Originario dell’America Centrale, l’amaranto è una pianta che affonda le sue radici nella storia delle antiche civiltà precolombiane. Gli Aztechi, in particolare, lo consideravano un alimento sacro, definendolo il “grano d’oro degli dèi” e utilizzandolo sia come nutrimento che come simbolo nelle cerimonie religiose. Nonostante le somiglianze nel gusto con i cereali tradizionali, l’amaranto è classificato come pseudocereale, appartenendo alla famiglia delle Amaranthaceae, anziché a quella delle Graminaceae. Questo dettaglio botanico lo rende unico nel panorama alimentare.
Un concentrato di proteine e nutrienti essenziali
I minuscoli semi dell’amaranto sono un vero scrigno di proteine ad alto valore biologico, particolarmente ricchi di lisina, un amminoacido essenziale spesso carente nei cereali comuni. Questo lo rende un alimento ideale per chi segue una dieta vegetariana o vegana, o per chi cerca alternative proteiche vegetali. Non solo: l’amaranto contiene una vasta gamma di minerali essenziali come calcio, ferro, magnesio e fosforo, oltre a vitamine del gruppo B, vitamina C e acido aspartico. Questi nutrienti sono particolarmente utili per supportare il corpo nei periodi di stress fisico o mentale, contribuendo a combattere la stanchezza e migliorare la salute generale.
Un alleato contro il colesterolo e i disturbi cardiovascolari
Tra i componenti chiave dell’amaranto spiccano i fitosteroli, composti vegetali che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) nel sangue. Studi recenti suggeriscono che l’assunzione regolare di alimenti ricchi di fitosteroli possa favorire la prevenzione di patologie cardiovascolari, grazie alla loro capacità di migliorare il profilo lipidico e ridurre il rischio di arteriosclerosi. Inoltre, l’amaranto è naturalmente privo di glutine, rendendolo una scelta eccellente non solo per chi soffre di celiachia o intolleranze al glutine, ma anche per chi desidera adottare una dieta più leggera e digeribile. Grazie alla sua elevata concentrazione di fibre, questo pseudocereale favorisce la regolarità intestinale e contribuisce alla salute del microbiota.
Un potente antiossidante per combattere l’invecchiamento cellulare
L’amaranto è noto anche per le sue proprietà antiossidanti, grazie alla presenza di acidi fenolici e altri composti bioattivi. Questi antiossidanti combattono i radicali liberi, molecole instabili che possono accelerare l’invecchiamento cellulare e favorire l’insorgenza di malattie croniche. Sebbene parte di queste proprietà antiossidanti possa diminuire con la cottura, l’amaranto rimane comunque un alimento benefico. Uno studio recente condotto dall’Università Nazionale di San Luis, in Argentina, ha evidenziato come il consumo regolare di amaranto possa proteggere il fegato dallo stress ossidativo, un fattore associato a cattive abitudini alimentari e al consumo eccessivo di alcol.
Attenzione alle controindicazioni
Nonostante i numerosi benefici, l’amaranto presenta alcune controindicazioni. Il suo contenuto di acido ossalico può ridurre l’assorbimento di minerali come calcio e zinco, rendendolo un alimento da consumare con moderazione in caso di problemi renali, artrite reumatoide o gotta. Inoltre, il suo elevato contenuto proteico lo rende poco adatto a essere combinato in grandi quantità con altri alimenti proteici come carne o latticini, per evitare un sovraccarico digestivo.
Come utilizzare l’amaranto in cucina
Versatile e facile da preparare, l’amaranto può essere impiegato in numerose ricette salutari e gustose. Tra i metodi più comuni di utilizzo troviamo:
- Cottura per assorbimento: I semi vengono cotti in acqua per circa 20 minuti, fino a ottenere una consistenza morbida. Si possono combinare con cereali come riso, miglio o avena per creare piatti equilibrati.
- Insalate estive: L’amaranto cotto è ideale per insalate fresche a base di verdure e legumi.
- Zuppe e minestre: Perfetto per arricchire minestroni e vellutate, offrendo un tocco di cremosità e un surplus di nutrienti.
- Amaranto soffiato: Ottimo per la colazione, può essere aggiunto a yogurt, frutta o porridge, o utilizzato per creare snack energetici come barrette con frutta secca e cioccolato fondente.
- Polpette e burger: Un’alternativa nutriente alle classiche polpette di carne, abbinato a verdure e spezie.
- Popcorn di amaranto: Una preparazione veloce e originale per ottenere piccoli popcorn da utilizzare come snack o topping.
L’amaranto nella nutraceutica e nel plant-based
Negli ultimi anni, l’amaranto sta guadagnando popolarità anche nel settore nutraceutico e nelle diete plant-based. Alcuni produttori stanno sperimentando la farina di amaranto come base per prodotti da forno senza glutine, mentre altri lo integrano in barrette proteiche o superfood mix destinati agli sportivi. Inoltre, il crescente interesse per la sostenibilità alimentare rende l’amaranto una scelta ideale: la sua coltivazione richiede meno acqua rispetto ai cereali tradizionali ed è resistente a condizioni climatiche avverse, una caratteristica preziosa in un’epoca di cambiamenti climatici.
Silvia Trevaini
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