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Prima visita ginecologica

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Secondo gli esperti il momento giusto per programmare la prima visita ginecologica è intorno ai 14 anni. Il primo approccio imbarazza e preoccupa un po’ tutte. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza dall’altronde, è tra i più delicati nella vita di una donna, è un periodo di transizione in cui cambiano gli equilibri a tutti i livelli, fisico, emotivo, psicologico, e la prima visita è una tappa che segna un po’ questo passaggio. La prima visita serve innanzitutto per cominciare a famigliarizzare con il ginecologo, far capire alle future donne che possono avere un punto di riferimento se lo desiderano, qualcuno con cui poter condividere dubbi, piccole ansie, e non solo a cui rivolgersi in caso di disturbi. Durante il primo appuntamento col medico di solito basta il colloquio, perché, attraverso la storia clinica della bambina o ragazza e quella della sua famiglia, già ci si può orientare su diversi aspetti: le eventuali problematiche a rischio, come la famigliarità per endometriosi, problemi trombofilici, malattie cardiovascolari, diabete. Si può fare un’idea su alimentazione e stato nutrizionale, che influenzano non poco sulla salute riproduttiva, oltre che su quella generale. Durante il colloquio, se già c’è, si parla anche della fisiologia della mestruazione: quando è comparsa, intensità, durata e frequenza dei flussi, se a questa si associano altri sintomi, ed eventualmente quali.

Come prepararsi all’incontro

La prima visita ginecologica e in generale le visite di controllo ginecologico non richiedono una particolare preparazione. Tuttavia, è importante che tu tenga a mente alcune informazioni utili: cerca di ricordare la data del tuo ultimo ciclo mestruale, parla di eventuale presenza di dolore, crampi, irregolarità, emorragie particolari o cambiamenti d’umore. Non temere di parlare apertamente della tua vita sessuale. Le informazioni riguardo eventuali rapporti sessuali sono fondamentali per un corretto esame del paziente, verrà preservata la tua privacy e nessuno ti giudicherà. Ti verrà chiesto anche se fumi e quante sigarette al giorno fumi abitualmente

Utile l’ecografia

Se ci sono motivi per indagare qualche aspetto, dopo il colloquio si può procedere con la visita vera e propria. In genere si effettua un’ecografia pelvica per via transaddominale, dall’esterno e a vescica piena, che serve a valutare la morfologia della vescica, vagina, utero e ovaio, fornendo anche notizie sulla funzionalità ovarica. Se necessario e se la ragazza accetta serenamente, si possono valutare i genitali esterni e il grado di sviluppo dei cosiddetti caratteri sessuali secondari, come il seno e i peli pubici.

In caso di dolore pelvico

Tra i problemi più comuni in questa fascia d’età, il primo è la dismenorrea, un dolore pelvico che si manifesta con la comparsa delle mestruazioni. Se per alcuni problemi l’invito è una vigile attesa, per altri c’è sempre bisogno di un controllo: se il ciclo è molto doloroso, si avverte bruciore o prurito ai genitali, in caso di perdite diverse dal solito o maleodoranti e se a 15 anni non è ancora comparsa la prima mestruazione. Si devono infatti escludere eventuali patologie cromosomiche o malformative. Bisogna rivolgersi al medico per una valutazione clinica anche in caso di dolore addominale, qualsiasi età abbia la bambina, anche da piccolissima. In quanto potrebbe essere la spia della presenza di una cisti dermoide, una formazione ovarica benigna che va trattata tempestivamente per l’alto rischio di torsione, che impedisce l’apporto di sangue all’ovaio.

Prevenire le malattie sessuali

Con le più grandi l’appuntamento col ginecologo è anche l’occasione per affrontare i temi sulla salute sessuale che, nella maggior parte dei casi, equivale a parlare soprattutto di prevenzione. Si sensibilizza le ragazze sull’importanza di usare il profilattico fin dal primo rapporto, non solo per prevenire gravidanze indesiderate, ma per evitare le malattie a trasmissione sessuale che registrano ancora incidenze preoccupanti. Ancora meglio se associato a contraccettivi di lunga durata, come spirale endouterina o impianto sottocutaneo. Questi dispositivi sono di prima scelta per le giovani, anche se le ragazze di solito optano per la pillola in quanto da loro benefici molto graditi, come la diminuzione dei dolori mestruali e della tanto odiata acne. Il ginecologo deve proporre tutte le alternative partendo dalle più efficaci, poi va inteso che la scelta spetta solo e soltanto alla ragazza.

Vaccino HPV

Prevenzione non significa solo usare il preservativo, ma fare tutto ciò che preserva la salute, come il vaccino anti HPV per proteggersi dal papilloma virus. Alla luce dei dati disponibili, l’OMS ha inizialmente consigliato la vaccinazione di tutte le ragazze prima dell’inizio dell’attività sessuale. Il momento critico per il contagio, infatti, è nell’adolescenza e nella prima giovinezza, anche se l’effetto mutageno del virus è lento, per cui i tumori possono comparire anche diversi decenni dopo. Dato che le statistiche dimostrano che un’alta percentuale di ragazze ha il primo rapporto sessuale intorno ai 13 anni, l’Italia, come molti Paesi europei, ha stabilito che la vaccinazione debba essere fatta nel dodicesimo anno di età. Ciò non significa che non si possa posticiparla, ma in quel caso si esce dal programma vaccinale pubblico e bisogna provvedere privatamente.

Silvia Trevaini

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