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Il daikon, una radice bianca dal sapore pungente e piccante, è molto apprezzato in Giappone e sempre più diffuso anche in Occidente per le sue numerose proprietà salutari. Tra queste, spiccano le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ma è conosciuto anche per la sua capacità di alleviare i disturbi respiratori grazie alle sue qualità mucolitiche ed espettoranti. Negli ultimi anni, la coltivazione del daikon si è diffusa anche in altre parti del mondo, e oggi è facilmente reperibile in molti supermercati e negozi di alimenti naturali. Esistono diverse varietà di daikon, ciascuna con caratteristiche e utilizzi specifici. La varietà gialla, ad esempio, è comunemente usata per la marinatura, mentre la varietà verde è simile alla patata e si presta bene alla frittura. Tuttavia, la varietà più diffusa è quella bianca, conosciuta come “aokubi”, caratterizzata da un sapore leggermente dolce nella parte superiore e più intenso e piccante verso la base.
Iniziare l’anno con una nota positiva in termini di salute significa non solo ricaricare le energie fisiche, ma anche potenziare la resilienza mentale. Il ginseng, con il suo nome scientifico Panax ginseng, può giocare un ruolo cruciale in questo percorso. Originario dell’Asia orientale, il ginseng è spesso descritto come una panacea, un rimedio universale che supporta l’organismo in vari modi. Il termine “Panax” deriva dal greco e significa appunto “panacea”, ovvero una soluzione a molteplici problemi. Conosciuto anche come la “radice di vita”, il ginseng è apprezzato per le sue molteplici proprietà benefiche, che spaziano dal supporto alla salute mentale fino al miglioramento delle funzioni fisiche e metaboliche. Le proprietà adattogene e antistress del ginseng sono ben documentate. Gli adattogeni sono sostanze naturali che aiutano il corpo a gestire meglio lo stress, e il ginseng si è dimostrato utile anche per chi soffre di diabete, poiché contribuisce a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Questa pianta perenne può raggiungere fino a 50 centimetri di altezza e fiorisce con ombrelle di fiori bianchi che danno poi origine a bacche rosse. La radice tuberosa e carnosa del ginseng è particolarmente apprezzata nella medicina tradizionale cinese, dove è considerata un rimedio per la longevità, con proprietà terapeutiche, preventive e curative. Testi medici antichi, risalenti a oltre duemila anni fa, già lodavano le virtù del ginseng come una pianta dall’effetto rigenerante e rivitalizzante.
L’inverno è una stagione che viene associata all’Avvento, il Natale, gli alberi decorati, i deliziosi cioccolatini e il marzapane. Tuttavia, una delle associazioni più importanti con l’inverno è l’abbondanza di chiodi di garofano, noce moscata e, soprattutto, cannella. Sembra che se ci fosse una sola spezia da collegare al Natale, sarebbe senza dubbio la cannella. In tutta Europa, il Natale è caratterizzato dal gusto e dall’aroma della cannella, che è prevalente nelle tradizionali prelibatezze natalizie come Speculoos, Zimtsterne, susumelle, sirupsnipper e pan di zenzero. Il profumo della cannella è così fortemente legato alle vacanze di fine anno che è diventato radicato nei nostri ricordi e nelle nostre esperienze collettive come la fragranza natalizia per eccellenza. Infatti, uno studio condotto nel 2009 ha rivelato che l’odore della cannella è percepito come meno gradevole durante i mesi estivi, consolidando ulteriormente la sua associazione con il Natale. Questa spezia saporita occupa un posto speciale nei nostri cuori grazie al suo profumo caldo, dolce e speziato, che porta conforto e gioia durante la stagione invernale. Brilla davvero in vari prodotti da forno e dessert e il suo delizioso aroma riempie l’aria quando si gusta una tazza fumante di tè o caffè invernale. Inoltre, la cannella svolge un ruolo di primo piano nel vin brulè, che ricorda il vino speziato medievale noto come ippocrasso. Sebbene la cannella sia oggi facilmente accessibile e ampiamente utilizzata, è essenziale riconoscerne il significato storico. È una delle spezie più antiche ancora in uso, e un tempo era molto apprezzata, spesso considerata un dono degno dei reali e affidata solo a sacerdoti o medici. Miti e leggende affascinanti circondano la cannella, incluso il suo legame con gli uccelli che presumibilmente ne custodivano l’origine e la raccolta. Secondo Ovidio, l’araba fenice rivestì il suo nido finale con mirra e nardo, mentre il leggendario uccello menzionato da Aristotele ed Erodoto, il cinnamologo, portò i profumati bastoncini di cannella da terre lontane. Gli uomini tentavano anche di rubargliele sfidando i suoi artigli, il che spiega perché la cannella era così incredibilmente costosa nei mercati antichi.
Con l’arrivo dell’inverno, la nostra pelle deve affrontare non solo le basse temperature, ma anche il vento e gli sbalzi termici, che possono comprometterne la salute e aggravare diverse patologie dermatologiche. Sebbene il sole sia spesso considerato il principale nemico della pelle, il freddo può risultare altrettanto dannoso. Per fare chiarezza su come il clima invernale influisca sulla pelle e su come possiamo proteggerla adeguatamente, abbiamo intervistato il Prof. Santo Raffaele Mercuri, Primario del reparto di Dermatologia e Cosmetologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Il Prof. Mercuri, esperto riconosciuto a livello nazionale e internazionale, ci guiderà attraverso le problematiche più comuni legate alla pelle nei mesi freddi, come la rosacea, i geloni, la cheilite e la secchezza delle mani, e ci fornirà consigli utili e scientificamente fondati per affrontare l’inverno al meglio.
Senza dubbio, la vitamina C è considerata un elemento chiave durante la stagione invernale, poiché rafforza attivamente il nostro sistema immunitario e ci protegge da varie malattie e infezioni. Tuttavia, i suoi benefici vanno ben oltre la semplice protezione della nostra salute. Conosciuta come acido ascorbico nel mondo dei cosmetici, la vitamina C possiede un potenziale immenso e merita di essere conosciuta al meglio per le sue straordinarie proprietà nei prodotti di bellezza e cura della pelle.
All’inizio, ogni coppia crede di essere unica ed eccezionale, ma spesso la monotonia della vita quotidiana può offuscare questo sentimento, portando al deterioramento del rapporto. Ma è davvero possibile attribuire il “fallimento” unicamente a fattori esterni e a scelte di vita? Nella maggior parte dei casi, sono le azioni e i comportamenti di entrambi i partner a contribuire alla rottura della relazione. Il presunto equilibrio che dovrebbe garantire stabilità alla coppia spesso sfocia nel tempo in crisi e separazioni. Questi meccanismi di equilibrio non sono sempre scelti consapevolmente; possono manifestarsi come modelli e dinamiche disfunzionali che inizialmente sembrano funzionare, ma che gradualmente consumano la quotidianità della coppia. Nonostante ciò, nessuno dei due partner può essere consapevole degli effetti dannosi che questi squilibri hanno sulla loro relazione, poiché continuano a proiettare un’immagine di perfezione verso coloro che li circondano. Riconoscere e comprendere questi fragili equilibri è fondamentale per evitare di cadervi dentro e per affrontarli prima che sia troppo tardi.