Il crollo delle temperature colpisce gli individui in modo diverso, poiché la percezione del freddo o del caldo varia da persona a persona. Alcuni amano tenere le finestre aperte anche in inverno, mentre altri si coprono subito al minimo segnale di brezza. Allo stesso modo, c’è chi preferisce vestirsi leggero e chi opta per capi pesanti, come dolcevita o maglioni di lana. Le sensazioni di caldo e freddo sono strettamente legate alla nostra percezione soggettiva della temperatura esterna rispetto alla temperatura corporea. Ma da cosa dipendono queste differenze? Oltre alle preferenze personali, ci sono fattori genetici, ormonali e di circolazione sanguigna che possono influenzare come ognuno di noi reagisce ai cambiamenti climatici.
Perché alcune persone sentono più freddo di altre?
La pelle umana, il nostro strato protettivo più esterno, è dotata di recettori nervosi specializzati nel rilevare i cambiamenti di temperatura. Questi recettori, controllati dalla ghiandola pituitaria (o ipofisi), situata nel cervello, sono fondamentali per attivare i meccanismi di risposta al freddo. Quando la temperatura esterna scende, i recettori nervosi stimolano la contrazione dei piccoli muscoli presenti sotto la pelle, innescando così una lieve produzione di calore. Tuttavia, la sensibilità di questi recettori può variare da persona a persona, influenzando l’intensità della sensazione di freddo. Un altro fattore importante che può accentuare la sensazione di freddo è la pressione sanguigna bassa. Quando la pressione arteriosa è ridotta, il flusso sanguigno agli organi periferici, come la pelle e le estremità, si riduce, facendo percepire maggiormente il freddo. Le mani e i piedi, in particolare, sono le zone più soggette a questo fenomeno.
Disfunzioni della tiroide e percezione della temperatura
La tiroide, una ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, è fondamentale per regolare il metabolismo e, quindi, il controllo della temperatura corporea. Le persone che soffrono di ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide produce pochi ormoni, tendono a sentirsi più fredde del normale. Questo avviene perché il metabolismo rallenta, riducendo la capacità del corpo di generare calore. Al contrario, chi soffre di ipertiroidismo, ossia una tiroide iperattiva, può percepire un eccessivo calore. Questo squilibrio può portare a una sensazione di calore costante, sudorazione eccessiva e un metabolismo accelerato, che tende a bruciare più energia.
Vampate di calore: un disturbo comune ma da non sottovalutare
Le vampate di calore rappresentano un’esperienza spiacevole per molte persone, soprattutto per le donne durante la menopausa. Questi episodi di intenso calore corporeo possono verificarsi durante la notte, causando sudorazione eccessiva e disturbando il sonno. In questi casi, è importante consultare un medico per individuare la causa sottostante e ricevere il trattamento adeguato. Le vampate di calore sono spesso legate a cambiamenti ormonali, ma possono essere causate anche da stress, squilibri nella tiroide o reazioni emotive. Una visita specialistica presso un endocrinologo o un medico di medicina interna può aiutare a identificare la causa specifica. Gli esami del sangue per monitorare i livelli ormonali sono un punto di partenza essenziale, seguiti da eventuali test diagnostici come l’ecografia o la tomografia computerizzata (TC). In alcuni casi, può essere utile sottoporsi a una video capillaroscopia, un esame che permette di osservare i capillari e la microcircolazione direttamente sulla cuticola dell’unghia. Questo esame può fornire informazioni preziose sullo stato di salute della circolazione periferica. Infine, per problemi più complessi, il medico potrebbe suggerire l’uso di un termografo, un dispositivo che mappa la temperatura corporea e aiuta a individuare eventuali aree anomale di calore o freddo.
Perché le donne sentono più freddo degli uomini?
È una credenza diffusa che le donne siano più sensibili al freddo rispetto agli uomini, e dietro questa idea si celano basi scientifiche. Uno dei motivi principali è che, mediamente, le donne hanno meno massa muscolare rispetto agli uomini. I muscoli producono calore, quindi una minore quantità di muscoli porta a una minore generazione di calore interno. Inoltre, le donne hanno una microcircolazione meno efficiente in alcune zone periferiche del corpo rispetto agli uomini. Questo significa che il calore generato dai muscoli e trasportato dal sangue non arriva in modo uniforme a tutte le parti del corpo, in particolare alle estremità come mani e piedi, che tendono a raffreddarsi più velocemente. A questo si aggiungono anche le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale o la menopausa, che possono influenzare ulteriormente la percezione della temperatura.
Il ruolo degli ormoni e dell’emotività
Infine, va considerato che la percezione della temperatura non è solo una questione fisica. Anche le emozioni e il sistema nervoso autonomo giocano un ruolo significativo. Lo stress e l’ansia, per esempio, possono influenzare la nostra tolleranza al freddo e al caldo, causando sudorazione o brividi a seconda della situazione emotiva. Questo spiega perché, in momenti di forte tensione emotiva, alcune persone avvertano vampate di calore o brividi, anche in assenza di variazioni reali della temperatura ambientale.
Silvia Trevaini
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