
Profumi irresistibili, prezzi accessibili e design moderni: è facile capire perché le sigarette elettroniche abbiano conquistato così tanti giovani negli ultimi anni. In Italia, come in molti altri paesi, svapare sta diventando una moda. Ma dietro questa tendenza si nascondono rischi che non sempre vengono presi sul serio. Un tempo pubblicizzate come un’alternativa più sana alle sigarette tradizionali, le e-cig sono ora al centro di un acceso dibattito. Sempre più studi mettono in luce i loro potenziali effetti negativi, specialmente per gli adolescenti. È quindi importante fermarsi un attimo e chiedersi: quanto sono davvero sicure?
Un aiuto per smettere? Non proprio
Quando sono arrivate sul mercato, le sigarette elettroniche sembravano essere la soluzione perfetta per chi voleva smettere di fumare. L’idea era semplice: sostituire il tabacco con una dose di nicotina “più pulita” e meno dannosa. Ma le cose non sono andate esattamente così. Uno studio italiano condotto dall’Istituto Mario Negri, in collaborazione con l’AIRC, ha smontato questa convinzione. I risultati sono chiari: le sigarette elettroniche, se utilizzate senza un vero programma antifumo, non aiutano a smettere di fumare. Anzi, aumentano il rischio di ricaduta. Chi prova a svapare per liberarsi del tabacco finisce spesso per usare entrambe le cose, sigarette elettroniche e tradizionali, aggravando la situazione. E c’è di più: molti giovani non fumatori che iniziano con lo svapo finiscono per passare al tabacco vero e proprio. Si parla di un rischio nove volte maggiore rispetto a chi non ha mai svapato. È il cosiddetto “gateway effect”: le sigarette elettroniche, anziché essere un’alternativa innocua, diventano una porta d’ingresso verso il fumo tradizionale.
Chi utilizza le sigarette elettroniche?
Le persone che usano le sigarette elettroniche si dividono principalmente in due gruppi. Da una parte, ci sono i “doppi utilizzatori”, cioè fumatori abituali che alternano le sigarette tradizionali e quelle elettroniche. Per loro, le e-cig sono un modo per fumare in situazioni dove il tabacco è vietato, come nei luoghi chiusi o al lavoro. Ma questa abitudine non riduce il consumo complessivo di nicotina, anzi, spesso lo amplifica. Dall’altra parte, ci sono i nuovi utilizzatori, molti dei quali sono giovani o adolescenti. Per loro, le sigarette elettroniche rappresentano una novità, un modo per provare il “fascino” del fumo senza percepirne i pericoli. Il problema è che questo approccio apparentemente innocuo può facilmente trasformarsi in una dipendenza vera e propria.
Una moda sempre più diffusa tra i giovani
I numeri non mentono: lo svapo è sempre più popolare tra i ragazzi. In paesi come il Regno Unito e il Canada, il numero di giovani tra i 16 e i 19 anni che utilizzano sigarette elettroniche è aumentato in modo preoccupante. In Italia, anche gli adolescenti più piccoli, tra i 13 e i 15 anni, si avvicinano sempre di più a questo mondo. Ma perché le sigarette elettroniche attirano tanto i giovani? In parte è colpa delle strategie di marketing: aromi dolci e fruttati, confezioni colorate, dispositivi dal design elegante che sembrano gadget tecnologici più che sigarette. E poi c’è il prezzo, spesso alla portata dei ragazzi, e la facilità con cui possono procurarsele, nonostante i divieti di vendita ai minorenni. Il risultato? Molti genitori credono erroneamente che le sigarette elettroniche siano un’alternativa più sicura, mentre gli adolescenti si lasciano sedurre dalla moda senza considerare i rischi.
Ma fanno davvero male?
La grande domanda è questa: le sigarette elettroniche sono davvero innocue? La risposta, purtroppo, è complicata. A differenza del fumo tradizionale, che conosciamo bene dopo decenni di studi, le sigarette elettroniche sono sul mercato da poco più di dieci anni. Questo significa che non abbiamo ancora abbastanza dati per capirne gli effetti a lungo termine. Certo, alcuni rischi sono già noti. Ad esempio, il glicole propilenico, un ingrediente comune nei liquidi da svapo, può irritare le vie respiratorie. E poi ci sono gli aromi e gli additivi, che a certe temperature possono trasformarsi in sostanze tossiche. In alcuni casi, nei vapori sono stati rilevati metalli pesanti come il nichel e il piombo, che possono causare danni ai polmoni e al sistema cardiovascolare. Un altro problema è che il mercato delle sigarette elettroniche è in continua evoluzione. Nuovi liquidi e dispositivi compaiono ogni giorno, rendendo difficile per i ricercatori tenere il passo. Questo significa che potremmo scoprire nuovi rischi solo tra molti anni.
Le sigarette elettroniche possono sembrare meno pericolose rispetto al fumo tradizionale, ma la realtà è molto più complessa. Per molti giovani, rappresentano un primo passo verso il tabacco, mentre per i fumatori abituali rischiano di diventare un’aggiunta piuttosto che un’alternativa. La cosa più importante, soprattutto per i genitori, è non sottovalutare i rischi dello svapo. Dietro il design accattivante e gli aromi piacevoli si nascondono dipendenze e potenziali danni alla salute. E mentre aspettiamo studi più approfonditi, la prudenza è d’obbligo: meglio prevenire che curare.

Silvia Trevaini
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