomaco attraverso la bocca con l’assistenza della video endoscopia flessibile. Queste procedure, molto richieste grazie alla loro minore invasività e al fatto che non necessitano di anestesia generale, sono indicate in pazienti con obesità di primo grado ( Bmi inferiore a 35) o in chi ha un elevato rischio di complicanze intraoperatorie.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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