Pulire a fondo grazie ai gemmoderivati

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Grazie al dottor Pol Henry di Bruxelles, è stata scoperta una similitudine tra tessuti vegetali e animali (di cui anche l’uomo fa parte), la cui reazione alle sostanze è identica. Una sorta di parallelismo tra uomo e foresta: se una certa pianta è in grado di bonificare e arricchire il suolo di un particolare terreno, può avvenire lo stesso processo con il terreno umano. Ne parliamo insieme a Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica di Milano. Continua a leggere

Tutti i tipi di squat

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È curioso pensare all’arrivo delle vacanze e doversi far prendere dall’ansia. La prova costume è il più delle volte proprio questo: un senso di frustrazione dovuto all’impossibilità di raggiungere l’obiettivo che ci siamo fissati. Il problema, però, non è nella nostra forma fisica, ma nell’obiettivo che ci imponiamo. Ecco allora che anche le vacanze assumono troppo spesso i contorni dell’insoddisfazione, vanificando lo spirito che dovrebbe caratterizzarle: ovvero il relax e il divertimento. Anche se non possiamo pretendere miracoli, esistono una serie di esercizi per i glutei da fare a casa a partire da qualche mese prima rispetto alle vacanze, in modo da tonificare il proprio lato b e poter indossare il costume con disinvoltura. Uno degli esercizi più frequenti negli allenamenti in palestra per glutei super tonici è senza dubbio lo squat. Esso, infatti, non sollecita soltanto i muscoli delle gambe e i glutei, ma anche il core (pavimento pelvico, addome e parte bassa della schiena). La sua esecuzione non è affatto facile. Lo squat non consiste in un banale piegamento sulle gambe. Per eseguirlo in modo corretto è fondamentale che le diverse parti del corpo coinvolte lavorino in armonia. Quando ci si piega è importante che i glutei vadano “in buca”. Infatti, anche se in pochi sono dotati di una mobilità sufficiente per farlo, bisognerebbe abbassarsi il più possibile con il bacino, arrivando a sfiorare il pavimento con i glutei. Continua a leggere

Difendiamoci dall’aria condizionata

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Non è necessario resistere stoicamente alle temperature torride estive, perché se un colpo d’aria fredda può avere conseguenze spiacevoli, tra raffreddori, dolori muscolari e blocchi digestivi, anche il troppo caldo fa ammalare. I climatizzatori consentono al corpo, infatti, di mantenere l’equilibrio termico. I problemi alla salute dipendono da un utilizzo sbagliato: temperatura impostata troppo bassa o cattiva manutenzione dell’impianto. Succede che, quando si verifica un divario termico troppo accentuato tra fuori e dentro, l’aria fredda, inspirata dopo quella calda, irrita le mucose delle vie respiratorie e compromette il sistema naturale di difesa locale. Così virus e batteri presenti nell’ambiente trovano la via d’accesso libera, scatenando raffreddori, faringiti, bronchiti. Un’aria troppo fredda o un’inadeguata pulizia dei filtri del condizionatore possono arrivare a causare problemi anche molto seri, fino alla polmonite. Ma un brusco passaggio termico può causare anche forti mal di testa, torcicollo, mal di schiena. Gli occhi si seccano, si irritano e si arrossano, perché gli apparecchi non ben impostati riducono l’umidità ambientale, favorendo l’evaporazione del film lacrimale.  Ecco alcuni problemi provocati dagli sbalzi di temperatura, vediamo alcune regole da seguire per non ammalarsi: Continua a leggere

La psicologia del profumo

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La scelta del profumo non è casuale anche quando acquistiamo un profumo pensando che sia “solo” una questione di gusto, ma deriva da un insieme di azioni, spesso inconsce, che avvengono prima di tutto a livello cerebrale. L’olfatto è un senso particolarmente antico, che ha avuto un importante significato evolutivo per i mammiferi, che erano cacciatori e predatori notturni, per sfuggire ai dinosauri, più grandi e strutturati, che allora dominavano il mondo. Nessuno però pare mai essersi occupato di recensire gli odori né di tenere conto della provenienza anche se, così come i suoni e i colori, anche gli odori sono legati alla sorgente emittente. Infatti, alcuni botanici sono in grado di riconoscere la famiglia di appartenenza del genere della pianta proprio dall’odore. E il profumo? Il profumo è il risultato del lavoro dell’uomo sull’odore.  Gli odori sono immagazzinati nella memoria in un contesto sensoriale ed emozionale non sempre cosciente e spesso in associazione a immagini e suoni. Possono essere definiti buoni o cattivi a seconda del gusto personale di ciascuno. Un odore si basa sull’emozione, la sensibilità, l’immaginazione e la memoria olfattiva si forma durante tutto il corso della vita. Fin dal terzo mese il feto percepisce gli odori che impara a gestire alla nascita attraverso il flusso respiratorio. La nostra educazione, i nostri ricordi, il nostro vissuto, formano il presupposto che verrà associato, attraverso un sistema di legami, a un’esperienza precisa: un odore a una persona, un luogo, un momento, una sensazione. La memoria olfattiva si forma per ripetizione o per fatto mancante. Continua a leggere

Pelle a chiazze

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Grazie a personaggi noti come la modella Winnie Harlow o l’attrice Kasia Smutniak, bellissime donne che hanno deciso di mostrare la “loro” vitiligine, oggi questo problema della pelle che si manifesta con chiazze bianche sul viso e sul corpo viene affrontato con maggiore positività e vissuto con meno imbarazzo. E se è vero che alcune di queste celebrità hanno scelto di non curare del tutto la vitiligine, diventata per loro un punto di forza dopo anni di battaglia sociale, le soluzioni per limitarne le manifestazioni visibili non mancano. Ne parliamo con il dottor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Continua a leggere

L’aneurisma dell’aorta

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L’aneurisma colpisce in media cinque persone ogni mille e viene definito un killer silenzioso perché nella maggior parte dei casi non provoca sintomi: spesso viene addirittura scoperto accidentalmente durante esami radiologici prescritti per altri problemi di salute. L’aneurisma più subdolo e sfuggente è quello che interessa il tratto ascendente dell’aorta, che in genere rimane asintomatico fino a quando non si verifica la dissezione (cioè la lacerazione dello strato più interno della parete vascolare) oppure la rottura: l’emergenza in questi casi è evidente, perché causa un forte dolore dietro lo sterno e uno shock dovuto al calo di pressione del sangue, che non arriva a sufficienza ai vari organi provocando l’ischemia. Se l’aneurisma interessa l’arco aortico e comprime esofago e trachea, allora possono insorgere difficoltà nell’alimentarsi, cambiamenti nel tono della voce o una paralisi del nervo laringeo che muove le corde vocali. Nel caso di aneurisma dell’aorta toracica o addominale, invece, i sintomi sono in genere modesti e difficili da inquadrare senza ulteriori indagini. Continua a leggere