Come ritrovare sé stessi: la terapia dell’isolamento

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Nel corso della nostra vita, può accadere di sentirci persi e di non sapere né chi siamo né dove stiamo andando. Non ci riconosciamo più, ci sentiamo vuoti e ciò che ci ha reso felici fino a ora, non ci dà più nessuno stimolo. All’improvviso, ci sembra di non sapere più cosa vogliamo. Per questo, è necessario ritrovare sé stessi, per poter capire nuovamente in quale direzione andare. Ritrovare sé stessi vuol dire imparare nuovamente a conoscersi, come se si avesse a che fare con una persona nuova. Ciò vuol dire cominciare un grande lavoro di introspezione che serve a fare un viaggio dentro sé stessi e capire chi siamo in realtà, al di fuori di ciò che gli altri pensano di noi e di tutti i condizionamenti esterni e interni. Se non sappiamo chi siamo, infatti, non potremo trovare la direzione da seguire, quella che fa al caso nostro. Per fare questo viaggio interiore, dunque, dobbiamo sbarazzarci delle etichette che ci hanno affibbiato fin dall’infanzia e ricostruire la nostra identità. Se tu fossi in grado di isolarti e annullare tutte le influenze esterne, ti accorgeresti che una volta che hai ricaricato le batterie, puoi affrontare il mondo con molto più coraggio, superando tutte le paure. Isolandoti per un po’ capiresti che tante delle cose che ti fanno male, dipendono da situazioni ed eventi che non potrai mai controllare. Per questo a volte è importante imparare a stare da soli. Soltanto nella solitudine abbiamo la facoltà di entrare in contatto con i nostri sentimenti più intimi, con i nostri bisogni, con i nostri valori. Ecco che la ricerca della solitudine non è fuga dal mondo, non è presunzione di autosufficienza, ma un bisogno autentico di ritrovare sé stessi e di adattarsi ad una dimensione nuova, quando nella nostra vita intervengono grandi cambiamenti, siano essi positivi o negativi. Ne parliamo insieme al Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica, coach di crescita personale e fondatore del Metodo Ongaro. Continua a leggere



Prepariamoci al cambio di stagione!

A settembre il cambio di stagione e il ritorno alla routine e al lavoro possono incrementare il rischio di stress e “depressione da rientro”. Durante l’estate, per il caldo spesso si è abusato di condizionatori e bevande zuccherate fredde, magari si è esagerato anche con alcolici con gli amici, tintarella, cibi pronti, pasti frugali e poco bilanciati. Tutto questo potrebbe causare qualche disturbo gastrointestinale, depressione da rientro, iperglicemie, riniti e congiuntiviti o infezioni delle vie respiratorie (dovute al passaggio dal freddo al caldo e viceversa) e disturbi metabolici minori. Inoltre, il cambio di stagione porta con sé anche un elevato rischio di aumento della pressione arteriosa in chi ne ha familiarità e in chi è in terapia da tempo.
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Tintarella ancora un po’

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Quel velo di abbronzatura dorata che, ogni estate, riscalda la nostra pelle, ci pare una conquista. Che vorremmo durasse per sempre. Invece, capita che al rientro il colorito vada via, anche in poco tempo. Non più di quattro settimane e la pelle torna come prima: è il tempo necessario per il ricambio delle cellule dell’epidermide e della melanina che fanno sparire il tanto adorato colorito. Per far durare l’abbronzatura un po’ più a lungo, bisogna evitare la desquamazione della pelle. Con la giusta dieta alimentare, alcuni trattamenti e la corretta idratazione, la pelle sarà di certo a prova di autunno. Ecco qualche accorgimento che vi consigliamo di seguire per mantenere l’abbronzatura tutto l’anno. Continua a leggere



Pulire a fondo grazie ai gemmoderivati

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Grazie al dottor Pol Henry di Bruxelles, è stata scoperta una similitudine tra tessuti vegetali e animali (di cui anche l’uomo fa parte), la cui reazione alle sostanze è identica. Una sorta di parallelismo tra uomo e foresta: se una certa pianta è in grado di bonificare e arricchire il suolo di un particolare terreno, può avvenire lo stesso processo con il terreno umano. Ne parliamo insieme a Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica di Milano. Continua a leggere



Tutti i tipi di squat

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È curioso pensare all’arrivo delle vacanze e doversi far prendere dall’ansia. La prova costume è il più delle volte proprio questo: un senso di frustrazione dovuto all’impossibilità di raggiungere l’obiettivo che ci siamo fissati. Il problema, però, non è nella nostra forma fisica, ma nell’obiettivo che ci imponiamo. Ecco allora che anche le vacanze assumono troppo spesso i contorni dell’insoddisfazione, vanificando lo spirito che dovrebbe caratterizzarle: ovvero il relax e il divertimento. Anche se non possiamo pretendere miracoli, esistono una serie di esercizi per i glutei da fare a casa a partire da qualche mese prima rispetto alle vacanze, in modo da tonificare il proprio lato b e poter indossare il costume con disinvoltura. Uno degli esercizi più frequenti negli allenamenti in palestra per glutei super tonici è senza dubbio lo squat. Esso, infatti, non sollecita soltanto i muscoli delle gambe e i glutei, ma anche il core (pavimento pelvico, addome e parte bassa della schiena). La sua esecuzione non è affatto facile. Lo squat non consiste in un banale piegamento sulle gambe. Per eseguirlo in modo corretto è fondamentale che le diverse parti del corpo coinvolte lavorino in armonia. Quando ci si piega è importante che i glutei vadano “in buca”. Infatti, anche se in pochi sono dotati di una mobilità sufficiente per farlo, bisognerebbe abbassarsi il più possibile con il bacino, arrivando a sfiorare il pavimento con i glutei. Continua a leggere



Difendiamoci dall’aria condizionata

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Non è necessario resistere stoicamente alle temperature torride estive, perché se un colpo d’aria fredda può avere conseguenze spiacevoli, tra raffreddori, dolori muscolari e blocchi digestivi, anche il troppo caldo fa ammalare. I climatizzatori consentono al corpo, infatti, di mantenere l’equilibrio termico. I problemi alla salute dipendono da un utilizzo sbagliato: temperatura impostata troppo bassa o cattiva manutenzione dell’impianto. Succede che, quando si verifica un divario termico troppo accentuato tra fuori e dentro, l’aria fredda, inspirata dopo quella calda, irrita le mucose delle vie respiratorie e compromette il sistema naturale di difesa locale. Così virus e batteri presenti nell’ambiente trovano la via d’accesso libera, scatenando raffreddori, faringiti, bronchiti. Un’aria troppo fredda o un’inadeguata pulizia dei filtri del condizionatore possono arrivare a causare problemi anche molto seri, fino alla polmonite. Ma un brusco passaggio termico può causare anche forti mal di testa, torcicollo, mal di schiena. Gli occhi si seccano, si irritano e si arrossano, perché gli apparecchi non ben impostati riducono l’umidità ambientale, favorendo l’evaporazione del film lacrimale.  Ecco alcuni problemi provocati dagli sbalzi di temperatura, vediamo alcune regole da seguire per non ammalarsi: Continua a leggere