L’obesità è un’epidemia di proporzioni globali, cosi viene ora ufficialmente definita dagli esperti, che mettono in guardia su quello che considerano uno dei più grandi problemi di salute del XXI secolo. Ma che cosa s’intende precisamente per obesità, e perché può diventare un problema medico? L’obesità è una condizione clinica cronica, caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. Si tratta di un disordine causato da vari fattori, che possono presentarsi insieme o singolarmente ( predisposizione genetica, disfunzione del sistema endocrino, assunzione di farmaci, ma soprattutto alterazioni patologiche del comportamento alimentare in associazione a uno stile di vita sedentario) e portano negli anni a un aumento ponderale abnorme. Continua a leggere
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Il sonno al tempo del Covid
In questo periodo, segnato dall’esperienza della pandemia, dei continui lockdown e dalle preoccupazioni per la salute, per l’economia e per il proprio futuro, molte persone hanno difficoltà a mantenere un sonno regolare. Le esigenze della vita moderna e il ricorso frequente ai media elettronici hanno, inoltre, sconvolto i nostri ritmi biologici, sovvertendo i meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione biologica della nostra specie permettendole di adattarsi alle variazioni naturali dell’ambiente. Ne parliamo con il Dottore Roberto Sterzi, neurologo del centro Medico Visconti di Modrone.
Sono davvero molte le persone che in questo periodo hanno sperimentato problemi con il sonno, come problemi ad addormentarsi o a rimanere addormentati tutta la notte, con conseguente disgregazione della ritmicità circadiana, anche se non avevano mai sofferto di tali disturbi sino ad ora. D’altra parte, è aumentata la quota di ansia nella popolazione in relazione ai dati sulla diffusione del COVID-19. Ed è noto il collegamento tra una ridotta efficienza del sonno e il sistema immunitario. Si viene così a determinare, insieme alle conseguenze di un accresciuto livello d’ansia, una maggiore suscettibilità alle infezioni virali.
Contrastare la pelle a buccia d’arancia
Il suo nome scientifico è Pefs (panniculopatia edemato-fibro-sclerotica) e la sua comparsa è causata principalmente da un’alterazione del microcircolo con accumulo di liquidi nei tessuti cutanei. La cellulite è grasso che trattiene in maniera cronica grandi quantità di acqua alterando la sua struttura, così l’organismo fa fatica a bruciarlo. Gli adipociti, le cellule del grasso sottocutaneo, si gonfiano, si alterano e col tempo tendono a peggiorare. Si crea inoltre un’infiammazione cronica che colpisce il connettivo, cioè il tessuto che avvolge e sostiene il grasso, che diventa duro e si ritrae, tendendo le fibre e creando la famigerata buccia d’arancia. Purtroppo contro la cellulite non esistono cure miracolose, ma con costanza e sinergia si ottengono ottimi risultati. Costanza perché in una settimana soltanto non si sortirà alcun effetto e sinergia in quanto i modi per combattere questo problema sono molteplici e complementari e nessuno esclude l’altro. Il consiglio, quindi, è di agire su più fronti, creare una vera e propria strategia. È importante ricordare che la cellulite è legata a disturbi della circolazione, vita sedentaria, posture sbagliate, fumo di sigaretta, ansia e stress, abbigliamento troppo stretto che impediscono il ritorno venoso. Per quanto riguarda l’alimentazione è importantissimo evitare i cibi salati, principale causa di ritenzione idrica, favorire l’assunzione di fibre vegetali che favoriscono l’attività intestinale e poi bere almeno un paio di litri di acqua al giorno. L’acqua introdotta nell’organismo è indispensabile per diluire i sali trattenuti nei tessuti. Infine, oltre al cibo non bisogna assolutamente trascurare l’esercizio fisico quotidiano, al quale si dovrebbero dedicare almeno 40 minuti al giorno. Ma vediamo i trattamenti da seguire per combattere la cellulite. Continua a leggere
Coltiviamo uno stile di vita quotidiano
Il segreto per coltivare la propria salute risiede nello stile di vita quotidiano. Ogni persona pensa, si emoziona, fa movimento, si nutre e si relaziona con se stesso e con l’ambiente esterno. Dalla qualità di questi fattori dipende il suo livello di benessere psicofisico. Quando una persona non si sente più in forma come un tempo, avverte i primi acciacchi, vede comparire sintomi che lo costringono a rivolgersi al medico e a ricorrere a farmaci o a prodotti omeopatici, dovrebbe fermarsi e fare una riflessione sul proprio stile i vita. Ignorando i segnali premonitori del corpo, gli squilibri iniziali potrebbero non risolversi spontaneamente, ma penetrare in profondità, minando lentamente quelle funzioni fisiologiche già predisposte dalle caratteristiche costituzionali e genetiche che favoriscono la comparsa delle patologie. Arrivati a questo punto, si può fare ancora molto per recuperare le proprie energie e il benessere psicofisico perduto a patto di avere la determinazione di abbandonare certe abitudini e sostituirle con nuovi comportamenti in linea con le leggi naturali e con le esigenze individuali, senza tralasciare gli opportuni consigli e le cure mediche. Continua a leggere
Controlliamo i nei
C’è una visita medica annuale, spesso sottovalutata, che invece non si deve mai rimandare: la mappatura dei nei, da effettuare da un bravo dermatologo preferibilmente prima di andare in vacanza, in vista di una maggiore esposizione al sole. Si consiglia almeno una volta l’anno questo controllo dermatologico che monitora nel corso del tempo lo stato dei nei e di tutte quelle macchie che potrebbero mostrare caratteristiche sospette. Durante la seduta lo specialista si avvale del dermoscopio o dermatoscopio, uno strumento che agisce come microscopio, per indagare non solo lo strato più superficiale dell’epidermide, ma anche il derma, consentendo l’analisi completa del tessuto cutaneo e dei suoi inestetismi. Se si individua un neo potenzialmente pericoloso, si potrà suggerirne l’asportazione; a ogni modo tutte le informazioni raccolte vengono analizzate ed eventualmente archiviate, per essere confrontate con gli esiti dei futuri controlli su nei sospetti, come, ad esempio, quelli con struttura irregolare visibile anche a occhio nudo. Ne parliamo con il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano. Continua a leggere
Una vita sostenibile
Tutto ciò che facciamo nella vita quotidiana ha un impatto sul pianeta, dal cibo che consumiamo all’auto che utilizziamo per recarci sul posto di lavoro. Per proteggere la Terra e preservarla in modo ottimale anche per le generazioni future, però, oggi più che mai è necessario adottare uno stile di vita più sostenibile, riducendo i consumi e preservando con attenzione le risorse messe a disposizione dal nostro bel pianeta.
La sostenibilità ambientale è definibile come una relazione responsabile e consapevole dell’uomo con l’ambiente circostante, utile a prevenire ed evitare l’esaurimento o il degrado delle risorse naturali della Terra e preservare così la qualità dell’ambiente a lungo termine. Se la natura ha una capacità davvero notevole di rinnovare se stessa (basti pensare per esempio che, quando un albero cade, si decompone e aggiunge sostanze nutritive al terreno utili per consentire la crescita dei futuri alberelli), l’uomo, quando entra in scena e utilizza le risorse fornite dall’ambiente senza l’applicazione di metodi e comportamenti di sostenibilità ambientale, può compromettere l’accesso e la conservazione a lungo termine delle risorse naturali. Continua a leggere