Il potere guaritore degli alberi

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La Forest Therapy, conosciuta anche come Silvoterapia, si basa sulla convinzione che le piante possiedano il potere di fornirci energia rivitalizzante, curare alcuni disturbi e risvegliare qualità latenti dentro di noi. Sebbene abbia una storia di lunga data, è stato solo all’inizio del XX secolo che ha ottenuto il riconoscimento nella comunità scientifica. Di conseguenza, è ora considerata una delle terapie complementari che può affiancarsi alla moderna medicina scientifica per fornire ulteriori benefici.

La sua storia

La silvoterapia, antica pratica curativa, veniva praticata dai sacerdoti celtici che risiedevano nell’Europa centrale e nelle isole britanniche. Questi sacerdoti non erano solo i guardiani della cultura del loro popolo, ma ricoprivano anche posizioni stimate come filosofi, scienziati e consiglieri del re. Apprezzati per la loro saggezza e conoscenza, credevano nel significato magico e religioso delle foreste, portandoli a sviluppare una profonda connessione con l’ambiente e le sue energie attraverso vari rituali come canti, formule, preghiere e incantesimi sacri. Sfortunatamente, non è sopravvissuta alcuna documentazione scritta di queste pratiche. Inizialmente, gli alberi erano visti come esseri viventi dotati di anima, sensibilità e intelligenza, che li rendevano una fonte di energia. L’interazione tra esseri umani e piante durante questa pratica si concentra sul miglioramento dell’empatia unica tra i due. Le foreste erano considerate templi sacri e richiedevano una gestione attenta e sensibile dei rapporti umani con esse. Si credeva che gli alberi potessero provare dolore, provare gioia e persino cercare vendetta se maltrattati. Pertanto, prima di abbattere gli alberi o raccoglierne i frutti, venivano eseguiti elaborati rituali volti a garantirne il massimo rispetto. Si credeva che distruggere un albero senza una valida ragione avrebbe portato sfortuna all’individuo e avrebbe comportato severe punizioni.

I benefici della pratica

I sacerdoti conoscevano bene la pratica di quest’arte unica, che mirava a procurare un immediato senso di benessere. Questi popoli credevano fermamente che gli alberi possedessero un’essenza spirituale, che li portava a venerarli come entità divine della foresta. Tenevano rituali elaborati, feste e offerte per cercare il favore e la protezione di queste divinità arboree. Nel corso del tempo, la connessione tra gli eventi naturali e gli spiriti delle piante divenne sempre più intrecciata, al punto che si credeva ampiamente che fossero gli stessi spiriti degli alberi a governare i modelli meteorologici e a determinare il successo o il fallimento dei raccolti. Inoltre, le proprietà curative delle piante venivano utilizzate per mantenere la salute e la fertilità degli animali, nonché per affrontare i problemi di infertilità nelle donne.

Silvoterapia attiva

La tecnica prevede di posizionarsi in modo che la schiena tocchi il tronco della pianta, mentre si posiziona il palmo destro sulla pancia e la mano sinistra sui reni, toccando anch’essi il tronco. Una volta in questa posizione, si consiglia di fare una serie di respiri profondi per almeno 20 minuti. In alternativa, la versione “attiva” di questa tecnica prevede l’inserimento di esercizi fisici e posizioni yoga. In alcuni boschi italiani, e anche in alcune strutture alberghiere, sono disponibili sedute terapeutiche per gruppi, famiglie, singoli, adulti e bambini. Queste sessioni offrono una varietà di attività ed esperienze che possono essere vissute all’interno della foresta, consentendo ai partecipanti di interagire con essa attraverso giochi, arte, narrazione, esplorazione sensoriale e meditazione. Questa connessione con la foresta aiuta a stabilire un legame mentale e fisico più profondo con la natura.

Applicazioni della Silvoterapia

I vari benefici derivanti dallo stare in mezzo agli alberi sono ben noti per il trattamento di diverse malattie. Per problemi respiratori e allergie, trovarsi in aree piene di alberi può migliorare la capacità polmonare, ridurre l’irritazione respiratoria e diminuire gli attacchi d’asma. Gli alberi possono anche aiutare contro irritabilità, nervosismo e depressione, così come contro l’ipertensione arteriosa e l’asma bronchiale cronica rilasciando una sostanza disinfettante che abbassa la pressione sanguigna e migliora l’ossigenazione. Per i disturbi mentali come l’insonnia e il nervosismo, nonché per il deficit di attenzione nei bambini, stare vicino agli alberi e in spazi naturali può avere effetti positivi sui processi cognitivi, sull’immaginazione, sulla creatività e sulla concentrazione.

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Silvia Trevaini

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