Secondo i dati diffusi dal CONI, la pallavolo è il terzo sport più praticato in Italia dopo il calcio e il tennis, prima ancora del basket e dell’atletica leggera, ed è il preferito tra le donne di tutte le età. Perché? Perché è uno sport di squadra che aiuta a socializzare, mantiene attiva la mente e stimola la concentrazione, ma soprattutto rassoda tutti i muscoli e brucia calorie.
Giocando a pallavolo a scopo ludico si allenano anche il cuore e i polmoni, così da preservarne l’efficienza. A questi organi, però, non vengono richiesti sforzi particolarmente intensi. Infatti, a brevi momenti in cui si è coinvolti direttamente nel gioco ne seguono altri in cui si aspetta la “risposta” della squadra avversaria; inoltre, tra uno scambio e l’altro c’è la possibilità di riposare. Per questo motivo, se non si hanno particolari problemi di salute e se non si chiedono sforzi eccessivi al proprio fisico, si può giocare a pallavolo anche quando non si è più giovanissimi. Se la si pratica a livello non agonistico, la pallavolo è uno sport che non richiede un impegno fisico notevole. Ciò però non significa che non sia un’attività che comporta benefici per la salute. Fatta con regolarità, tiene in allenamento tutto il corpo e preserva anche l’elasticità delle articolazioni. Inoltre, come le altre attività sportive, anche il volley aiuta a evitare il sovrappeso. L’assenza di contatto fisico fa sì che nella pallavolo si verifichino meno infortuni rispetto ad altri sport anche se a volte ci si può fare comunque male. A essere a rischio sono le articolazioni degli arti inferiori, soprattutto le caviglie e le ginocchia che, atterrando male dopo un salto, possono subire distorsioni. Inoltre, se le si muove in modo scorretto o se le si sollecita troppo, possono infiammarsi. Cerchiamo di capire perché riscuote così tanti consensi.
Glutei tonici e cosce snelle: salti, scatti, corsa. La pallavolo è uno sport che ti aiuta a conquistare un lato b tonico e allenato. Sono proprio questi movimenti particolari a definire e scolpire i glutei e a tonificare le cosce. Quando i muscoli mancano di tonicità, tra le zone del corpo a maggior rischio di “cedimento” ci sono proprio i glutei. Due sessioni di pallavolo alla settimana sono sufficienti a ottenere glutei e gambe al top.
Potenzia la concentrazione: anche quando ci si cimenta nella pallavolo solo per divertimento, s’impara a “leggere” in anticipo le intenzioni degli avversari, così da elaborare in tempi brevi le giuste contromosse. In questo modo, si affinano le capacità di concentrazione e di attenzione. Tutte le azioni di gioco sono diverse fra loro e la capacità di risposta “mentale” è fondamentale per conquistare il punto.
Migliora la coordinazione: per conquistare il punto è necessario anche padroneggiare le tecniche di gioco eseguendo correttamente ricezioni, palleggi, attacchi, muri e battute. Per effettuare nel modo giusto questi gesti tecnici è fondamentale ripeterli di frequente, sia durante gli allenamenti sia nel corso delle partite. Così facendo, si diventa più coordinati, anche al di fuori del campo da gioco.
Insegna a fare squadra: nel volley bisogna anteporre gli interessi del gruppo a quelli dei singoli giocatori. Non soltanto perché altrimenti è più difficile raggiungere i risultati, ma anche perché, se non lo si fa, l’esperienza è meno appagante. La pallavolo, come altri sport di squadra, oltre a favorire la socializzazione insegna anche il valore della collaborazione. Essere una squadra significa valorizzare le risorse e nascondere le debolezze di ogni giocatore. Siccome la pallavolo prevede la rotazione delle posizioni in campo che i giocatori devono ricoprire, ciascuno è chiamato innanzitutto a capire quale sia il ruolo in cui riesce a esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Questo però non vuol dire che ci si debba impegnare meno quando si ricoprono posizioni poco congeniali. Altrimenti, a essere danneggiata è tutta la squadra.
Scarica lo stress: soprattutto quando si gioca per divertimento, la pallavolo rappresenta una preziosa valvola di sfogo. Praticando questo sport, infatti, è possibile liberarsi dalle tensioni accumulate, abbassando i livelli di stress. Ad aumentare la serenità e il benessere contribuisce anche il fatto che, nella maggior parte dei casi, si gioca insieme agli amici, in un clima rilassato, in cui il raggiungimento dei risultati è importante, ma non fondamentale. Se poi si entra a far parte di una squadra si ha la possibilità di stringere nuovi legami.
Uno sport per tutti: ebbene sì, si può praticare a qualunque età. Le prime esperienze si possono avere già intorno ai 5-6 anni, con le basi, ovvero con il gioco della “palla rilanciata” che aiuta i bambini nella coordinazione corporea e nell’equilibrio. Tra i 7 e i 10 anni si pratica invece il minivolley, atto a perfezionare il gioco ma senza sovraccaricare il fisico, come avverrà poi negli anni di preagonismo e agonismo. Nulla vieta di giocare fino a 80 anni, se il fisico regge. Bastano una palla, due persone e una rete (volendo neppure quella).
Silvia Trevaini
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