Come ritrovare sé stessi: la terapia dell’isolamento

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Nel corso della nostra vita, può accadere di sentirci persi e di non sapere né chi siamo né dove stiamo andando. Non ci riconosciamo più, ci sentiamo vuoti e ciò che ci ha reso felici fino a ora, non ci dà più nessuno stimolo. All’improvviso, ci sembra di non sapere più cosa vogliamo. Per questo, è necessario ritrovare sé stessi, per poter capire nuovamente in quale direzione andare. Ritrovare sé stessi vuol dire imparare nuovamente a conoscersi, come se si avesse a che fare con una persona nuova. Ciò vuol dire cominciare un grande lavoro di introspezione che serve a fare un viaggio dentro sé stessi e capire chi siamo in realtà, al di fuori di ciò che gli altri pensano di noi e di tutti i condizionamenti esterni e interni. Se non sappiamo chi siamo, infatti, non potremo trovare la direzione da seguire, quella che fa al caso nostro. Per fare questo viaggio interiore, dunque, dobbiamo sbarazzarci delle etichette che ci hanno affibbiato fin dall’infanzia e ricostruire la nostra identità. Se tu fossi in grado di isolarti e annullare tutte le influenze esterne, ti accorgeresti che una volta che hai ricaricato le batterie, puoi affrontare il mondo con molto più coraggio, superando tutte le paure. Isolandoti per un po’ capiresti che tante delle cose che ti fanno male, dipendono da situazioni ed eventi che non potrai mai controllare. Per questo a volte è importante imparare a stare da soli. Soltanto nella solitudine abbiamo la facoltà di entrare in contatto con i nostri sentimenti più intimi, con i nostri bisogni, con i nostri valori. Ecco che la ricerca della solitudine non è fuga dal mondo, non è presunzione di autosufficienza, ma un bisogno autentico di ritrovare sé stessi e di adattarsi ad una dimensione nuova, quando nella nostra vita intervengono grandi cambiamenti, siano essi positivi o negativi. Ne parliamo insieme al Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica, coach di crescita personale e fondatore del Metodo Ongaro.

Dott. Filippo Ongaro

Perché succede di sentirsi smarriti e persi?

Credo che sia del tutto normale in realtà. La vita ci pone davanti a cambiamenti anche non voluti e perdere la direzione non è così strano. Forse in una società che è succube di un forte desiderio di controllo ci appare come qualcosa da evitare a tutti i costi ma in realtà è una condizione che andrebbe accettata e vista come un’opportunità. È evidente però che non dobbiamo rimanerne succubi ma al contrario usare questo malessere momentaneo come spinta per cambiare e crescere.

Cosa fare per ritrovare sé stessi e il proprio posto nel mondo?

Il primo punto è proprio quello di accettare, di non prendere la situazione come se fosse di per sé stessa un problema. Occorre tornare alla radice e conoscersi meglio. Capire quali sono i veri bisogni da soddisfare e comprendere la causa, l’origine del disagio. Sentirsi smarriti fa paura ma è anche l’occasione possibile per trovare una nuova strada, un nuovo percorso che magari ci darà maggiori soddisfazioni.

Cosa s’intende per terapia dell’isolamento e come può aiutarci?

Significa lasciare finalmente spazio a sé stessi, alle proprie emozioni di emergere, di farsi sentire invece di essere soffocati e schiacciati dal costante rumore di fondo della nostra società. Significa anche ripararsi dalla paura del giudizio degli altri, dal terrore dell’abbandono. In sostanza tornare a stabilire un rapporto vero, forte e stabile con sé stessi. A volte basta davvero poco. Qualche giorno da soli in montagna, per esempio, è sufficiente per riscoprirsi nelle proprie fragilità ma anche nelle forze.

 

 

trevaini50Silvia Trevaini

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